L'arca olearia
Eradicazioni di olivi al via dai primi di aprile col nuovo piano anti-Xylella
Dopo il varo da parte delle autorità italiane, ora saranno quelle europee, il 26 e 27 marzo a vagliare il piano di controllo del batterio killer, come è stato soprannominato. A Lecce interessati 45 comuni su 97
20 marzo 2015 | T N
Secondo le indagini del Corpo Forestale dello Stato, che ha assunto il comando del team anti Xylella fastidiosa, il contagio non verrebbe dallo Iamb, ovvero dall'Istituto agro-mediterraneo, ma addirittura dal Costarica. Potrebbero essere state le importazioni di piantine caffè e altro materiale vegetale (tra cui piante ornamentali utilizzate nelle masserie pugliesi) proveniente dal Paese africano ad aver fatto scoppiare l'epidemia nel Salento.
Intanto i ricercatori continuano a dividersi sui metodi con cui affrontare l'emergenza.
"Stiamo parlando di un organismo nuovo per noi ma già ben noto nel mondo, studiato da almeno 130 anni negli Usa e in tutti questi anni non hanno ancora trovato una terapia - ha dichiarato in Commissione agricoltura al Senato Donato Boscia del Cnr-Istituto per la protezione sostenibile delle piante - Non si tratta di essere d'accordo o meno con la Comunità europea - aggiunge il ricercatore - il loro atteggiamento è quanto meno comprensibile visto che il problema è ancora confinato in un lembo molto piccolo dell'intero continente europeo; a rischio in effetti, c'è tutto il bacino mediterraneo che al momento è pulito”. Boscia ha tenuto però a precisare che ''l'eradicazione delle piante non è certo la soluzione finale ma solo di contenimento''.
Di diverso avviso Cristos Xyloiannis dell'Università della Basilicata. Xyloyannis non condivide la misura d’emergenza di eradicazione degli olivi e cita l’esempio della batteriosi del kiwi nel Lazio, che alcuni anni fa ha portato all’eradicazione di mille ettari di alberi, fino poi ad accorgersi dell’inutilità di quella soluzione. “Non si combatte la malattia ma si convive, non esiste alcun caso in cui si è riusciti a debellarla – ha dichiarato il ricercatore – ma si è compreso attraverso la fertilità del suolo e la presenza di microorganismi antagonisti l’importanza dell’intero ecosistema”.
Intanto pare in dirittura d'arrivo il Piano governativo anti Xylella. Già approvato dalla protezione civile, il 26-27 marzo prossimi il Piano sarà valutato dal competente Comitato dell'Unione europea.
''E' importante effettuare la lotta ai vettori e in modo particolare attraverso le arature dei terreni - ha detto il Commissario Silletti nell'illustrare il Piano alla Camera - che non prevede alcuna distribuzione di erbicidi, sarà una lotta selettiva che andrà ad invadere l'ambiente nel modo e nella quantità meno aggressiva possibile''. Quanto all'eradicazione delle piante infette, Silletti ha precisato che si tratta di ''un'azione indispensabile''. Le misure messe a punto, ha spiegato, prevedono interventi nella fascia di profilassi, nella zona cuscinetto, nella fascia di eradicazione e nei vari focolai scoperti; in particolare sono cinque: eliminazione di tutte le piante ospiti del batterio presenti lungo strade, fossi, canali, aree verdi con trinciatura della chioma e smaltimento; controllo meccanico degli stadi giovanili dei vettori nelle erbe spontanee infestanti con trinciatura; trattamento fitosanitario per il controllo dei vettori adulti in uliveti e frutteti; estirpazione delle piante infette; distruzione delle specie ospiti Xylella all'interno dei vivai. ''Dobbiamo partire dal focolaio di Oria nel brindisino, il più a nord per poi scendere a sud nella provincia di Lecce dove sono coinvolti 45 Comuni su un totale di 97'', ha sottolineato il Commissario, precisando che occorre creare una fascia di 15 km per contenere la malattia nell'area compresa tra l'Adriatico e lo Ionio.
Il Piano fraziona il Salento in zone e suddivide in due parti nette il territorio con una fascia di eradicazione nella provincia di Lecce dello spessore di 15 km che va dall'Adriatico allo Ionio e ricomprende i comuni di Arnesano, Campi salentina, Carmiano, Copertino, Guagnano, Lecce, Leverano, Monteroni di lecce, Nardò, Novoli, Porto Cesareo, Salice Salentino, Squinzano, Surbo, Trepuzzi e Veglie. "Da subito, attraverso ordinanze - ha detto Silletti - metteremo in atto il piano approvato e che prevede cinque tipologie di intervento, sulla base di un cronoprogramma che terminerà l'8 agosto del 2015, poi il governo dovrà decidere se prolungare o meno il periodo".
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