L'arca olearia
LE PREVISIONI DI RACCOLTA DELLE OLIVE? SI', ATTRAVERSO LA VALUTAZIONE DEL POLLINE
Si tratta di un passaggio chiave per le aziende olivicole. Una corretta stima preventiva della raccolta permette di programmare al meglio sia l'impiego della manodopera, sia la calendarizzazione dell'attività di molitura in frantoio. E non solo
05 novembre 2005 | Marco Fornaciari da Passano
Ogni anno in questa epoca nel settore dellâolio di oliva si ripropone il problema di una stima preventiva della raccolta. Questo aspetto, delicato per le numerose implicazioni connesse (programmazione della manodopera, gestione delle ultime scorte, calendarizzazione dellâattività di trasformazione nei frantoi, ecc.), è stato oggetto di numerosi approcci da parte di ricercatori di diverse discipline scientifiche nel settore agrario.
Le stime attualmente più utilizzate ai fini previsionali si basano su parametri valutativi di tipo agronomico ottenuti da osservazioni eseguite direttamente in campo su oliveti campione, âutilizzandoâ la valutazione random dei frutti presenti per stimare la produzione potenziale finale. Dette metodologie possono essere integrate dalla valutazione di parametri meteorologici, che valutino quegli eventi âestremiâ che possono verificarsi nelle delicate fasi di maturazione e raccolta dei frutti, per migliorare le stime di produzione.
Dopo una proficua esperienza svolta negli anni 1995-1997, nellâambito di un Progetto Pilota Europeo (Mars, Monitoring Agriculture with Remote Sensing), e successivamente completata nel quadro di un Programma Operativo Multiregionale (Pom A31) il gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Bruno Romano del Dipartimento di Biologia vegetale e Biotecnologie agroambientali e Zootecniche dellâUniversità di Perugia, ha proposto e realizzato un modello di stima largamente antecedente le produzioni, basato sulla valutazione del polline emesso durante la fioritura dallâolivo, come elemento di valutazione imprescindibile della formazione delle olive. Grazie alla liberazione, al trasporto e alla successiva deposizione di polline sul fiore, la pianta avvia quei processi fisiologici che portano alla formazione dei frutti.
In questâottica nel lontano 2001, alla presenza del Ministro Alemanno il gruppo di ricerca dellâUniversità di Perugia, ha firmato una convenzione con lâUnione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli (Unapol) per elaborare dopo un certo numero di anni, un modello predittivo delle produzioni olivicole in diverse aree vocate del Sud Italia.
Lâattività di ricerca utilizza strumentazioni scientifiche sofisticate dislocate in 15 stazioni olivicole della Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, per monitorare il polline durante tutta la fioritura ed ottenere un dato quantitativo e qualitativo sul fenomeno della fioritura che biologicamente è alla base della formazione dei frutti. Detto parametro (il polline) entra a far parte di un sistema di variabili predittive (meteorologiche, agronomiche, ecc.) che tutte assieme opportunamente valutate, concorrono alla stima predittiva del raccolto. Lâaggiunta della variabile biologica (il polline) completa la valutazione della complessa serie di eventi che concorro alla formazione dei frutti, valutando in maniera puntuale uno dei momenti critici del processo produttivo (la fioritura), fornendo un dato quantitativo sulla âcarica riproduttiva potenzialeâ messa a disposizione dalle piante e finalmente valutata nella stima di produzione.
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