Bio e Natura
Quali azioni concrete sono possibili per tutelare la risorsa suolo?
In occasione del World Soil Day 2015, che si è svolto a Torino, sono emersi limiti e criticità della pianificazione territoriale: troppo spesso si è dato priorità ad esigenze di ampliamento infrastrutturale
17 dicembre 2015 | Emiliano Racca
In contemporanea con il summit di Parigi, si è tenuto di recente a Torino - in occasione del World Soil Day 2015 - una giornata studio dedicata alla protezione dei suoli, organizzata da Ipla con la collaborazione della Regione Piemonte e della Federazione Interregionale degli Ordini degli Agronomi e Forestali di Piemonte e Vda.
All’evento si è parlato di consumo di suolo, di pianificazione territoriale ed impatti antropici…in un’ottica di consapevolezza della funzione cruciale del suolo nella mitigazione dei cambiamenti climatici, nella sicurezza alimentare e nelle funzioni ecosistemiche essenziali.
Il parterre d’eccezione, composto da rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni, della libera professione, ha offerto spunti di riflessione davvero propizi. Sono state messe in evidenza le criticità più urgenti, con la speranza che ognuno faccia la sua parte nel tradurle poi in azioni concrete, che lascino un’impronta tangibile per un avvenire più roseo e sostenibile.
Dopo i saluti istituzionali dell’amministrazione Ipla a fare gli onori di casa, si è susseguita la carrellata degli interventi. Si è partiti dalla relazione del dott. Panos Panagos (commissione europea del centro di ricerca Ispra) che ci ha illustrato la nuova carta dell’erosione dei suoli d’Europa ultimata quest’anno, dopo averci sintetizzato il percorso normativo sulla gestione del suolo negli ultimi anni, dalla Strategia comune del 2006 alle varie proposte di una direttiva comunitaria respinte dal Parlamento europeo.
In seguito è intervenuto il prof. Borgogno Mondino dell’Università degli studi di Torino che ci ha esposto i risultati del loro studio inerente la qualità del suolo e i criteri quantitativi per la pianificazione dell’uso del suolo in aree periurbane.
Dopo il mondo accademico si sono espressi i relatori della Regione Piemonte: il dott. Germano Tosin ci ha parlato di politiche regionali nella gestione dei suoli agricoli; il suo collega dott. Giorgio Pelassa ci ha messo invece al corrente sui criteri di valutazione del consumo di suolo e degli interventi di mitigazione.

Il primo ci ha proposto spunti di riflessione rilevanti: su quale sia ad es. l’interesse pubblico prevalente fra la tutela dei suoli e il risanamento dei bilanci pubblici; sul ruolo dell’associazionismo fondiario per il recupero all’uso agricolo di terreni in aree marginali; o ancora se l’obiettivo consumo di suolo zero è realisticamente possibile. Pelassa di contro si è incentrato sul concetto di consumo di suolo. Fino a qualche anno fa si credeva che il suolo venisse consumato con l’impermeabilizzazione, ma tecnicamente un asfalto drenante non può non rappresentare consumo, occorre introdurre pertanto il concetto di funzione ecosistemica.Un suolo quindi dovrà essere tutelato nelle sue funzioni biologiche, esattamente come accade per l’acqua o l’aria.
La giornata si è conclusa con le relazioni del dott. Giovannazzi che ci ha informato su stime e modelli di calcolo dell’erosione del suolo; e della dott.ssa Roberta Benetti, rappresentante dell’ordine degli agronomi e forestali del Piemonte e Vda.
Benetti ha messo in luce limiti e criticità della pianificazione territoriale: troppo spesso si è dato priorità ad esigenze di ampliamento infrastrutturale, trascurando l’importanza di un approccio multidisciplinare senza un coinvolgimento integrale di figure professionali strategiche come gli agronomi e i geologi. “Queste figure professionali – ha sottolineato – sono indispensabili sia in fase di progettazione sia di verifica per un uso più equilibrato e razionale del territorio”.
Ha poi concluso il suo intervento auspicando che questa accresciuta consapevolezza della tutela del suolo si traduca in azioni concrete. Queste dovranno “pesare” sui nuovi strumenti di pianificazione ma anche su quelli già in vigore.
Alla politica l’ardua sentenza…
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