L'arca olearia
Olivicoltura 2.0, la tecnologia entra in campo per migliorare la produttività
Non si può pensare di investire in tecnologia solo in frantoio. Anche l'oliveto vuole la sua parte e la gestione agronomica richiede informazioni sempre più puntali e precise per migliorare produttività e qualità. E' l'olivicltura di precisione. Ne abbiamo parlato con Giovanni Di Mambro di Elaisian
29 marzo 2019 | T N
L'olivicoltura italiana non può pensare che il massimo della tecnologia da applicare all'oliveto sia ricevere un sms sul proprio cellulare per sapere se trattare o no contro la mosca delle olive.
La ricerca scientifica ha messo a disposizione molte informazioni che possono essere messe a frutto anche nell'oliveto, se però si dispone delle informazioni minime sufficienti per poter intervenire adeguatamente e tempestivamente.
Ne abbiamo parlato con Giovanni Di Mambro della start up innovativa, e giovane, Elaisian, che si occupa proprio di fornire agli olivicoltori un sistema di monitoraggio atto a migliorare la produttività dell'oliveto e aumentare la qualità dell'olio.
1) L'olivicoltura è una coltura a basso reddito e, in talune condizioni, anche a basso valore aggiunto. Perché un'azienda dovrebbe investire in tecnologia e assistenza?
Dal nostro punto di vista l’olivicoltura non è propriamente a basso reddito, ce lo dicono anche i numeri, ovvero che la sola superficie olivetata in Italia ad esempio supera in termini di ettaraggio tutte le altre colture contando oltre 1,1 milioni di ettari (dati Istat), senza considerare che il settore olivicolo, in termini di qualità, sta vivendo lo stesso boom che ha avuto il vino circa 15-20 anni fa.
Sia le aziende che puntano sulla qualità, sia quelle che hanno dimensioni importanti e magari sono concentrati sulla quantità non possono non investire in tecnologie e assistenza, dato il periodo storico che il mondo (soprattutto agricolo) sta vivendo in termini di cambiamento climatico. Diventa di fondamentale importanza monitorare ogni appezzamento che si possiede, per non lasciare nulla al caso, per avere inoltre un “cassetto digitale aziendale” che negli anni si potrà sfruttare per future scelte imprenditoriali.
2) I dati agrometeo sono sicuramente utili per gestire l'irrigazione, i volumi irrigui e i turni, ma è conveniente fare un investimento tecnologico solo per ottimizzare una pratica colturale?
Partendo dal presupposto che dell’intera disponibilità di acqua dolce circa il 65% è usato per l’agricoltura, in merito alla convenienza ci aiuta a dare una risposta un rapporto della FAO, che cito con piacere: “La maggior parte dei sistemi d'irrigazione in tutto il mondo sono gestiti al di sotto delle loro potenzialità. Una strategia che combini una miglior gestione dei sistemi di irrigazione, investimenti in conoscenze tecniche locali e in tecnologie moderne, maggiore formazione e sviluppo delle capacità, potrà migliorare l'efficienza nel consumo delle risorse idriche.”
3) In quale modo la vostra assistenza riesce ad aiutare l'olivicoltore nella gestione della fertilizzazione e della difesa fitoiatrica?
Elaisian ha creato un sistema di agricoltura di precisione che si basa sull’utilizzo di 3 tecnologie:
1 - La stazione agrometeo in campo, rileva dati climatici h24 (umidità, temperatura, pressione atmosferica) durante tutto l’anno, ci permette di avere dati puntuali del singolo appezzamento e del singolo microclima, motivo per cui viene installata 1 stazione ogni 10 ettari (come media italiana - può cambiare secondo esigenze). Questi dati vengono analizzati grazie ai nostri algoritmi, basati su studi agronomici, i quali come risultato
generano alert e report per prevenire le malattie prima che esse siano presenti sul campo (mosca, tignola, occhio di pavone e lebbra). Oltre ai dati della stazione, prendiamo in considerazione anche dati fissi del singolo uliveto, come ad esempio l’altitudine, la distanza dal mare, se si è in biologico o convenzionale, e molti altri ancora, che ci permettono di fare un monitoraggio su misura.
2 - Le immagini satellitari con lo studio GIS, riusciamo a mappare ciascun uliveto e capire i bisogni dello stesso in termini di stress idrico, alimentare e indice di vegetazione.
3 - L’Intelligenza artificiale attraverso la quale lavoriamo con oltre 10 anni di dati storici climatici dove applichiamo algoritmi di machine learning previsionali sulle condizioni climatiche e agronomiche.
4) Con i cambiamenti climatici in atto e le condizioni mutevoli del meteo, come fare a seguire un oliveto e le sue problematiche solo da remoto, via internet?
Proprio per la crescente problematica dei cambiamenti climatici è fondamentale avere una strumentazione in campo, per avere un supporto fisso alle attività giornaliere svolte dalle aziende agricole, che ad oggi non si possono permettere di lasciare nulla al caso.
Un dato da prendere in considerazione è quello della digitalizzazione delle aziende agricole italiane che è pari all’1% contro, ad esempio, il 75% di quelle francesi, situazione che fa capire come l’agricoltura europea e mondiale stia andando in questa direzione, dove l’Italia di certo non può rimanere indietro.
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