L'arca olearia
La guerra della Taggiasca senza esclusione di colpi
Dopo la battaglia per il cambio del nome Taggiasca in Giuggiolina, il Comitato SalvaTaggiasca ora propone una Dop che viene bollata come “un’iniziativa di scarsa efficacia e di difficile realizzazione.” dal Comitato avverso. Nel frattempo circolano messaggi minatori: “essere contro la Dop della Taggiasca è come essere contro i vaccini!”
12 maggio 2017 | Alberto Grimelli
In Liguria è in corso una vera e propria guerra, senza esclusione di colpi.
Utilizzo non a caso il termine guerra, in tutta la sua crudeltà, visto il tenore di certi messaggi che circolano nell'aria negli ultimi tempi.
Eccone un esempio:
“ESSERE CONTRO LA DOP DELLA TAGGIASCA E’ COME ESSERE CONTRO I VACCINI!!
IL RICONOSCIMENTO DELLA DOP DELLA TAGGIASCA E’ L’UNICO RIMEDIO PER PREVENIRE LA MALATTIA DELLA CONTRAFFAZIONE E DELLA CONCORRENZA SLEALE FATTA AI DANNI DELLE NOSTRE PRODUZIONI
IL RICONOSCIMENTO DELLA DOP DELLA TAGGIASCA RENDE PIU’ SANA E PIU’ SICURA L’ECONOMIA DELLE NOSTRE AZIENDE OLIVICOLE E DEL NOSTRO TERRITORIO
IL RICONOSCIMENTO DELLA DOP RENDE IMMUNI DAL CROLLO DEI PREZZI E DALL’ABBANDONO DELLE CAMPAGNE
CHI SONO I SOGGETTI CONTRARI ALLA VACCINAZIONE DELLA DOP?
QUANTE VOLTE GLI AVETE VISTI TUTELARE GLI INTERESSI DEGLI OLIVICOLTORI?
QUALI INTERESSI CI SONO REALMENTE DIETRO ALLA LORO CONTRARIETA’?
NON FARTI PRENDERE IN GIRO, VACCINATI!!!!
FIRMA LA TUA ADESIONE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA DOP DELL’OLIVA TAGGIASCA.
FAI GIRARE QUESTO MESSAGGIO.”
A questo genere di messaggi si uniscono insulti, per i detrattori della Dop Taggiasca, e lusinghe, come le promesse di assunzione nelle costituende OP delle organizzazioni di categoria e nelle aziende che sostengono la proposta di Dop presentata al Ministero.
Al di là del possibile profilo penale di certi comportamenti, è auspicabile che entrambi i Comitati si dissocino apertamente e pubblicamente da certe parole e certi atti, che alimentano solo un clima di scontro inutile e dannoso.

Ho letto sia gli atti per la costituzione della Dop Taggiasca, depositati presso la Regione Liguria e il Ministero delle Politiche agricole, sia il progetto di disciplinare del Comitato SalvaTaggiasca, presentato il 9 maggio scorso.
Entrambi contengono punti di criticità e elementi che possono rendere complesso e molto difficile il percorso per l'ottenimento di una denominazione d'origine.
Nel caso della Dop Taggiasca il problema prevalente è il nome. Tranne che per la Nocellara del Belice, autorizzata agli albori delle Dop nel 1998, ogni altra denominazione, sia per olio di oliva sia per olive da mensa, non fa unico ed espresso riferimento alla cultivar di olive, anche se tipica e nettamente prevalente nell'area. Si pensi, a questo proposito, alla Dop Ascolana del Piceno da varietà Ascolana tenera, alla Dop Bella della Daunia da cultivar Bella di Cerignola e alla Dop Oliva di Gaeta dalla cultivar Itrana. Questo semplicemente perchè, a seguito di numerosi casi giudiziari, l'Unione europea ha vietato l'uso di un nome varietale per una Dop.
Nella documentazione storica allegata al progetto di Dop Taggiasca, è chiaramente indicato che tre autori storici (Domenico Grimaldi, Giorgio Gallesio e Gilbert Chabrol de Volvic) indicavano con Tagliasca (progenitore del termine Taggiasca) la varietà di olivo, ovvero la pianta, ancor prima dei prodotti derivati: olive da mensa e olio.
Nel caso del progetto del Comitato SalvaTaggisca, pur introducendo la significativa novità dell'esame del DNA per stabilire la rispondenza varietale (visto che non tutto ciò che è etichettato come Taggiasca è realmente tale), è evidente che il nome scelto: “Oliva Liguria del Ponente”, seppur accompagnato dall'indicazione aggiuntiva cultivar Taggiasca, ha ben poco appeal, oltre a non avere una vera storia commerciale consolidata alle spalle. Il disciplinare di produzione presentato, poi, è ancora un po' grezzo. Vero è che viene considerato un work in progress ma c'è ancora molto lavoro da fare.
Un punto di mediazione proprio non si può trovare?
Una bella Dop “Taggiasca del Ponente Ligure” è poi così impensabile?
Credo che una guerra non sia realmente utile a nessuno, ritardando, come minimo, l'iter di approvazione di qualsiasi progetto di denominazione di origine.
Credo che le delegazioni dei due Comitati debbano dialogare per trovare un compromesso accettabile e ripartire uniti, alla volta di Roma e Bruxelles, entrambi scogli tutt'altro che agevoli prima di approdare a una Dop.
Offro la sede di Teatro Naturale per un confronto. Chissà che un territorio neutro non agevoli il dialogo e un accordo.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Le condizioni per la fermentazione delle olive da tavola verdi a bassa temperatura
Il comportamento in termini di velocità di crescita e acidificazione è stato simile per questi ceppi e paragonabile a quello osservato nei processi tradizionali, sebbene mannitolo e saccarosio non siano stati metabolizzati e il fruttosio sia stato utilizzato solo parzialmente
24 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
Analisi dei micronutrienti nel polline d'olivo
Il polline di olivo è altamente sensibile ai trattamenti chimici. Importante sottolineare il ruolo del ferro e del rame, in particolare quando vengono effettuati ampi trattamenti
23 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
PNRR Ammodernamento Frantoi: i termini slittano al 27 marzo
I 513 beneficiari del bando ammodernamento frantoi avranno due mesi di tempo in più per chiedere il saldo e presentare la rendicontazione. “Una buona notizia purtroppo arrivata troppo tardi, si sarebbe potuto fare di più e meglio di concerto con le associazioni” commenta Michele Librandi, presidente di FOA Italia
23 dicembre 2025 | 10:10
L'arca olearia
Composizione dell'olio d'oliva in funzione della nutrizione delle piante di azoto, fosforo e potassio
La composizione dell'olio è stata significativamente influenzata dai livelli di fosforo e azoto, mentre i livelli di potassio hanno avuto solo un effetto minore. Gli effetti sommari sulla resa e la composizione dell'olio dovrebbero essere considerati
22 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
Bag-in-box: il miglior mondo per preservare l'olio extravergine di oliva a casa
L'imballaggio bag-in-box ha meglio conservato il profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva rispetto all'acciaio inossidabile. Collegata l'amarezza con l'oleuropeina e l'oleaceina, la pungenza con l'oleocantale e l'astringenza con oleaceina e oleocantale
21 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
Quali progressi contro Xylella fastidiosa?
Ancora poche speranze di cura, ma sperimentazioni in corso su soluzioni di biocontrollo come i batteri endemici xilemici, i peptidi bioattivi e i cocktail di microrganismi. Valutazioni su olivi meno sensibili a Xylella fastidiosa
21 dicembre 2025 | 10:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati