L'arca olearia
Oltre l'annata, e se l'olivo non mi producesse neanche l'anno prossimo?
L'induzione a fiore avviene a fine autunno, mentre la differenziazione a fine inverno. L'olivo produce sempre sui rami di un anno di età, a volte anche su quelli formatesi nei mesi di settembre-ottobre. Un po' di fisiologia, per evitare brutte sorprese l'anno prossimo
01 settembre 2017 | R. T.
L'olivo produce sui rami di un anno di età, quindi l'allungamento dei germogli di oggi è propedeutico alla produzione di domani (ndr dell'anno prossimo).
Ma cosa succede se, per caldo e siccità, l'allungamento dei germogli si è fermato precocemente ed è stato molto limitato? Ci aspetta un'altra annata di scarica?
Non è detto in quanto l'olivo è una pianta molto flessibile ed è stato notato, specie su piante alle latitudini più settentrionali, che l'olivo è capace di differenziare gemme a fiore anche su germogli cresciuti in settembre e ottobre.
Attenzione però, perchè i mesi autunnali sono sempre e comunque li tempo limite per sperare in una produzione futura.
Partiamo con un minimo di no0zioni teoriche. Vi sono due fasi importanti: l'induzione a fiore e la differenziazione a fiore.
L'induzione a fiore è l'inizio di un percorso evolutivo della gemma, la quale viene pre-indirizzata dalla pianta a legno o a fiore ma, in una fase successiva, può cambiare percorso evolutivo.
La differenziazione a fiore è l'inizio di un percorso irreversibile che porta la gemma a evolvere a legno o a fiore.
E' chiaro che è molto importante capire come e quando avvengono questi due importanti step evolutivi nell'olivo.
L'induzione a fiore avviene a fine autunno. In realtà, e questo sarebbe lo scenario peggiori, secondo alcuni autori luglio sarebbe il periodo nel quale si verifica una pre-induzione, che però necessiterebbe una qualche conferma fiosiologica e metabolica a ottobre-novembre. In realtà, nella fascia settentrionale del mediterraneo, anche le gemme laterali formate molto tardivamente (ottobre ed inizi di novembre) si evolvono in mignole.
Cosa accade quindi? Nel 1999 studi anatomici condotti sullo sviluppo delle gemme laterali a partire dalla loro formazione fino alla loro schiusura, mettono in evidenza che su rami prelevati da zone di pianta diverse, possono esistere gemme che, dopo la loro formazione, hanno un’evoluzione molto differenziata: un gruppo rimane pressoché quiescente fino ai mesi invernali, e riprende la crescita per portare le gemme alla formazione della mignola; un altro gruppo, invece, sin dall’inizio, incomincia a svilupparsi formando tre nodi dopo i quali si ferma per riprendere eventualmente la crescita solo nella primavera successiva. I rami caratterizzati dalla presenza di gemme che rimangono quiescenti fino alla ripresa vegetativa portano un maggior numero di mignole di quelli nei quali invece le gemme iniziano immediatamente un primo stadio di sviluppo, e concludono che è probabilmente la pianta che, nel suo insieme e con i suoi equilibri, in qualche modo indirizza l’evoluzione delle gemme delle singole zone.
Anche in presenza di una ridotta crescita primaverile ed estiva, quindi, è importate favorire una buona crescita nei primissimi mesi dell'autunno (settembre e ottobre) per permettere all'olivo di mettere in atto meccanismi di compensazione fisiologici appena descritti.
E' inoltre importante sapere che l’inibizione all’evoluzione a fiore in olivo sembra essere determinata prevalentemente da fattori nutrizionali.
Il modello sopra descritto giustifica anche alcune caratteristiche della irregolarità di produzione dell’olivo, con piante che possono produrre abbondantemente per due o anche tre anni consecutivi, a patto che la crescita dei rami maturi venga adeguatamente sostenuta; in questo caso il collasso deriverebbe da un esaurimento della crescita dei meristemi apicali maturi concomitante alla mancanza di vegetazione nuova in grado di sostenere le nuove produzioni.
Conoscere le regole base della fisiologia dell'olivo è quindi determinante ai fini di una corretta gestione agronomica autunnale anche in anni difficili e in presenza di oliveti in asciutta.
Solo successivamente, ovvero a fine inverno, potremo preoccuparci di avere una buona differenziazione a fiore.
Bibliografia
Fiorino et al, Il fiore e la biologia fiorale, Accademia nazionale dell'olivo e dell'olio, Volume I, disponibile gratuitamente on line
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
La diversa sensibilità delle varietà di olivo a ondate di calore durante la fioritura

Le alte temperature hanno un impatto negativo sul sistema riproduttivo maschile nell’olivo, durante lo sviluppo precoce dei fiori e nei grani di polline maturo, che sono poco resistenti al calore. Le differenze tra le vareità
28 maggio 2025 | 13:00
L'arca olearia
La chiarificazione dell’olio di oliva grazie alla centrifuga verticale: i parametri da tenere in considerazione

Normalmente la chiarificazione mediante centrifuga verticale può essere regolata da una serie di variabili come il rapporto acqua/olio e la temperatura dell'acqua aggiunta. Ma si può intervenire anche in altro modo
27 maggio 2025 | 15:00
L'arca olearia
Crediti di carbonio dall’olivo, ecco quanto ci si può guadagnare davvero

L'adozione di pratiche sostenibili in oliveto, come l'incorporazione dei residui di potatura e il mantenimento dell’inerbimento, ha favorito lo stoccaggio del carbonio nel suolo. Ecco quanto ci si guadagna nel mercato regolamentato del carbonio
27 maggio 2025 | 12:00
L'arca olearia
Contro l’occhio di pavone dell’olivo prodotti a basso contenuto di rame

Nuove soluzioni innovative con concentrazioni di rame inferiori, che siano efficaci contro l’occhio di pavone dell’olivo e abbiano un impatto ambientale ridotto
26 maggio 2025 | 14:00
L'arca olearia
Il sistema olivicolo e oleicolo italiano senza sostenibilità economica e ambientale

Il rischio di rincorrere il modello spagnolo nella trasformazione olearia è quello di perdere sia la sostenibilità economica, già compromessa, sia quella ambientale. Il percorso dalla qualità alla valorizzazione dei sottoprodotti secondo Maurizio Servili dell’Università di Perugia
23 maggio 2025 | 17:30 | Alberto Grimelli
L'arca olearia
L'efficacia di prodotti naturali contro la cimice asiatica che colpisce l'olivo

Dopo i suoi focolai in Nord America e in Europa, la cimice asiatica è stata controllata con fitofarmaci. Sono stati proposti metodi più sostenibili, tra cui il biocontrollo e l'uso di prodotti naturali, ma quali sono realmente efficaci?
23 maggio 2025 | 17:00