L'arca olearia
Il Tar blocca il piano anti Xylella del governo
Presentato al Parlamento da pochi giorni e già bocciato dalla magistratura che vuole vederci chiaro. Non solo l'inchiesta della procura di Lecce, ora il Tribunale amministrativo regionale blocca l'eradicazione delle piante infette nel brindisino
27 marzo 2015 | T N
Il Commissario Giuseppe Silletti ha presentato qualche giorno fa la propria relazione e il piano anti Xylella alle Camere, intanto però fuori montava la polemica.
Polemica dovuta all'inchiesta giudiziaria della procura di Lecce con le dichiarazioni del procuratore Elsa Valeria Mignone che ha denunciato l'impossibilità di continuare nelle indagini su uno dei filoni, ovvero quello dell'Istituto Agronomico Mediterraneo che gode di immunità. Secondo la pm, come riportato da Famiglia Cristiana, la legge che lo istituì nel 1965 e le modifiche apportate nel 2000 prevedono il divieto di accesso, di perquisizione, di sequestro e di confisca.
Intanto presunti santoni stanno andando in giro per il Salento proponendo "medicine" miracolose. Oltre a panacee e intrugli di composizione ignota, pare che alcuni soggetti si aggirino proponendo anche la vendita di antibiotici (ricordiamo che Xylella è un batterio), il cui utilizzo però è assolutamente vietato in agricoltura.
Nel frattempo Il Piano anti Xylella era stato delineato, frazionando il Salento in zone e suddividendo in due parti nette il territorio con una fascia di eradicazione nella provincia di Lecce dello spessore di 15 km che va dall'Adriatico allo Ionio e ricomprende i comuni di Arnesano, Campi salentina, Carmiano, Copertino, Guagnano, Lecce, Leverano, Monteroni di lecce, Nardò, Novoli, Porto Cesareo, Salice Salentino, Squinzano, Surbo, Trepuzzi e Veglie.
Le prime eradicazioni sarebbero dovute cominciare da Oria, nel brindisino, a partire dai primi di aprile ma il Tar ha bloccato tutto.
Con decreto cautelare pubblicato il 27 marzo, la sezione di Lecce del Tar di Puglia, accogliendo il ricorso dell'avv. Giovanni Pesce, ha bloccato l'eradicazione degli ulivi con sospetto contagio da Xylella Fastidiosa nel terreno di proprietà dello stesso avvocato. Ne dà notizia il legale. Il Tar ha "accolto - riferisce l'avvocato - l'istanza di misure cautelari monocratiche quanto all'eradicazione degli alberi di ulivo". Fissata al 9 aprile l'udienza per discutere sulla richiesta di sospensiva avanzata dal legale.
Il ricorso d'urgenza, con il quale si chiedeva al Tar di fermare l'avvio dell'abbattimento degli ulivi infetti da Xylella, previsto dal 30 marzo prossimo, era stato depositato ieri dagli avvocati Giovanni e Guido Pesce, proprietari di un uliveto con un centinaio di piante a Oria (Brindisi). In particolare sono stati impugnati tutti gli atti del commissario straordinario, Giuseppe Silletti, i verbali di accertamento, le ordinanze, e sono state chieste verifiche più approfondite di tipo documentale e sulle piante.
Secondo quanto emerso dall'approfondimento fatto dai due legali, c'era conoscenza dell'esistenza della Xylella dal 2008, mentre la Regione Puglia ne sarebbe stata consapevole dal 2013.
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