Bio e Natura

Canapa, juta e cocco possono sostituire le fibre sintetiche

Canapa, juta e cocco possono sostituire le fibre sintetiche

La canapa, oltre a mille usi industriali, ha la capacità di assorbire metalli pesanti nel terreno, così fitodepurando interi territori. La biomassa di canapa è utilizzabile anche per la produzione di materiale per la bioedilizia

05 ottobre 2023 | Marcello Ortenzi

La Canapa è andata in scena ancora una volta in Umbria, per la seconda edizione de “Il Trionfo della Canapa”, un panorama attuale dei mille usi industriali della pianta. Si è parlato delle applicazioni nel tessile, nella bioedilizia, l’alimentare, la cosmetica, fino all’utilizzo nel disinquinamento dei suoli. Escursioni, laboratori, degustazioni gratuite ed esposizioni di prodotti all’interno del PalaCanapa, con esperti e produttori, nella due giorni realizzata con il contributo del Psr per l’Umbria-Pal Valle Umbra e Sibillini 2014-2020, Azione 19.2.1.07, e organizzata e promossa dall’amministrazione.

La Valnerina è stata una delle zone più vocate alla coltivazione della canapa e l’evento rievoca la tradizione della coltura. Il trionfo della canapa ha preso il via con il convegno ‘Nuove frontiere della bioedilizia’, all’ex convento di Santa Croce, dove sono intervenuti gli esperti di settore chiamati a dibattere su ricerche e nuove esperienze che ruotano intorno ai materiali di origine naturale impiegati nell’edilizia e alle loro potenziali applicazioni in zona sismica. Il convegno è stato patrocinato dal Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università degli studi di Perugia e Dipartimento di Strutture per l’ingegneria e l’architettura dell’Università di Napoli Federico II. Il convegno si è articolato in quattro sessioni (‘Materiali naturali per la bioedilizia’, ‘Fibre naturali per la bioedilizia’, ‘Il trionfo della canapa’ e ‘Bioedilizia: una vera opportunità?’) ed è terminato con una tavola rotonda sulle ‘Novità e prospettive della bioedilizia’.

“Dalle prove di laboratorio fatte dall’Università di Perugia si è evidenziato che alcune fibre naturali, in particolare di canapa, juta e cocco, possono sostituire in maniera efficace le fibre sintetiche come vetro, carbonio e aramide, che di solito si utilizzano nel settore delle costruzioni. Le fibre di canapa riescono a creare delle soluzioni integrate per il retrofit sismico ed energetico delle costruzioni esistenti. Gli studi sono andati verso due direzioni: da un lato si sono realizzati blocchi ecosostenibili per rappresentare delle strutture di partizione oppure di chiusura dei classici edifici in cui viviamo, dall’altro i ricercatori hanno sperimentato intonaci ‘fibro-rinforzati’ con canapa configurata sotto forma di fibre random, quindi sparsi in maniera casuale nella miscela oppure attraverso delle reti che consentono, una volta applicate alle pareti in muratura o alle strutture di tamponatura dell’edifico in cemento armato, di poter evitare il ribaltamento di queste pareti sotto l’azione sismica”. Il Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università degli studi di Perugia ha in corso una ricerca sull’utilizzo nelle corde e reti di canapa per il rinforzo di archi e volte in muratura, tipica del costruito storico umbro. Le costruzioni in muratura, infatti, hanno un difetto, che è quello della scarsa resistenza a trazione e quindi la canapa è utilizzata al posto di altri tipi di fibre, di vetro o di carbonio, per dare ad alcuni elementi strutturali della resistenza a trazione e quindi aiutare le strutture in muratura a resistere meglio alle azioni, soprattutto quelle orizzontali, tipiche dei sismi.

Tra i diversi argomenti divulgati si è menzionata la proprietà della Canapa la bioremediation, cioè la capacità di assorbire metalli pesanti nel terreno, che in molte zone d’Italia non è cosa da poco, Infatti alcune sperimentazioni sono state avviate anche all’interno dell’Ilva di Taranto. Ovviamente l’investimento può essere interessante se l’utilizzo della biomassa viene destinato al mercato industriale come la produzione di materiale per la bioedilizia in canapa. In questo caso sarebbe sostenibili economicamente. Inoltre la caratteristica che distingue il legno di canapa dagli altri legni presenti in natura è la sua particolare conformazione: all’interno è costituito da una serie di cavità che in vita permettono il passaggio del nutrimento, una volta secco, il fusto oltre ad essere estremamente leggero, è anche altamente traspirante.

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