L'arca olearia

La gestione della concimazione dell'olivo nel tempo è questione di curve

Produrranno o no i miei olivi quest'anno? Un buon margine predittivo si può avere già a dicembre, valutando il rapporto calcio/potassio nelle foglie. Le quantità di boro, nelle foglie dell'anno o di un anno, può essere significativamente diverso. Ecco quello che non sapete sulle fertilizzazione dell'olivo

19 febbraio 2016 | R. T.

Le esigenze nutritive dell'olivo, e relativa tecnica di concimazione, sono ancora un territorio inesplorato, dove le conoscenze acquisite sono inferiori a quelle da acquisire.
Le nozioni a disposizione, tuttavia, consentono già di calibrare la fertilizzazione meglio di quanto non si faccia oggi, magari evitando spese inutili o interpretando malamente i dati a disposizione.

Innanzitutto è bene sapere quali sono le asportazioni di nutrienti, per pianta di olivo adulto, durante il ciclo annuale.

Sebbene, come si evince dalla letteratura, i valori siano discordi, i rapporti tra gli elementi minerali (azoto-fosforo-potassio) sono piuttosto stabili, variando da un 2:1:3 a un 6:1:7. Generalmente si considera comunque equilibrato un rapporto tra gli elementi pari a 3:1:3.
Se tale formula ci è utile per scegliere il concime ternario, o i concimi semplici, per dare all'oliveto la giusta proporzione di elementi minerali, nulla sappiamo sulla dinamica di questi elementi nel tempo, elemento fondamentale per la massima produttività.

Non solo, in tempi di spending review anche nell'oliveto, prima di procedere alla spesa dei fertilizzanti, spesso i tecnici si sentono chiedere dagli olivicoltori se gli olivi saranno destinati a produrre. Fermo restando che gli agronomi non hanno la bacchetta magica per prevedere le pazze evoluzioni del meteo, che tanto condizionano la produttività, c'è un indice che si può valutare ed è il rapporto calcio/potassio nelle foglie.
E' noto da bibliografia scientifica italiana ed estera che, in base a diagnostica fogliare effettuata a novembre dicembre, in presenza di rapporti calcio/potassio inferiori a 2, l'olivo non è in grado di produrre. Viceversa, con valori di questo parametro tra 4 e 5, l'olivo può essere considerato produttivo.

Andando verso la stagione della fioritura, è noto che gli olivicoltori sono attenti al boro. Quelli più avveduti, che non vogliono cadere nel tranello di dare boro in maniera eccessiva, con conseguente effetto cascola, spesso investono pochi euro per una diagnostica fogliare sull'elemento, sapendo che il tenore adeguato dell'elemento in fioritura è di 20 ppm circa. Ma non tutte le foglie di olivo sono uguali per valutare lo stato nutrizionale per il boro. Le foglie più giovani, quelle dell'anno nate in primavera, infatti hanno fluttuazioni ben maggiori nei contenuti di boro rispetto a quelle di un anno, ovvero germogliate l'anno precedente. Non è infrequente, a 15-20 giorni dalla fioritura, trovare livelli di boro di 25-30 ppm nelle foglie dell'anno e valori della metà in quelle di un anno. Per avere un indice credibile dello stato nutrizionale è quindi bene sapere che occorre sempre campionare le foglie di un anno, mai quelle dell'anno.

Più in generale, per comprendere come e quando concimare, è bene conoscere la dinamica degli elementi mi9nerali, almeno quelli principali, nelle foglie di olivo.

Si scoprirà così, per esempio, che l'azoto viene accumulato a partire da marzo/aprile per essere consumato fino a settembre, quando si ha il picco negativo nel contenuto di azoto nelle foglie. Un'esame fogliare in questo periodo dell'anno può dare un risultato falsato dello stato nutrizionale, non essendo infrequente trovare valori anche sotto la soglia di riferimento, generalmente attestata in 1,5%. Da notare che, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre i livelli di azoto risalgono a livelli più normali. Il periodo ottimale per una diagnostica fogliare è dicembre.

Andamento simile si ha per l'altro macroelemento indispensabile all'olivo, ovvero il potassio. Anche in questo caso l'accumulo si ha da marzo/aprile per poi essere “consumato” nel corso dei mesi fino a ottobre quando si ha il picco negativo. Poi i livelli di potassio, il cui valore di riferimento nelle foglie è 0,5%, si alzano, anche se risultano ancora spesso sotto soglia a dicembre. Un dato da tenere presente nel caso si effettui il prelievo per la diagnostica fogliare a dicembre.

Oggi vengono anche pubblicizzati concimi organici o misti organici, contenenti acidi umici, considerati come un toccasana per l'allegagione dell'olivo. Quali risultati si possono ottenere realmente? Ci viene incontro uno studio di Zucconi che fa capire come, a fronte di diversi trattamenti con acidi umici, c'è un effettivo aumento della percentuale di allegagione dell'olivo, nella misura di 0,5 punti in più rispetto al controllo, ovvero a olivi non trattanti. La percentuale di allegagione, nello studio di specie, è stata rilevata a partire dalla fine di luglio, ovvero dopo la prima cascola fisiologica. Interessante notare che la differenza di allegagione rimane inalterata fino a dicembre, segno evidente che comunque le olive, a seguito del trattamento con acidi umici risultano comunque più forti e meno soggette a cascola per tutto il tempo della loro permanenza sull'albero.

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