L'arca olearia

INTENSITÀ DI POTATURA E RISPOSTA VEGETO-PRODUTTIVA DELL’OLIVO

La potatura deve variare a seconda dello stadio di sviluppo dell’albero, in particolare sarà più leggera in fase di allevamento e più severa in olivi vecchi o deperiti. Ecco alcune semplici regole da non dimenticare per evitare spiacevoli inconvenienti, come voluminose emissioni di succhioni e polloni

16 aprile 2005 | Riccardo Gucci

La potatura dell’olivo è diversa da quella di altre specie di alberi da frutto o da quella della vite. Per poter operare efficacemente è opportuno che il potatore sappia valutare come l’olivo vegeta e fruttifica. Di seguito si riportano solo alcuni criteri di base per affrontare la potatura dell’olivo e si rimanda a Gucci e Cantini (2001) per una trattazione dettagliata:

a) la potatura deve cercare di assecondare la forma naturale dell’olivo in modo da ridurre il numero di operazioni;
b) l’elevato numero di gemme a legno e la notevole capacità di germogliamento dopo i tagli di potatura consentono di recuperare o ringiovanire la chioma dell’olivo indefinitamente;
c) la fruttificazione dell’olivo avviene prevalentemente sulle infiorescenze ascellari dei rami misti.;
d) bisogna distinguere i rami a legno dai succhioni e polloni. Succhioni e polloni sono rami a legno molto vigorosi che si originano rispettivamente dalla parte aerea e dalla zona del pedale. Sia i succhioni che i polloni sono indice di elevata attività vegetativa e di squilibrio vegeto-produttivo per cui, prima di eliminarli con la potatura, bisogna interrogarsi sulle cause di tale abbondanza;
e) la risposta ai tagli e alle inclinazioni è molto marcata nell’olivo. Nel primo caso si ha normalmente un’abbondante emissione di nuovi germogli, nel secondo i rami meno inclinati hanno maggiore spinta vegetativa rispetto a rami più inclinati;
f) i tagli nella potatura dell’olivo sono di eliminazione, mentre quelli di cimatura o raccorciamento sono limitati ad alcuni casi particolari.

La potatura varia a seconda dello stadio di sviluppo dell’albero, per cui sarà più leggera in fase di allevamento e più severa in olivi vecchi o deperiti.
La potatura di alberi giovani sarà limitata a pochi tagli per correggere eventuali problemi di scarsa uniformità o asimmetria delle diverse zone della chioma. È sbagliato potare energicamente l’olivo durante la fase di allevamento in quanto si riduce il potenziale di crescita dell’albero e si stimola l’emissione di rami a legno vigorosi. I tagli in fase di allevamento saranno effettuati per eliminare eventuali polloni, succhioni o rami vigorosi inseriti nella parte ventrale della branca, asportare rami che incrociano da un lato all’altro della chioma o che rischiano di strozzare l’asse principale del fusto o delle future branche. In zone esposte all’azione di venti dominanti è importante che si alleggerisca il lato sottovento della chioma per evitare asimmetrie.

In alberi adulti bisogna innanzitutto valutare la capacità naturale di rinnovo della superficie fruttificante. La potatura di produzione secondo criteri tradizionali prevede il rinnovo dei rami a frutto mediante l’eliminazione di un certo numero di rami per ridurre la competizione tra loro e avvicinare la fruttificazione al centro della chioma. Per ridurre i costi è utile eseguire pochi tagli di ritorno su legno di oltre due anni piuttosto che molti tagli su rami più giovani. I rami esauriti, presenti di solito nelle parti inferiori o in quelle ombreggiate della branca, vengono eliminati con lo stesso unico taglio. Non è necessario effettuare i tagli di ritorno tutti gli anni o su tutte le branche della chioma in uno stesso anno, se la produzione e l’accrescimento dei germogli terminali sono tali da garantire un adeguato rinnovo. Se l’albero é in equilibrio vegeto-riproduttivo, i tagli di ritorno possono essere limitati a poche branche a rotazione sulla chioma, oppure una o più branche in via di esaurimento possono essere eliminate. Così facendo si può mantenere l’olivo produttivo per molti anni con pochi interventi di potatura.

La potatura di alberi vecchi, di scarso vigore, deperiti per abbandono o traumi dovrà essere severa. Potature severe tendono a diminuire la produzione e stimolare l’accrescimento vegetativo in prossimità delle superfici di taglio. Negli interventi di ricostituzione così come nella potatura di produzione è necessario eseguire la spollonatura almeno una volta all’anno.

Bibliografia

Gucci R, Cantini C. 2001. Potatura e forme di allevamento dell’olivo. Edagricole, Bologna, 174 p.

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