L'arca olearia

Quando è il potassio il fattore limitante per la crescita e la produzione dell'olivo

Generalmente ci si preoccupa poco di questo elemento essenziale però nel processo fotosintetico, la cui carenza può essere compensata, nell'olivo, solo in parte dalla presenza di sodio

27 marzo 2015 | R. T.

Il potassio è un elemento spesso poco considerato nella concimazione dell'olivo, nonostante nel calcolo delle asportazioni abbia un “peso” uguale a quello dell'azoto.

Ci si concentra, così, molto spesso sulla fertilizzazione azotata, specie in primavera, dimenticando l'apporto fondamentale del potassio che ha funzioni importantissime, non solo rispetto all'attività fotosintetica, di cui parleremo più avanti, ma anche di controllo del del turgore delle cellule, della fioritura e delle resistenza ai parassiti.

Al contrario del fosforo, e invece al pari dell'azoto, il potassio è facilmente dilavabile in presenza di piogge abbondanti. In generale è possibile affermare che è difficile riscontrare carenze di potassio in terreni argillosi a reazione neutra o subacida, mentre in tutti gli altri casi è soggetto a dinamiche chimiche e chimico-fisiche che possono portare ad un progressivo impoverimento o alla comparsa di fenomeni di antagonismo. In questi casi è bene consultare l'analisi del terreno, allertandosi nel caso di valori inferiori ai 120-150 ppm.

Carenze di potassio possono infatti verificarsi a causa della presenza di elevate dotazioni di calcio e magnesio e in condizioni di forte dilavamento.

Vero è che, in alcune piante, il sodio può sostituire il potassio, svolgendo identiche funzioni.

Accade anche per l'olivo?
Esperienze e prove scientifiche hanno mostrato che l'olivo si avvantaggia di buone dotazioni di sodio in carenza di potassio, ma i benefici sono comunque limitati.

Una ricerca israeliana ha voluto andare oltre, monitorando l'andamento fotosintetico, lo scambio di gas e la fluorescenza della clorofilla su giovani piante di olivo sottoposte a fertilizzazione potassica, fertilizzazione con sodio o nessuna fertilizzazione.

Le curve di risposta alla luce e all'anidride carbonica mostrano che la piena efficienza fotosintetica si ha solo per foglie ben dotate di potassio, mentre una buona dotazione di sodio ha mostrato solo risultati intermedi rispetto alla non concimazione. Già questo dato, dunque, mostra come la capacità del sodio di sostituire il potassio nell'olivo sia limitata.

A valori più bassi di potassio, infatti, viene associato un contenuto di clorofilla più basso e un'alterazione dell'attività del processo enzimatico legato alla Rubisco.

La carenza di potassio, dunque, promuove l'inibizione dei processi enzimatici-fotochimici, diminuendo i meccanismi di fotoprotezione, con minore fotosintetica e la capacità fotorespiratoria.

Le foglie carenti di potassio hanno mostrato soffrire di fotodanneggiamento, con l'effetto negativo che può essere in parte compensato dal sodio.

Nel complesso, dunque, è lecito affermare che in presenza di una sintomatologia fogliare di carenza di potassio (necrosi sui margini delle foglie, perdita di turgore...) si debba procedere con urgenza, considerando che l'effetto tampone del sodio è solo parziale.

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