Bio e Natura
Il biologico può avere una produttività ad ettaro superiore al convenzionale

Le condizioni in cui il bio rende meglio sono principalmente dovute a una generale attenzione verso il processo produttivo. L'analisi effettuata da Areté, una società indipendente di ricerca, analisi e consulenza
01 aprile 2021 | C. S.
Il biologico riesce ad avere rese migliori rispetto all’agricoltura convenzionale? In determinate condizioni sì, lo dimostra uno studio commissionato dall’ente di certificazione CCPB e realizzato dal centro studi Areté srl, che ha analizzato e confrontato le rese medie di numerose culture in una serie di 11 paesi extra-europei.
Sono state prese in esame le variabilità delle rese per diverse selezioni di colture (18 in totale, tra cui cereali, frutta, ortaggi) in una serie di paesi (Marocco, Algeria, Tunisia, Turchia, Libano, Russia, Moldavia, Ucraina, Kazakistan, China, Filippine), tenendo conto di come variano in un arco di tempo (tra 2006 e 2019), tra diverse regioni, tra tipologie di aziende agricole, tra agricoltura convenzionale e biologica. Le fonti utilizzate sono database pubblici e privati, interviste con esperti e operatori del settore, tool statistici descrittivi.
All’interno di uno studio complesso, i risultati più significativi per il bio si registrano nel raccolto 2013 del grano tenero in Russia, che registra una resa del 14% migliore rispetto all’analogo convenzionale; sempre il grano tenero coltivato in Kazakistan (anni 2010 e 2018) rende in media del 91% in più; le albicocche della Tunisia tra 2006 e 2018 posso offrire prestazioni fino al 27% più performanti del convenzionale.
Le condizioni in cui il bio rende meglio sono principalmente dovute a una generale attenzione verso il processo produttivo. Il che significa che le aziende che investono in ricerca, sviluppo, innovazione e sposano una filosofia sostenibile ottengono risultati che sono premiati dal mercato: il bio non solo è un settore in crescita in tutto il mondo, ma riesce a remunerare meglio i produttori agricoli.
Lo studio costituisce non solo un motivo di riflessione strategica per tutti gli attori, istituzionali e privati, del settore, ma anche uno strumento di lavoro. La produttività agricola è infatti uno dei parametri che gli organismi di certificazione valutano durante i controlli alle aziende, per capire se effettivamente il metodo impiegato è bio oppure no.
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