L'arca olearia

Il titolo di mastro oleario riconosciuto su tutto il territorio nazionale

La legge regionale pugliese 9/2014 non è stata impugnata e pertanto è ormai pienamente vigente. Cosa cambierà con la nuova normativa? Lo abbiamo chiesto a Mario Pacelli che l'ha difesa davanti al Consiglio regionale e poi di fronte al Consiglio dei ministri

13 giugno 2014 | Alberto Grimelli

La legge 9/2013, nota come legge Salva olio italiano, ha scatenato echi mediatici che arrivano fino ad oggi, che è stata emendata all'interno della comunitaria 2013 bis. E' stata una norma a suo modo epocale perchè non frutto di compromesso ma che è stata, anzi, fortemente divisiva all'interno della filiera.

La legge regionale pugliese 9/2014 non l'ha invece sentita nominare quasi nessuno, se non pochi addetti ai lavori, e grazie anche a qualche articolo anche su questa testata. Introduce e disciplina la figura del mastro oleario, ovvero del frantoiano, attribuendogli una dignità e un peso sociale che ha avuto solo a Firenze, secoli or sono, quando c'era, appunto, la Corporazione dei mastri oleari.

E' una legge, quella sul mastro oleario, passata inosservata ai più. Non certo a chi vi vedeva, e probabilmente vi vede, un pericolo in un equilibrato gioco delle parti che vedeva come unici protagonisti olivicoltori e industriali. Che c'entrano i frantoiani? Cosa vogliono?

Non è andata sui giornali. Nessun titolone o polemica veemente, certo. Una segnalazione, invece, all'Ufficio legislativo di Palazzo Chigi perchè la novella legge regionale fosse impugnata di fronte alla Corte Costituzionale. Il governo e il Presidente del Consiglio hanno deciso altrimenti ritenendo “non sono fondate le censure di incostituzionalità espresse a livello burocratico”, mentre sono “rispettate le competenze statali e regionali in materia di agricoltura e artigianato”.

Perchè questa norma dava così tanto fastidio? Lo abbiamo chiesto a Mario Pacelli, che ha sostenuto e difeso la legge prima di fronte al Consiglio regionale pugliese e poi con una nota per il Consiglio dei Ministri.

- la legge regionale pugliese istituisce l'albo del mastro oleario. La figura che emerge sembra un ibrido, a metà tra l'artigiano e il professionista. E' una novità nel quadro giuridico italiano?
Artigiano e professionista sono entrambi termini del linguaggio comune, fondati su una distinzione tra il lavoro intellettuale del professionista e quello manuale dell'operaio, con nel mezzo quello dell'artigiano, intellettuale e manuale insieme. Sono categorie mai divenute giuridiche ma oggi largamente superate: come collocare, ad esempio il tecnico informatico in queste categorie? Il sistema giuridico si modifica come si modifica la società: la legge negli ordinamenti democratici registra e disciplina ciò che i gruppi sociali chiedono ed è quanto avvenuto anche a proposito del mastro oleario perduto per troppo tempo nel limbo di un vuoto normativo che non giovava né a loro stessi né ai consumatori di olio.

- competenza e professionalità sono stabiliti dopo un percorso formativo regionale. Non è un po' limitante, considerando il contesto globale in cui ci troviamo?
E' l'articolo 117 della Costituzione a stabilire che la formazione professionale è competenza concorrente delle Regioni e le leggi attuative lo hanno confermato in particolare si riferisce alla trasformazione dei prodotti agricoli.

- la legge regionale pone il mastro oleario come responsabile, non solo giuridico ma anche morale, della filiera olivicolo-olearia. Non si rischia così una deresponsabilizzazione di altre figure, come olivicoltori e imbottigliatori?
Non mi sembra si possa ritenere una norma giuridica preordinata a stabilire una responsabilità morale. E' una cosa che fa solo lo Stato etico, come avvenuto in passato, ma confesso che è un tipo di stato per il quale non ho grandi simpatie. Francamente non vedo poi chi risultati deresponsabilizzato, in senso giuridico, dalla legge regionale pugliese.

- la portata della legge regionale è limitata, comunque, al solo contesto pugliese. E' la principale regione olivetata italiana ma è sufficiente?
Nessuno vieta alle altre regioni di emanare norme analoghe. Comunque è da tener presente che una qualificazione professionale ottenuta in base alle norme vigenti in una Regione è valevole in tutto il territorio nazionale

- l'Europa ha sempre guardato con sospetto a certe iniziative legislative italiane, pensando fossero mosse protezionistiche. La legge del mastro oleario sarà vista allo stesso modo?
Mi sembrerebbe più esatto dire che l'Europa ha sempre guardato con sospetto a tutto ciò che tendesse ad esaltare la qualità di un prodotto nazionale: il prodotto ideale per l'Ue è il prodotto standardizzato. E' proprio questo, stando alle dichiarazioni ufficiali, il prossimo campo di battaglia per l'Italia in Europa. Sarebbe troppo bello se la legge della Regione Puglia finisse per costituire il primo passo in questo senso.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

L'impatto della centrifugazione verticale sulla qualità dell'olio d'oliva

La centrifugazione verticale è un passo fondamentale nella produzione di olio extravergine di oliva. Ecco quanto può veramente ossidare l'olio, aumentando il valore di perossidi e diminuendo il contenuto fenolico

01 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

L'acido salicilico contro la rogna dell'olivo

Studiata l'efficienza dell'acido salicilico, un ormone vegetale ed un utile antibatterico naturale, a diverse concentrazioni contro i batteri Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi

30 novembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

Effetto della concimazione con azoto, fosforo e potassio sulla composizione e sulla qualità dell'olio d'oliva

Attenzione alla fertilizzaiozne azotata nel primo autunno che potrebbe aumentare l'acidità dell'olio extravergine di olive e diminuire il contenuto di fenoli. Effetti solo nel lungo periodo in casi di carenza di fosforo

29 novembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

L'olivicoltura e l'olio extravergine di oliva Italiani: speculazione, resilienza ed opportunità di crescita

La nuova olivicoltura dovrebbe essere fatta all'italiana, con attenzione alle nuove varietà: debbono rispettare i parametri di purezza e non tutte lo fanno. L'olio extravergine di oliva italiano andrebbe differenziato intanto sulla base di una qualità misurabile

28 novembre 2025 | 16:00 | Maurizio Servili

L'arca olearia

Il segreto delle varietà di olivo più produttive

Se la dimensione dell'olivo risulta inferiore è dovuto alle diverse caratteristiche di ramificazione, che concentrano più germogli in un piccolo volume di chioma, senza necessariamente implicare una crescita inferiore dei germogli. Le correlazioni tra crescita vegetativa, vigore ed entrata in produzione di 12 varietà di olivo italiane

28 novembre 2025 | 15:00

L'arca olearia

L’effetto della temperatura di frangitura sulla qualità e sulla composizione dell'olio extravergine di oliva

L'influenza della frangitura è meno considerata rispetto alla gramolazione, sebbene sia anch'essa una fase fondamentale della produzione dell'olio d'oliva. L’impatto della temperatura di frangitura su fenoli e caratteristiche organolettiche

28 novembre 2025 | 14:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati

ferdinando de marte

14 giugno 2014 ore 11:43

Era ora di istituire la figura del mastro oleario che sicuramente porterà più originalità, competenza e valore aggiunto al nostro prodotto italiano, frutto di una forte identità culturale radicata nelle nostre tradizioni millenarie, tradizioni che l' UE delle multinazionali standardizzate vorrebbe distruggere.....