Bio e Natura

E’ in Norvegia la più grande banca di semi al mondo

Migliaia di varietà saranno convervato sotto il permafrost del Mare del Nord. “Una delle imprese più straordinarie al servizio dell’umanità” ha dichiarato Jacques Diouf

01 marzo 2008 | Graziano Alderighi

Questa banca genetica è costruita all’interno di una montagna ghiacciata nei pressi del villaggio di Longyearbyen, nelle isole Svalbard, un arcipelago a circa mille chilometri nord dalle coste norvegesi e a circa 1120 chilometri dal Polo Nord. Il permafrost e la roccia faranno sì che anche senza elettricità il materiale genetico conservato nel caveau rimarrà congelato e protetto.

La costruzione di questo deposito mondiale è stata finanziata dal governo norvegese. Secondo il Fondo mondiale per la diversità delle coltivazioni* la banca è una componente essenziale di un sistema globale razionale e sicuro per conservare la diversità di tutte le coltivazioni. Il Fondo assiste i paesi in via di sviluppo a preparare, imballare e trasportare le loro sementi al caveau artico.

La banca genetica di Svalbard riceverà, nell’ambito dell’accordo del Trattato sulla Biodiversità, circa 200.000 sementi, ma la sua capacità complessiva è di 4.5 milioni di campioni, equivalenti a circa 2 miliardi di semi.

Al riparo da minacce e sconvolgimenti
"Il pool genetico mondiale contenuto nei semi è essenziale per incrementare la produttività delle colture, mitigare gli stress ambientali come il cambiamento climatico, la diffusione di malattie e parassiti, ed assicurare una base di risorse genetiche per il futuro. La diversità della produzione, contenuta nella ricchezza delle sementi a livello mondiale è però costantemente minacciata dai disastri naturali e da quelli causati dall’uomo” ha affermato Diouf.

È stato il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura - un accordo giuridico internazionale per la salvaguardia e l’accesso alla diversità delle colture adottato dai Paesi membri della FAO - che ha promosso l’ istituzione della Banca Mondiale delle Sementi. Il Trattato è stato ratificato da 116 paesi per aprire la strada alla conservazione e all’uso sostenibile delle risorse fitogenetiche con una giusta ed equa condivisione dei benefici.

“Le sementi sono veicoli di vita” ha dichiarato Diouf. Questa Banca mondiale assicurerà che sia disponibile la necessaria diversificazione genetica per affrontare le future sfide dell’agricoltura. Solo nei prossimi 25 anni la produzione di cereali dovrà aumentare di almeno un 50 per cento, ma questo incremento dovrà provenire dalla terra, dall'acqua e dalle altre risorse naturali già in uso.

Il cambiamento climatico
Il cambiamento climatico avrà un impatto profondo sull’agricoltura. “Un probabile aumento della temperatura media globale provocherà una riduzione importante della diversità biologica, inclusa la perdita delle risorse genetiche disponibili per la produzione agricola”, ha affermato il Direttore Generale della Fao.

“Una maggiore frequenza di siccità da una parte e di alluvioni dall’altra inciderà molto negativamente sulla produzione locale, con un prevedibile calo della resa delle colture perfino con piccoli aumenti della temperatura globale, specialmente nelle regioni aride del sud del mondo che sono anche importanti centri di biodiversità. Potrebbe anche portare ad una riduzione delle terre agricole ed alla deforestazione. Si stima che nei paesi in via di sviluppo la deforestazione già oggi sia responsabile del 20 per cento delle emissioni di gas serra. Il cambiamento climatico in un prossimo futuro influirà in modo significativo sugli ecosistemi agricoli e sulle popolazioni che da esse dipendono”, ha aggiunto Diouf .

Fonte: Fao

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