L'arca olearia

Torna l'abbondanza. Le previsioni per la prossima campagna olearia sono positive per Italia e Spagna

Giacenze al minimo storico da molti anni. Grazie a un'annata favorevole la penisola iberica torna a livelli produttivi più consueti. Buoni dati anche dall'Italia dove a brillare sarà in particolare il Centro nord. Segnali negativi solo per le quotazioni nelle prossime settimane

28 settembre 2013 | Alberto Grimelli, Marcello Scoccia

Torna il sereno in Italia. Dopo una campagna olearia abbastanza deludente l'anno scorso, specie nelle regioni centrali, la prossima campagna olearia dovrebbe essere ricca e abbondante, anche se non mancheranno le eccezioni.

Nel complesso l'Italia dovrebbe produrre 330/350 mila tonnellate d'olio d'oliva con il Sud che la farà da padrone.

Sarà in particolare la Puglia a brillare con una produzione stimata in 180 mila tonnellate di cui la maggior parte concentrata nel nord della regione: barese e gargano. In difficoltà, per problemi climatici e fitopatologici, il Salento e in particolare il brindisino. Uno scenario che permette di delineare che vi sarà un'abbondanza di extra vergini, in generale di buona qualità, e minori quantità di vergini e lampanti rispetto alle precedenti campagne.

In Calabria, dopo l'ottima performance dell'anno scorso il quadro è meno positivo. La produzione dovrebbe aggirarsi sulle 80 mila tonnellate. Anche in questo caso sarà il nord dela regione a produrre i migliori risultati quali-quantitativi, mentre faticherà il sud.

Situazione molto più difficile da stimare in Sicilia dove indichiamo una produzione simile a quella dell'anno scorso ma con alcune zone con basse produzioni come i Monti iblei e il messinese.

Tornerà il sorriso al centro nord dove, in quasi tutte le regioni, la produzione dovrebbe crescere del 15-20% almeno rispetto alla disastrosa campagna dell'anno passato. In netto recupero sarà soprattutto la Sardegna, con una produzione che dovrebbe superare abbondantemente le 10 mila tonnellate, mentre la Toscana non faticherà a superare le 15 mila tonnellate. A soffrire un po' di più le zone appenniniche e centrali a causa delle abbondanti piogge invernali e primaverili che hanno dato il via a cospicui attacchi di occhio di pavone. Non è infrequente imbattersi in oliveti spogli. Nelle aree litoranee, viceversa, a preoccupare anche in questi giorni sono gli attacchi di mosca delle olive che sono stati insistenti e frequenti fin dalla metà di luglio.

 

Guardando oltreconfine scopriamo che anche gli olivicoltori e i frantoiani spagnoli stanno sorridendo. La Spagna è accreditata di una produzione 1,3-1,35 milioni di tonnellate. In grande spolvero soprattutto l'Andalusia che dovrebbe recuperare i livelli produttivi precedenti a quelli della disastrosa campagna 2012/13 e tornare a superare le 700 mila tonnellate. Ottime performance produttive anche in Catalogna. Qualche problema in più, anche se certamente non drammatico, nelle zone interne a causa, come avvenuto in Italia, delle abbondanti piogge invernali e primaverili.

Non è solo la Spagna a sorridere nella penisola iberica ma anche il Portogallo che avrà una produzione di 70-80 mila tonnellate in gran parte derivate dall'entrata in produzione dei nuovi impianti di Arbequina.

 

Molti problemi invece in Grecia, dove la produzione non dovrebbe superare le 180-200 mila tonnellate. In particolare sarà l'isola di Creta a deludere le aspettative, con una produzione che non dovrebbe superare le 40 mila tonnellate. Discreta la campagna nel Peloponneso, specie nelle aree più a ovest.

 

In straordinario recupero, dopo i primi dati raccolti a luglio, la Tunisia. Grazie alle piogge cadute nelle ultime settimane gran parte del raccolto è salvo e dovrebbe attestarsi sulle 100 mila tonnellate. Nel siccitoso sud, dove si produce più olio vergine e lampante, la campagna sarà scarsa mentre il nord produrrà oli extra vergini di buona qualità.

Restando in nord Africa, il Marocco registra un'annata non strordinaria con una produzione stimata di 80-90 mila tonnellate. Al contrario della Tunisia la produzione più abbondante dovrebbe concentrarsi a sud mentre a nord la situazione è certamente più difficile.

 

In calo anche la produzione di olio in Turchia, con una produzione che non dovrebbe superare le 140 mila tonnellate. A inficiare questo dato, però, potrebbe essere il trasporto illegale, ma attualmente in atto, di olio siriano portato dai profughi di guerra e non solo. Al momento le autorità turche paiono chiudere un occhio, vista la situazione generale, su questi traffici ma, con la nuova campagna, dove la Siria è accreditata di 90-100 mila tonnellate, la situazione potrebbe cambiare.

 

Giacenze

Le giacenze in tutto il bacino del Mediterraneo sono la minimo storico ormai da molti anni. In Spagna non superano le 300 mila tonnellate mentre in Italia sono di alcune migliaia concetrate soprattutto in Puglia e Calabria. Praticamente assenti gli stock in Grecia mentre ne rimangono alcune migliaia di tonnellate disponibili in Tunisia, anche se non di ottima qualità.

 

Quotazioni

Le indicazioni di una buona campagna olearia fanno ipotizzare un progressivo calo dei prezzi, a partire dalle prossime settimane, che potrebbe arrivare anche al 20% sul mercato spagnolo. Di conseguenza si avrebbero cali anche in Italia e anche in Grecia.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

La correlazione degli enzimi delle olive con i profili fenolici dell'olio di oliva vergine

Il ruolo delle attività di perossidasi, e β-glucosidasi nella modellazione del profilo fenolico dell'olio di oliva. I composti volatili C6 sono aumentati durante la maturazione, mentre è stata rilevata una diminuzione degli oli estratti dai frutti immagazzinati a 20 °C

30 dicembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

Effetto dell’altitudine sulle caratteristiche di qualità delle olive e dell’olio d'oliva

Il valore del perossidi dell'extravergine era più alto nell'olio ottenuto da olive a 800 metri di altitudine in ogni momento del raccolto. Inoltre l'altitudine ha influenzato non solo il contenuto di fenoli, ma anche la sua composizione

29 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

La qualità dell'olio di oliva di Sikitita in confronto con Picual e Arbequina

Fenoli e volatili variano notevolmente sia con il genotipo che, in misura minore, con la maturità delle olive. Per quanto riguarda il profilo fenolico, la cultivar incrociata Sikitita ha mostrato un grado più elevato di somiglianza con la varietà Arbequina.

28 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

L'influenza della varietà e dell'epoca di raccolta sull'amaro e sui composti fenolici dell'olio d'oliva

il livello di composti fenolici e l'intensità dell'amaro è significativamente influenzata sia dall'epoca di raccolta che dalla varietà di olive, con l'influenza del tempo di raccolta più pronunciata

27 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

Le condizioni per la fermentazione delle olive da tavola verdi a bassa temperatura

Il comportamento in termini di velocità di crescita e acidificazione è stato simile per questi ceppi e paragonabile a quello osservato nei processi tradizionali, sebbene mannitolo e saccarosio non siano stati metabolizzati e il fruttosio sia stato utilizzato solo parzialmente

24 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

Analisi dei micronutrienti nel polline d'olivo

Il polline di olivo è altamente sensibile ai trattamenti chimici. Importante sottolineare il ruolo del ferro e del rame, in particolare quando vengono effettuati ampi trattamenti

23 dicembre 2025 | 11:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati