Bio e Natura

NASO ELETTRONICO, LA NUOVA FRONTIERA PER LA SALVAGUARDIA DI TIPICITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE

Rappresenta un sistema efficiente e oggettivo per un’analisi olfattiva completa ed esauriente. In fase di studio da alcuni anni trova applicazione tanto nell’agroalimentare quanto nella medicina, nell’antidroga e nell’industria. Sancirà la scomparsa degli assaggiatori?

15 maggio 2004 | Graziano Alderighi

L’aroma di un alimento è dovuto alla presenza di molte sostanze chimiche che conferiscono caratteristiche e qualità uniche. E’ quindi fondamentale, nello sviluppo di molti prodotti, poter misurare con esattezza e identificare il grado ottimale di sviluppo dell’aroma e le caratteristiche di sapori persistenti. Tradizionalmente, questo difficile compito è stato delegato a gruppi di assaggiatori che tuttavia, nelle loro valutazioni, sono necessariamente condizionati dai gusti personali. A volte vengono usate tecniche analitiche, ma è complicato e costoso correlare i dati ottenuti alle informazioni sensoriali in quanto tali tecniche riconoscono singole molecole.
Al contrario, le valutazioni del naso elettronico sono obiettive, ripetibili, altamente accurate e relativamente economiche; l’interpretazione dei dati è semplice, veloce e può essere fatta in tempo reale.

“Il naso hi-tech - dice Giorgio Sberveglieri, Università di Brescia - una volta addestrato, può eseguire l'analisi sensoriale nei controlli di routine, fornendo un giudizio oggettivo dell'odore monitorato. Le sue potenzialità per applicazioni nel settore alimentare sono già dimostrate e comprendono: la valutazione della qualità di diversi tipi di alimento attraverso l'esame degli odori o il controllo dei processi di cottura, il monitoraggio dei processi di fermentazione, la verifica dei fenomeni di irrancidimento di prodotti, l'indagine sulla genuinità dei succhi di frutta. E il monitoraggio degli odori degli alimenti e delle bevande e la classificazione del caffè, l'ispezione dei contenitori delle bevande, l'analisi del grado di maturazione della frutta prima e dopo il raccolto, l'indagine di difetti presenti nell'olio d'oliva”.

La prima pubblicazione sul "naso elettronico" appare su Nature nel 1982, firmato da un giovane ricercatore inglese, Krishna Persaud, dell'istituto di Scienza e Tecnologia dell'Università di Manchester che lavorava con una serie di sensori di tipo ossido metallici, simili a quelli impiegati per individuare le fughe di gas, per discriminare e classificare gli odori Oggi il suo primo "naso elettronico" si puo’ vedere esposto al Museo della Scienza di Londra. Successivamente, insieme a Paolo Pelosi ' del dipartimento di Chimica e Biotecnologie agrarie dell'Università di Pisa, i due ricercatori passano a sensori a polimeri dotati di conducibilità elettrica, e costruiscono un nuovo tipo di naso elettronico che riconosce e valuta obiettivamente i profumi, come il muschio e Fylang-ylang. Dall'importante scoperta all'applicazione industriale il passo e’ stato breve: per i "nasi ricostruiti" sono stati creati raffinati software in grado di archiviare e conservare un gran numero di odori percepiti e codificati dal naso elettronico. In questo modo il riconoscimento e’ diventato sempre piu’ facile. In pochi anni si e’ arrivati ad avere oltre dieci società che producono e vendono i nasi elettronici nel mondo.
La ricerca italiana e’ molto vivace e particolarmente attivo e’ il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell'Universita’ di Roma Tor Vergata dove, con il coordinamento di Arnaldo D'amico e Corrado Di Natale, dal 1995 si progettano e costruiscono nasi elettronici e oggi si sviluppano sensori chimici a alta risoluzione. "Attualmente sono in corso studi che codificano e archiviano odori importanti- spiega Corrado Di Natale - nel campo alimentare, dove in collaborazione con l'istituto Nazionale della Nutrizione, sottoponiamo al vaglio del naso elettronico pesce, pomodori e latte per definirne la freschezza".
Il naso elettronico può annusare anche l'acqua e capire se e’ inquinata.

