Bio e Natura

La meccanizzazione per gestire efficacemente e con profitto le foreste italiane

La meccanizzazione per gestire efficacemente e con profitto le foreste italiane

La produzione italiana di biomassa da foreste è di 4-5 milioni di tonnellate. I consumi sono stimati in 20 milioni di tonnellate ma le importazioni ufficiali ammontano solo a 3 milioni di tonnellate. Il ruolo della meccanizzazione

15 novembre 2024 | 12:30 | Marcello Ortenzi

L'EIMA International 2024, fiera internazionale dedicata alle macchine per l'agricoltura e forestazione e giardinaggio, si è conclusa con le molte iniziative sia di partecipazione delle macchine agricole e forestali più all’avanguardia in Europa sia di convegni sui più diversi argomenti tecnici. Lo sguardo degli operatori è stato condizionato dall’esito delle elezioni americane che si immagina che potranno avere un impatto decisivo sull’economia italiana.

Un argomento a cui è stata dedicata molta attenzione è il settore delle macchine forestali.

Infatti in Italia più di un terzo del territorio, qualcosa come 11 milioni di ettari, è occupato da foreste che nella maggior parte dei casi sono poco valorizzate rispetto alle enormi potenzialità che hanno per produrre reddito, tutelare l’ambiente e preservare la biodiversità. I servizi ecosistemici del settore comprendono, oltre alla produzione di un’ampia gamma di materie prime rinnovabili, quali il legno, anche un ampio ventaglio di ricadute positive ambientali (stoccaggio della CO2, la biodiversità, il paesaggio, ecc.) e sociali (sport, turismo e benessere). Si è parlato dell’economia del legno, che oggi in Italia vede prelievi legnosi di circa il 18-37% degli accrescimenti annui di biomassa forestale a fronte di una media dell’Europa meridionale nell’ordine del 62-67% e, come diretta conseguenza, una significativa percentuale dei quantitativi di legna utilizzata per il riscaldamento domestico e collettivo (teleriscaldamento), e per la produzione di elettricità proveniente dall’estero.

La produzione nazionale di biomassa, da operazioni di taglio dei boschi e, in misura molto minore, da colture arboree dedicate (pioppo) è stimata intorno ai 4-5 milioni di t/anno. Mentre i consumi stimati sono dell’ordine dei 20 milioni di t/anno, e le importazioni "ufficiali" ammontano a circa 2,5-3 milioni di t/anno. Si rileva quindi una enorme discrepanza (dell’ordine dei 10 milioni di t/anno) fra il consumo reale e quello teorico apparente a causa di importazioni non registrate da altri Paesi Europei (Slovenia, Ucraina, Bulgaria, ecc.), delle utilizzazioni boschive che sfuggono alle rilevazioni statistiche, ma anche del riciclaggio di legname usato e di scarti di lavorazione dell’industria del legno.

In un convegno dedicato si è sottolineato che il ritardo italiano delle filiere produttive bosco-legno-energia sono molteplici ma principalmente risiedono in questioni di tipo colturale e strutturali (superabili con investimenti in tecnologie). È noto che la nostra silvicoltura è complicata dalla morfologia delle aree boscate (prevalentemente diffuse in zone montane), dall’insufficiente viabilità forestale, dalla carenza di centri di lavorazione e dallo scarso ricorso ad una moderna meccanizzazione. Uno dei maggiori ostacoli alla valorizzazione del nostro legname di pregio è costituito dalla mancanza di segherie adeguate.

La globalizzazione dei mercati e lo scollamento tra selvicoltura e industria del legno hanno portato alla chiusura la grande maggioranza dei grandi e piccoli impianti che un tempo popolavano le nostre valli, creando reddito e posti di lavoro. Tuttavia questo problema può essere risolto dotando i piccoli imprenditori con macchine moderne, leggere e poco costose, che possano avviare il percorso virtuoso che ancora non si è realizzato. I boschi di alto fusto ora li abbiamo: per sfruttare la magnifica opportunità che questi ci offrono però si deve lavorare sulla tecnologia, la selvicoltura e la formazione. EIMA International ha svolto un ruolo di notevole importanza per fare informazione con un’area esterna di 10 mila mq 80 espositori, di cui 15 esteri, che hanno esposto mezzi e attrezzature di ultima generazione per la filiera bio-energetica, e una dimostrazione dinamica di lavoro forestale. Molti stand hanno portato macchine avanzate per promuovere le più innovative tecnologie forestali attualmente disponibili, ormai indispensabili per la gestione attiva ed ecocompatibile dei boschi italiani.

Potrebbero interessarti

Bio e Natura

Produrre grano duro in agricoltura biologica e convenzionale: le differenze sulla produttività

Le rese di grano duroin biologico sono state inferiori del 37% rispetto al convenzionale in media, confrontando le prestazioni delle colture in una rotazione a 5 anni non irrigua. Un numero inferiore di chicchi per metro quadrato è stato osservato nel grano biologico rispetto al convenzionale

26 agosto 2025 | 15:00

Bio e Natura

Afidi e antracnosi del melo, cecidomia dei frutti del pero, cocciniglia dell’actinidia: le soluzioni

Tecnologie digitali, droni e strategie sostenibili per difendere le colture emiliano-romagnole, tra cui mele, pere e kiwi, dalle nuove emergenze fitosanitarie. Per una frutticoltura più smart e con meno chimica

26 agosto 2025 | 12:00

Bio e Natura

Il pellet di sansa di oliva per la concimazione del grano

Il trattamento con fertilizzanti minerali ottiene i migliori risultati in termini di produttività e assorbimento dei nutrienti, seguito dal pellet di sansa, che ha ridotto la resa in granella solo del 15%

07 agosto 2025 | 15:00

Bio e Natura

I biostimolanti possono migliorare la resilienza delle colture al calore e allo stress idrico nel Mediterraneo?

Lo stress da calore e siccità riduce significativamente la crescita e la produttività delle piante. L'efficacia dipende dalle colture e dall'ambiente e richiede la standardizzazione. L’integrazione con biopesticidi e soluzioni scalabili è fondamentale

04 agosto 2025 | 15:00

Bio e Natura

Un miele di 2500 anni fa: le caratteristiche e l'uso

Il miele era una sostanza importante nel mondo antico, a volte lasciato nei santuari come offerte agli dei o sepolto accanto ai morti. Impronta chimica quasi identica a quella della cera d'api moderna e del miele moderno, con un livello di acidità più elevato

04 agosto 2025 | 13:00

Bio e Natura

Il basilico naturalmente respinge alcuni parassiti

Alcune piante profumate aiutano a salvare le colture vicine da insetti nocivi che mangiano foglie. Il forte odore di menta contiene composti che attivano indirettamente i geni di autodifesa, lo stesso fa una varietà di basilico

29 luglio 2025 | 15:00