L'arca olearia
Prime bottiglie certificate per l'olio extra vergine di oliva Dop “Seggiano”
Sono otto i comuni della provincia di Grosseto coinvolti. Protagonista a è la cultivar Olivastra Seggianese. “L’orgoglio è grande”, ha ammesso il presidente del Consorzio di valorizzazione Oriano Savelli
09 aprile 2011 | T N
E’ stata scelta la città di Verona per tenere a battesimo la nuova denominazione di origine protetta “Seggiano”, al suo esordio ufficiale con le prime bottiglie certificate. L’occasione è la diciassettesima edizione del Sol, il Salone internazionale dell’olio extra vergine di qualità.
Il Consorzio di valorizzazione del marchio Dop “Seggiano”, presieduto da Oriano Savelli, ha infatti un proprio spazio espositivo a disposizione fino a lunedi 11, nello stand 36, area C del Sol. Oltre al Consorzio sono presenti sei aziende: il Frantoio Batani (Cinigiano, Monticello Amiata), La Poderina Toscana di Davide Borselli (Montegiovi, Castel del Piano), l’azienda agricola De Triachi di Donatella Martellini (Arcidosso) e le aziende agricole Adamo Piccini, Anna Ciacci e Barbara Demontis di Seggiano.
I loro oli extra vergini di oliva per poter essere certificati devono necessariamente rientrare nei severi parametri qualitativi fissati dal disciplinare di produzione della denominazione di origine protetta “Seggiano”. E ora che dopo anni di attesa il riconoscimento è stato ottenuto a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 26 marzo 2010, le aziende produttrici possono fare il proprio ingresso sul mercato per la prima volta avvalendosi della dicitura dell’origine che rimanda appunto a “Seggiano”.
“In attesa di nuovi sviluppi – precisa Oriano Savelli, presidente del Consorzio di valorizzazione della Dop “Seggiano” – quest’anno si è potuto certificare solo in regime di protezione transitoria, ma a partire dalla prossima campagna olearia sarà definitivamente coronato il nostro sogno, tutelando così una peculiarità e unicità del territorio da ora soggetto a tutela e protezione. I nostri extra vergini – prosegue Savelli – sono molto apprezzati, e non a caso si mettono infatti in grande evidenza nei vari concorsi oleari, nazionali e internazionali, cui le nostre aziende partecipano, un chiaro segno concreto di come una varietà di olive, strettamente legata ad un’areale ben circoscritto, un territorio specifico, oltre che il fattore umano con tutte le professionalità di prim’ordine che vi sono dietro, possano di fatto diventare un mix davvero vincente, non riproducibile alla stesso modo altrove”.
Per chi non conoscesse bene la nuova Dop “Seggiano”, va precisato che il territorio comprende la sola superficie olivetata di otto comuni (in ordine alfabetico: Arcidosso, Castel Del Piano, Cinigiano, Santa Fiora, Roccalbegna, Seggiano, Semproniano e, infine, una parte del feudo di Castell’Azzara), comuni tutti ricadenti in provincia di Grosseto. Oli extra vergini di oliva che ora, con l’ufficializzazione della denominazione di origine protetta, non sarà più possibile produrre al di fuori del territorio delimitato e senza la presenza della varietà di olive denominata Seggianese.
Il presidente del Consorzio di valorizzazione del marchio Dop “Seggiano”, Oriano Savelli, esprime dunque tutta la propria personale soddisfazione, e lo fa anche a nome di tutte le aziende rappresentate. “In questo modo – afferma – si può difendere l’olio dalle imitazioni. L’extra vergine ricavato dall’Olivastra Seggianese è infatti molto apprezzato, anche perché l’influenza di tale cultivar diventa di fatto determinante”. Il limite della diffusione della varietà si estende per la precisione a Nord, dove il fiume Orcia costituisce il confine naturale; a Est, fino alla provincia di Siena; a Sud, Sud-Est, fino alla località di Selvena, nel comune di Castell’Azzara; e a Sud e ad Ovest, arrivando fino ai comuni di Semproniano, Roccalbegna, Arcidosso e Cinigiano, in oliveti degradanti fin verso la pianura della Maremma.
Grandi soddisfazioni, dunque; e ora che le primogeniture della Dop “Seggiano” sono in bella mostra al Sol di Verona, è il caso di fare un salto presso lo stand del Consorzio, provando in prima persona la bontà tanto decantata di tali extra vergini.
Se volessimo tracciare un profilo orientativo per definire un profilo sensoriale degli oli extra vergini di oliva Dop “Seggiano”, possiamo dire – utilizzando una recente nota dell’oleologo Luigi Caricato – che si presentano alla vista di color giallo dorato intenso, dai lievi riflessi verdolini; mentre al naso hanno profumi fruttati puliti e freschi, di oliva verde, con evidenti note erbacee e sentori di frutta bianca; mentre al palato si presentano con un’ottima fluidità, avendo corpo e struttura, ma mantenendo anche, nel contempo, i caratteri propri dell’eleganza e della finezza; per caratterizzarsi infine al gust con note vegetali di carciofo e punte amare e piccanti ben dosate e armoniche; mentre in ultimo, nelle sensazioni retro-olfattive, si percepisce la persistente e gradevole punta di piccante e i sentori di frutta bianca.
A tavola e in cuicina? Sempre secondo Luigi Caricato, gli oli dell’Amiata da Olivastra Seggianese, e da ora a marchio Dop “Seggiano”, sono buoni a crudo come in cottura, ideali per condire i tortelli alla maremmana, per esempio: quelli con ricotta e le erbe di montagna, per intenderci; ma in generale si abbinano volentieri anche con insalate verdi, pinzimoni, zuppe di legumi, creme di verdure, grigliate di carne; e non solo: sono oli versatili, apertti a una pluralità di impieghi.

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