L'arca olearia

Gli oli di oliva vergini non devono contenere esteri del 3-MCPD

Dopo un lavoro iniziato nel dicembre scorso, il Coi ha espresso la sua raccomandazione all'Unione europea per i limiti su 3-MCPD. Inoltre i chimici hanno esaminato i possibili metodi per misurare la presenza di oli minerali e di idrocarburi policiclici aromatici negli oli d'oliva

02 luglio 2019 | C. S.

Il secretariato esecutivo del COI ha organizzato una riunione di esperti sui possibili residui di contaminanti negli oli d’oliva e negli oli di sansa di oliva. Diversi argomenti sono stati discussi negli ultimi mesi, dalla precedente riunione di dicembre.

In particolare, sono stati creati quattro gruppi di lavoro elettronici e una “open call” è stata pubblicata da parte del Secretariato esecutivo per consentire ad altri laboratori, compresi quelli privati, di partecipare alla raccolta dei dati e alla validazione di metodi analitici.

Fra gli "argomenti chiave" all’interno del gruppo dei contaminanti é stata studiata la presenza di esteri del 3-MCPD e del glicidolo negli oli di oliva e di sansa di oliva. Questo composto è al centro dell’attenzione dell’Unione europea, che sta per proporre dei limiti per tutti gli oli vegetali. La posizione dell’UE consiste nel creare due limiti diversi per due gruppi di oli vegetali (2,5 mg/kg contro 1,25 mg/kg), giustificata dal fatto che alcuni oli di solito mostrano una presenza inferiore o superiore di questo contaminante.
Finora, l’UE non disponeva di dati sufficienti per quanto riguarda gli oli d’oliva e pertanto vi sarebbe stato il rischio che gli oli d’oliva fossero inclusi nel gruppo a più alta presenza. I nostri esperti istituzionali e paesi membri hanno fornito un gran numero di dati affidabili riguardanti le diverse categorie di di oli di oliva e oli di sansa di oliva, che hanno permesso al Segretariato esecutivo del COI di presentare la sua raccomandazione ufficiale all’UE. In particolare, i dati mostrano chiaramente che gli oli d’oliva vergini non contengono concentrazioni quantificabili di questo composto tossico, dovuto all’assenza di qualsiasi processo di raffinazione.

Altri argomenti trattati in questa riunione di esperti sono stati i metodi per misurare la possibile presenza di oli minerali (MOSH e MOAH) e di idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Tutti questi contaminanti sono praticamente ovunque, ma è importante lavorare verso una loro riduzione per garantire la presenza più bassa possibile. Per quanto riguarda gli IPA, gli esperti stanno lavorando a una revisione della decisione del COI relativa ai metodi di analisi di questi composti.

Nel corso dell’ultima riunione, il gruppo ha anche esaminato i risultati del ring test del 2018 sulla determinazione dei residui di pesticidi e l’organizzazione dei prossimi ring test, nonché discusso su un importante documento sui limiti massimi di residui (LMR) ) negli oli d’oliva e altri prodotti oleicoli, sulla base di un’indagine condotta di recente nei paesi membri del COI. È stato anche sottolineato che sono necessarie maggiori informazioni sui fattori di trasformazione dei pesticidi dall’applicazione in campo al prodotto finale, e pertanto saranno contattati un maggior numero di laboratori per richiedere dati, in modo che il COI possa continuare nell’analisi della situazione e nella discussione, e possibilmente fornire questi dati all’EFSA.

All’incontro hanno partecipato diversi esperti istituzionali nominati dai paesi membri del COI, nonché esperti invitati per via delle loro competenze specifiche e riconoscimento internazionale, nonché nuovi osservatori tra cui rappresentanti della Food and Drug Administration (FDA) statunitense.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Effetto dell’altitudine sulle caratteristiche di qualità delle olive e dell’olio d'oliva

Il valore del perossidi dell'extravergine era più alto nell'olio ottenuto da olive a 800 metri di altitudine in ogni momento del raccolto. Inoltre l'altitudine ha influenzato non solo il contenuto di fenoli, ma anche la sua composizione

29 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

La qualità dell'olio di oliva di Sikitita in confronto con Picual e Arbequina

Fenoli e volatili variano notevolmente sia con il genotipo che, in misura minore, con la maturità delle olive. Per quanto riguarda il profilo fenolico, la cultivar incrociata Sikitita ha mostrato un grado più elevato di somiglianza con la varietà Arbequina.

28 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

L'influenza della varietà e dell'epoca di raccolta sull'amaro e sui composti fenolici dell'olio d'oliva

il livello di composti fenolici e l'intensità dell'amaro è significativamente influenzata sia dall'epoca di raccolta che dalla varietà di olive, con l'influenza del tempo di raccolta più pronunciata

27 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

Le condizioni per la fermentazione delle olive da tavola verdi a bassa temperatura

Il comportamento in termini di velocità di crescita e acidificazione è stato simile per questi ceppi e paragonabile a quello osservato nei processi tradizionali, sebbene mannitolo e saccarosio non siano stati metabolizzati e il fruttosio sia stato utilizzato solo parzialmente

24 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

Analisi dei micronutrienti nel polline d'olivo

Il polline di olivo è altamente sensibile ai trattamenti chimici. Importante sottolineare il ruolo del ferro e del rame, in particolare quando vengono effettuati ampi trattamenti

23 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

PNRR Ammodernamento Frantoi: i termini slittano al 27 marzo

I 513 beneficiari del bando ammodernamento frantoi avranno due mesi di tempo in più per chiedere il saldo e presentare la rendicontazione. “Una buona notizia purtroppo arrivata troppo tardi, si sarebbe potuto fare di più e meglio di concerto con le associazioni” commenta Michele Librandi, presidente di FOA Italia

23 dicembre 2025 | 10:10