L'arca olearia
Vendere i sottoprodotti oleari, con quale profitto?
L'Aifo nella scorsa campagna olearia ha monitorato, attraverso un campione, la destinazione e il prezzo a cui vengono ceduti sansa e acque di vegetazione. E non mancano le sorprese
18 settembre 2014 | Stefano Pasquazi
L'indagine è stata effettuata su un campione di 55 imprese a cui è stato chiesto di indicare il prezzo medio di vendita delle diverse tipologie di sottoprodotto (sansa con e senza nocciolino e comprensiva o meno di acqua di vegetazione; nocciolino) differenziando il dato per canale di sbocco (sansifici, centrali biogas, mangimifici, altro; consumatori, grossisti).
Dall’indagine emerge che il 65% circa dei frantoi smaltisce i sottoprodotti nella forma di sansa con nocciolino, preferendo la vendita a sansifici (88% dei frantoi che vendono sansa con nocciolino) a quella alle centrali a biogas (2,4%) o alle altre destinazioni (9,6%). Viceversa, la sansa denocciolata (con o senza acque di vegetazione) trova principale sbocco presso le centrali a biogas (10% circa del totale dei frantoi).
Infine, per quanto riguarda il nocciolino, il 19,7% dei frantoi provvede alla vendita ai consumatori, mentre il 6,8% degli stessi cede il nocciolino ai grossisti. In termini di prezzo, per la sansa con nocciolino, si rileva una remunerazione più alta nella vendita ai sansifici rispetto alle altre destinazioni. Inoltre, tale prodotto, riscuote un prezzo mediamente maggiore se ceduto privo di acque di vegetazione (+16,4%).
Diverso il caso della sansa denocciolata, la quale trova migliore valorizzazione nella cessione alle centrali a biogas. Anche per la sansa denocciola la presenza di acqua di vegetazione comporta una contrazione del prezzo nella contrattazione con le centrali a biogas, con prezzo medio che si riduce dell’86,4%.
Passando ai prezzi di vendita del nocciolino, è stato rilevato un prezzo medio più alto nella cessione ai consumatori finali (15,56€/q), rispetto a quanto ottenuto per la vendita a grossisti, dove il prezzo medio è risultato di 11,84€/q.
Alla vigilia della nuova campagna olearia Aifo ha deciso di integrare e ampliare il monitoraggio avviato nel 2013/14, onde fornire ai soci indicazioni utili riguardo ai prezzi e alle condizioni di mercato per la cessione dei sottoprodotti.
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