Struttura e caratteristiche del naso elettronico
Tra tutti i sensi dell’uomo, l’olfatto è sempre stato il più arbitrario; per questo i ricercatori hanno sempre cercato di capire in che modo funziona, e l’architettura dei nasi elettronici deriva proprio dalla struttura del sistema olfattivo dei mammiferi e può essere suddivisa in tre diversi componenti: rilevatore, elaborazione segnali, identificazione/riconoscimento.
In un tipico naso elettronico il rilevatore è composto da un sistema di campionamento chimico e da una matrice di sensori, normalmente caratterizzati da una scarsa selettività, ovvero sensibili a molte classi di composti chimici. Questi sensori tuttavia hanno caratteristiche diverse per consentire, dall’insieme delle loro risposte, di ottenere un pattern caratteristico per ciascuna miscela chimica.
Il sistema di elaborazione provvede alla scrematura e alla normalizzazione dei dati forniti dai sensori, vengono cioè eliminati le informazioni ritenute inattendibili, ad esempio a causa dell’effetto deriva, e gli elementi ridondanti.
Il sistema di riconoscimento non è altro che un programma che interfaccia i dati del suo data base con quelli ottenuti dal rilevatore. Il data base che non è altro che una classificazione precisa e schematica dei possibili odori che il naso elettronico può riscontrare durante la sua attività, ovvio quindi che si renda necessario un periodo di addestramento della macchina. Proprio come l’olfatto delle persone, il naso elettronico impara con l’esperienza e migliora con l’uso; è progettato per analizzare, riconoscere e identificare bassi livelli (parti per miliardo) di sostanze chimiche volatili.
Interessante inoltre la possibilità, attraverso l’utilizzo di una rete neurale, di fornire una stima della concentrazione di un odorante e le caratteristiche come fossero valutate da un esperto umano.

Potrebbero interessarti

Bio e Natura

La lingua artificiale utilizza il latte per determinare il livello di piccantezza negli alimenti

Attualmente, misurare i composti aromatici negli alimenti richiede assaggiatori e metodi di laboratorio complessi. Creata una lingua artificiale per rilevare rapidamente la piccantezza degli alimenti

31 ottobre 2025 | 09:00

Bio e Natura

Una fragranza floreale diventa un killer naturale di zanzare

Un team di ricercatori dell'Università di Maryland ha sviluppato un fungo dal profumo floreale che inganna le zanzare che si avvicinano e muoiono. Il fungo emette longifolene, un profumo naturale che le attira irresistibilmente

29 ottobre 2025 | 15:00

Bio e Natura

L'effetto della riduzione del sale sulla qualità e l'accettabilità del pane di grano duro

Il pane a contenuto di sale ridotto ha una crosta meno colorata, con un aroma più debole, oltre a pagnotte meno compatte rispetto a un pane con contenuto ordinario di sale

27 ottobre 2025 | 15:00

Bio e Natura

Un recupero del blu di Guado estratto dalla pianta di Indaco Tinctoria

Il pigmento viene estratto dalle foglie della pianta di guado e si presenta sotto forma di polvere. Il colore è applicato su tessuti in fibre naturali che possono essere tinti senza essere trattati

24 ottobre 2025 | 12:00 | Marcello Ortenzi

Bio e Natura

Un gene nascosto potrebbe triplicare le rese di grano

Una rara pianta di grano con tre chicchi per fiore ha portato gli scienziati a scoprire un potente gene di crescita. La scoperta potrebbe aiutare a creare grano super-produttivo per nutrire miliardi di persone in più

21 ottobre 2025 | 15:00

Bio e Natura

Le differenze proteiche tra pane ottenuto da grano duro e grano tenero

Per poter utilizzare la farina integrale nella produzione di alimenti funzionali, ricchi di componenti benefici per la salute, sono importanti lo studio del contenuto di proteine integrali, la loro struttura e qualità

15 ottobre 2025 | 13:00