Energia verde 20/07/2021

Semplificazioni in vista per l'energia rinnovabile da biogas e biometano

Semplificazioni in vista per l'energia rinnovabile da biogas e biometano

Molte le semplificazioni burocratiche-amministrative anche per valorizzare le biomasse disponibili sul territorio. I sottoprodotti saranno materie prime idonee al riconoscimento della qualifica di biometano avanzato


Nelle commissioni riunite Affari costituzionali e ambiente, nel corso della conversione in legge del Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77 – “Governance del PNRR e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”- sono stati approvati alcuni emendamenti ispirati e sostenuti da Confagricoltura che vanno in questa direzione.

Nell’ambito delle misure per la promozione dell'economia circolare nella filiera del biogas è passata la semplificazione dei procedimenti autorizzativi degli impianti di connessione alle reti di distribuzione e di trasporto del gas naturale al fine di facilitare l’immissione in rete anche del biometano.

Soddisfazione, inoltre, per le indicazioni che classificano i sottoprodotti come materie prime idonee al riconoscimento della qualifica di biometano avanzato. Si tratta di un importante indirizzo per lo sviluppo dell'economia circolare nelle attività agricole e di allevamento, - evidenzia Confagricoltura - nonché nelle filiere agroindustriali. E un grande passo avanti per semplificare la gestione degli impianti a biometano.

Novità anche sul fronte dei nuovi impianti a biogas di potenza sino a 300 kW, che accederanno agli incentivi per la produzione di energia elettrica ai sensi della L. 145/2018. Le biomasse utilizzabili nella digestione anaerobica dovranno essere per almeno il 51% di provenienza aziendale. Finora – rileva Confagricoltura - l'autoapprovvigionamento doveva essere assicurato al 100%.

Di particolare rilievo anche l'innalzamento della soglia, da 250 kW a 300 kW, per l'accesso semplificato alle procedure autorizzative di cui all'art. 12 del d.lgs 387/03.

Ora – precisa la Confederazione – i nuovi impianti a biogas potranno rappresentare un’opportunità, in termini ambientali e di economia circolare, non solo per l’azienda che li realizza, ma anche per valorizzare ulteriori biomasse disponibili sul territorio e prodotte da altri soggetti.

“Siamo convinti che la transizione ecologica ed energetica - commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - generi un processo virtuoso che porta a un valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale, competitività delle imprese, innovazione tecnologica, ricerca e occupazione. In tale contesto, nell’ambito del biogas e biometano, sosteniamo e promuoviamo le iniziative che prevedono una forte sinergia tra agricoltori, assicurando la sostenibilità economica degli impianti e un reale sviluppo dell’economia circolare”.

“Una volta approvata la legge - spiega l'on. Gianpaolo Cassese (M5S), primo firmatario degli emendamenti - le aziende agricole con impianti di biogas di piccola taglia, ossia non superiori a 300 KW, potranno utilizzare, per la loro alimentazione, anche materie e reflui derivanti da altre aziende limitrofe, ovviamente nel rispetto dell’attività agricola prevalente. Ciò consentirà non solo di sfruttare al meglio le potenzialità e le risorse del territorio, ma anche di incrementare la capacità reddituale delle imprese del settore agricolo e zootecnico e di ampliare il numero di quelle che concorrono ad una economia circolare e sostenibile”.

“Viene, inoltre, fatta chiarezza - prosegue Cassese - sui sottoprodotti che possono essere utilizzati per alimentare gli impianti di biometano al fine di produrre biocarburante avanzato. Abbiamo dunque superato il gap normativo che in questi anni ha ostacolato l’avvio di iniziative imprenditoriali del settore agroindustriale. Una norma che rappresenta una svolta e interviene sul settore dei trasporti, responsabile in Italia di 1/4 delle emissioni gas serra, con il 92,6% prodotte dal trasporto su strada”.

di C. S.