L'arca olearia

Dinamica dell'accumulo dei fenoli nell'oliva, facciamo un po' di chiarezza

I meccanismi metabolici che portano alla formazione e all'accumulo di fenoli nell'oliva cominciano ben prima di quanto normalmente di immagina. Già l'irrigazione in fase di post-fioritura può influenzare questi meccanismi biochimici

22 settembre 2017 | R. T.

Man mano che le scoperte scientifiche progrediscono dobbiamo spostare sempre più indietro le lancette dell'orologio, sia per quanto riguarda l'accumulo di olio sia per quanto riguarda quello fenolico.

Già sappiamo che prima dell'indurimento del nocciolo, l'oliva può aver accumulato il 20% del totale dell'olio che troveremo a raccolta.

Grazie a una ricerca italiana, ora dobbiamo retrodatare anche il momento in cui si innescano i fenomeni biochimici che portano all'accumulo di fenoli nell'oliva. Non più settembre ma addirittura appena dopo la fioritura.

Un team di ricercatori dell'Università della Tuscia, di quella di Pisa e Perugia e del CNR fiorentino, coordinati da Marco Cirilli, hanno permesso di identificare le principali classi di metaboliti e i loro modelli di accumulo, ovvero i meccanismi biochimici che regolano il metabolismo fenolico.

La ricerca italiana si è concentrata sul ruolo della polifenolossidasi (PPO), della perossidasi (PRX) e della β-glucosidasi (β-GLU). Si tratta di famiglie enzimatiche note per il coinvolgimento nell'accumulo di fenoli. Le loro dinamiche sono state studiate da 36 giorni la piena fioritura fino a 146 giorni la piena fioritura (virtualmente la raccolta), sia in condizioni di aciutta che di irrigazine piena.

Come previsto il regime irriguo ha influito sulla resa, l'indice di maturazione, il contenuto di olio nella polpa, le dimensioni del frutto e il rapporto polpa/nocciolo.

Come già molte altre esperienze hanno dimostrato l'accumulo fenolico era superiore nelle drupe in asciutta rispetto a quelle pienamente irrigate. I fenoli, anche nell'oliva, hanno una funzione antiossidante, ovvero di protezione dagli stress abiotici indotti dalle scarse condizioni idriche.

Molto interessante però scoprire che le attività della β-glucosidasi e della perossidasi sembrano essere le vie metaboliche più coinvolte in fase precoce (35-43 giorni dalla piena fioritura), probabilmente attraverso i loro effetti sul catabolismo dell'oleouropeina. In particolare proprio la β-glucosidasi è molto più attiva in fase precoce su frutti che crescono in asciutta, con un più elevato tenore in oleouropeina, 3,4-DHPEA-EDA e verbascoside.

Viceversa l'attività della polifenolossidasi si manifesta solo a partire dal 120 giorno dalla piena fioritura, senza una correlazione statisticamente significativa col contenuto fenolico.

Nel complesso, i ricercatori hanno verificato che i principali cambiamenti biochimici che hanno riguardato il contenuto fenolico si sono manifestati già dopo la prima irrigazione in post fioritura, rimanendo inviariati fino alla maturità dell'oliva, nonostante la crescita dei frutti.

In particolare, proprio la β-glucosidasi avrebbe un ruolo chiave nel catabolismo dell'oleuropeina.

L'ipotesi dei ricercatori è che gli enzimi coinvolti nel catabolismo fenolico dell'oliva hanno una sensibilità differenziale alla disponibilità di acqua del suolo che dipende dalla fase di sviluppo, con una risposta significativa che può cominciare già a un mese dalla piena fioritura.

Bibliografia

Cirilli M, Caruso G, Gennai C, Urbani S, Frioni E, Ruzzi M, Servili M, Gucci R, Poerio E and Muleo RM (2017) The Role of Polyphenoloxidase, Peroxidase, and β-Glucosidase in Phenolics Accumulation in Olea europaea L. Fruits under Different Water Regimes. Front. Plant Sci. 8:717.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Il modello di crescita e di accumulo di olio nelle olive: può crescere fino a dicembre

L'olio appare nelle cellule della polpa alla fine di luglio, quando il frutto è sufficientemente sviluppato e il nocciolo si è già indurito. Il picco di olio si può raggiungere anche a dicembre ma il tasso di accumulo a novembre si abbassa molto

31 ottobre 2025 | 17:45

L'arca olearia

Gli effetti di due tipi di imballaggio sul profilo fenolico e sulle caratteristiche sensoriali dell'olio extravergine di oliva

Gli effetti combinati della durata di conservazione e del confezionamento sul profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva in relazione ai suoi attributi sensoriali. I materiali con elevata permeabilità all’ossigeno, come il polipropilene e il polietilene, non sono adatti per la conservazione dell’olio d’oliva

31 ottobre 2025 | 17:15

L'arca olearia

Le caratteristiche nutrizionali, aromatiche e funzionali dell'olio extravergine di oliva da olivo selvatico

La qualità, il profilo fenolico e l'aroma dell'olio d'oliva selvatico evidenziano il suo elevato potenziale per essere utilizzato come preziosa risorsa naturale e alternativa per migliorare la qualità dell'olio extravergine d'oliva

31 ottobre 2025 | 15:00

L'arca olearia

L'impatto di pirofeofitina a e 1,2-diacilgliceroli sulla qualità dell'olio extravergine di oliva e sulla durata di conservazione

Identificati i tratti più impattanti che contribuiscono all'evoluzione di pirofeofitine e diacilgliceroli durante lo stoccaggio in ragione di temperatura e tempo di conservazione per comprendere la loro potenziale correlazione con gli attributi sensoriali 

31 ottobre 2025 | 14:00

L'arca olearia

Estratti di foglie di carrubo e buccia di melograno contro la lebbra dell'olivo

Gli estratti naturali ottenuti da carrubo e melograno potrebbero ridurre l’incidenza della lebbra dell'olivo, una delle più importanti malattie dell'oliveto. Un progresso nella ricerca di strategie di controllo sostenibile che riducano l’uso di fungicidi

30 ottobre 2025 | 09:00

L'arca olearia

La potatura dell'olivo non influenza la qualità dell'olio extravergine di oliva

Il momento in cui vengono raccolte le olive, e quindi il loro indice di maturazione, influenza il contenuto di pigmenti clorofilliani, carotenoidi e tocoferoli degli oli, ma anche i polifenoli. L'effetto della potatura o non potatura è trascurabile

29 ottobre 2025 | 17:00