Bio e Natura
Andamento climatico e riserve irrigue. Tutta la verità
Il maltempo flagella il Sud ma si scopre che il dicembre 2008 non è stato particolarmente freddo ma certo particolarmente piovoso
17 gennaio 2009 | Graziano Alderighi
La Sicilia è sottâacqua, danni rilevanti a orticole, agrumeti, oliveti. In Campania l'esondanzione del fiume Sarno ha allagato 400 ettari di pregiati terreno coltivati ad insalate, cipolle, finocchi, rucola e prezzemolo nei Comuni di Sarno, San Marzano e Scafati, mentre in Puglia è sono sott'acqua i terreni delle province di Brindisi, Taranto e Foggia. Gravi perdite anche in Basilicata e Calabria con campagne allagate, perdita delle semine e rischi per l'asfissia radicale delle piante da frutto nel Crotonese, Vibonese e Catanzarese.
Una situazione dâemergenza che segue le intense nevicate dâinizio anno nel Nord he ugualmente hanno causato danni allâagricoltura.
Freddo e pioggia.
Esaminando i dati si scopre tuttavia che, climatologicamente parlando, il mese di dicembre 2008 si colloca infatti al 58° posto nella classifica delle temperature degli ultimi 208 anni: è, cioè, il 58° dicembre più caldo dal 1800 ad oggi. Il valore proviene dalla classifica dellâIstituto di scienza dellâatmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Isac-Cnr).
Per quanto riguarda le precipitazioni, invece, dicembre 2008 mostra effettivamente carattere di eccezionalità nellâarco dei due secoli. âLâultimo mese dellâanno scorso, con una precipitazione totale pari a oltre il doppio della media climatologia di riferimento, si colloca al sesto posto nella classifica delle precipitazioni dei mesi di dicembre negli ultimi 208 anni â osserva Michele Brunetti, ricercatore dellâIsac-Cnr. âPer avere un dicembre altrettanto piovoso, bisogna risalire al 1872, a parte il 1959 che ha una situazione molto simile al 2008. Il dicembre più piovoso dal 1800 ad oggi è stato quello del 1825â.
Allargando ulteriormente lâorizzonte il mese di ottobre, nel suo complesso, ha assunto caratteristiche prettamente estive. Le piogge autunnali, di lunga durata, estese e non troppo violente, utili per il miglioramento idrico delle falde acquifere, sono quasi del tutto mancate.
In seguito, unâintensa area depressionaria si è formata sul bacino occidentale del mar Mediterraneo,
determinando forti temporali di origine marittima che hanno interessato prevalentemente la Sicilia e
la Sardegna; questâultima è stata colpita, nella zona di Cagliari, da un intenso evento alluvionale.
Gli effetti dellâestesa area anticiclonica artica si sono avvertiti anche durante la prima parte
del mese di novembre: si sono verificate condizioni atmosferiche estremamente instabili, che hanno
causato piogge intense ed abbondanti soprattutto sulle regioni tirreniche e su quelle alpine. In
Toscana, Liguria e Lombardia le abbondanti piogge hanno causato esondazioni di alcuni corsi
dâacqua, causando situazioni di pericolo. Dopo un transitorio miglioramento, le condizioni
meteorologiche sono di nuovo nettamente peggiorate per lâarrivo di un fronte depressionario artico,
seguito da aria molto fredda proveniente direttamente dalla Groenlandia orientale, fin sullâEuropa
centro occidentale. In tutta Italia le precipitazioni che ne sono derivate sono state abbondanti,
mentre le temperature hanno subito un calo repentino, anche di oltre 12°C, in poco meno di 48 ore.
Nel complesso, il mese di novembre 2008 si è chiuso con un bilancio pluviometrico positivo
in quanto le precipitazioni totali sono risultate superiori alle medie su quasi tutto il territorio
italiano. A fine mese, a completamento del trend climatico positivo si è aggiunta la neve che, caduta
abbondante in al Nord e lungo gli Appennini, è andata ad alimentare le falde acquifere.
Analizzando lâandamento idrologico del Po nel quarto trimestre del 2008, secondo i dati della
Protezione Civile riguardanti le stazioni idrometriche di Boretto, Palantone, Pontelagoscuro e
Piacenza, i livelli sono migliorati di molto rispetto a quanto osservato nel periodo luglioâ
settembre. Per quanto riguarda i principali laghi lombardi (Iseo, Maggiore, Garda, Como e Idro), le cui acque sono destinate anche allâirrigazione, le intense precipitazioni che hanno interessato il
territorio alpino durante il periodo ottobre â dicembre hanno contribuito a migliorarne stato
idrologico rispetto al trimestre precedente.
Nelle regioni del NordâEst, a partire dalla prima metà del mese di novembre si è rilevato un
sostanziale aumento del volume invasato nei principali serbatoi del Piave, cui è seguito un
progressivo calo, interrotto solo con gli eventi pluvioânivometrici registrati verso la fine del mese
stesso. Il volume invasato a metà dicembre è risultato poco sopra la norma, con valori
sostanzialmente in linea con gli ultimi anni.
Per il Tagliamento si è evidenziato un netto aumento di livello rispetto a quanto osservato nel trimestre precedente e nello stesso periodo del 2003 e 2007. Le abbondanti ed intense precipitazioni verificatesi nelle aree del Centro Italia hanno fortemente migliorato la situazione idrologica dei principali invasi e fiumi e, a detta dei vari Enti gestori delle risorse idriche, il mese di novembre è da considerarsi come un probabile punto di svolta per la definitiva chiusura dellâemergenza siccità che nelle ultime due stagioni ha caratterizzato i territori dellâItalia centrale e, in primo luogo, quelli dellâUmbria.
Fonte: Cnr, Inea
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