L'arca olearia

L'extra vergine? Un vero emblema dell’agricoltura “made in Italy” tipica e di qualità

Il presidente della Cia Giuseppe Politi ricorda l’importanza della legge che nel 1960 diede la nuova denominazione commerciale e plaude all’iniziativa di “Teatro Naturale”. Mai dimenticare le difficoltà e i problemi che incontrano i nostri produttori

11 dicembre 2010 | T N

“Un vero emblema, un simbolo dell’agricoltura ‘made in Italy’ tipica, diversificata e di qualità. L’olio extravergine d’oliva rappresenta una cultura, una tradizione radicata nel territorio che, grazie al lavoro sapiente dei nostri agricoltori, è un fiore all’occhiello dell’agroalimentare italiano apprezzato e richiesto in tutto il mondo. Un prodotto inimitabile che fa grande il mondo agricolo nazionale, vanto di un impegno incessante di migliaia di imprese olivicole che operano con efficacia e determinazione”. Lo ha sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in occasione dei cinquant’anni della legge (1407 del novembre 1960), che ha ufficialmente introdotto la denominazione commerciale “olio extravergine di oliva” e in concomitanza con il convegno promosso a Milano da “Teatro Naturale”, la rete dei saggi di "Coltura&Cultura", Olio Officina, sul tema, appunto, “1960-2010. Buon compleanno extra vergine. Tributo al re dei grassi”.

“A cinquant’anni di distanza, la legge del 1960, pur con le necessarie modifiche in modo da adeguarla ai nuovi scenari economici e sociali, rappresenta -ha rilevato Politi- un importante punto di riferimento. Grazie alla normativa introdotta nel 1960, le nostre produzioni di qualità hanno conquistato i mercati internazionali e valorizzato l’attività di tantissimi produttori”.

“Quella legge -ha rimarcato il presidente della Cia- suscitò all’epoca numerose polemiche. Ma oggi possiamo dire che fu lungimirante, soprattutto perché cominciò a suscitare attenzione verso l’olio d’oliva che veniva, purtroppo, relegato in una sorta di nicchia. Da allora sono stati raggiunti eccezionali livelli di qualità, premiando il lavoro dei nostri olivicoltori che tanto si sono impegnati per offrire ai consumatori, non solo italiani, un prodotto di altissimo pregio che ha cambiato il volto di un intero settore”.

“In questi anni -ha sostenuto Politi- i passi compiuti sono stati molti e significativi. L’olio extravergine d’oliva è entrato prepotentemente nell’alimentazione dei nostri connazionali e si è affermato in tanti mercati mondiali, anche in aree dove era praticamente sconosciuto. Un ulteriore contributo è venuto dall’introduzione dell’etichetta d’origine, che ha permesso di salvaguardare e valorizzare le produzioni ‘made in Italy’ e di tutelare i consumatori con un’informazione più chiara e trasparente”.

“Giustamente -come ha affermato Luigi Caricato, direttore di ‘Teatro Naturale’ e ideatore del progetto ‘Olio Officina’ e promotore della celebrazione del cinquantenario- l’extravergine da alimento etnico ha assunto la veste di alimento inter-etnico. ‘Un passaggio che è un lasciapassare per il futuro. I consumi -ha rilevato- ora riguardano popolazioni un tempo estranee alla cultura degli oli di oliva. Lo scenario alimentare che si profila all’orizzonte si sofferma sia sugli aspetti propriamente edonistici sia sugli aspetti più strettamente salutistici, per il ruolo di functional food universalmente riconosciuto dalla scienza medica e dai nutrizionisti’. Ecco, perché, dobbiamo continuare a percorrere la strada fin qui intrapresa e lavorare per far sì che questo prodotto consegua ulteriori successi”.

“D’altra parte, il nostro Paese -ha evidenziato il presidente della Cia- è il secondo produttore europeo di olio di oliva con una produzione che supera le 500.000 tonnellate (ricavate da 250 milioni di piante), due terzi delle quali extravergine e con molte Dop e Igp. Da non dimenticare poi il biologico. Il tutto per un valore produttivo che si avvicina ai 2,2 miliardi di euro”.

“Comunque, tutto ciò -ha detto ancora Politi- non deve, però, far dimenticare la gravissima crisi che da tempo sta investendo il settore olivicolo, con imprese sempre più in difficoltà, con prezzi in caduta libera e con pesanti costi produttivi e contributivi che tagliano i redditi e che rischiano di provocare un drammatico crollo”.

“C’è, infatti, bisogno di certezze e di reali prospettive. In quest'ottica è importante, una politica fatta di interventi incisivi che -ha concluso il presidente della Cia- diano agli olivicoltori gli opportuni strumenti per rilanciare lo sviluppo e accrescere la competitività. Un’azione che consenta di promuovere e valorizzare ancora di più l’olio extravergine d’oliva italiano, prevedendo anche accordi di filiera con la grande distribuzione”.



Fonte: Cia

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Olio di oliva in frigorifero per scoprire se è extravergine: la fake news da sfatare

I test a casa per scoprire se davvero l'olio è extravergine, per esempio mettendo in frigorifero per vedere se "congela", appartengono ai falsi miti che è bene sfatare. Ecco la spiegazione tecnico scientifica

18 novembre 2025 | 13:00 | Giosetta Ciuffa

L'arca olearia

Senza potassio è inutile concimare l’olivo con azoto: l’influenza su crescita e produzione

La percezione che un aumento di azoto comporti un aumento della produzione porta a un'applicazione eccessiva di fertilizzanti azotati. Il potassio può invece presentare problemi di carenza per diversi problemi che ne impediscono l'assorbimento da parte dell’olivo

18 novembre 2025 | 09:00

L'arca olearia

Le molecole chiave che danno il sentore di muffa e riscaldo-morchia all'olio di oliva

Entrambi i difetti sensoriali potrebbero essere discriminati con successo dagli oli extravergini di oliva per mezzo di un'analisi molecolare. Ecco la correlazione tra la concentrazioni di due composti volatili e le intensità dei difetti

17 novembre 2025 | 13:00

L'arca olearia

Aumentare l’efficienza di estrazione in frantoio e la resa in olio: trucchi e segreti

La resa in olio al frantoio dipende dall’efficienza di estrazione che può variare dal 78 al 91% a seconda delle regolazioni delle macchine. Ecco quali sono i fattori che possono più incidere sula resa e come intervenire

17 novembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

Effetti della gestione del terreno sul deflusso, erosione e proprietà del suolo in oliveto

Un confronto tra tre sistemi di gestione del suolo in ragione dei tassi di precipitazioni, deflusso e perdita del suolo in un oliveto. Il risultato peggiore si ha con l'uso intensivo di erbicidi per lasciare il suolo nudo

16 novembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

L'inerbimento dell'oliveto: chiave per il controllo dei parassiti dell'olivo

L'attuazione di un buon inerbimento dovrebbe essere focalizzato, tra gli altri obiettivi, sul controllo fitosanitario, modificando il microclima del suolo, riducendo le oscillazioni termiche e l'umidità relativa, che ostacola lo sviluppo della mosca dell'olivo

15 novembre 2025 | 12:00