Bio e Natura

Nuovo periodo di sviluppo per la canapa

In Umbria, a Sant’Anatolia di Narco, dopo circa mezzo secolo di oblìo, la valorizzazione di una pianta con sperimentazione di nuove linee produttive

22 ottobre 2011 | Marcello Ortenzi

Due giorni dedicati alla canapa nell’ottobre umbro ha messo in evidenza come i prodotti tessili, industriali ed energetici fatti con questa pianta sono oggi richiestissimi. Sant’Anatolia di Narco, paese medievale posto all’inizio della Valnerina, ha un vivace museo della canapa e una piantagione destinata a sperimentare le fibre per fare carta per banconote.

“Il trionfo della canapa. Dentro i luoghi della canapa tra tradizione e innovazione” è stato il titolo della manifestazione che ha voluto coniugare natura e ricerca, tradizione e innovazione, come strumento per diffondere il messaggio di attualità su quello che si muove intorno a questa realtà.

Fin dal 1998 la canapa, dopo circa mezzo secolo di oblio, è stata rimessa in coltivazione da agricoltori interessati a sperimentare nuove linee produttive ed ora sta avendo un nuovo periodo di splendore. Oltre alla tradizionale filiera del tessile oggi stanno prendendo piede tutte le altre realtà di sviluppo del settore per arrivare al totale utilizzo di tutti i derivati dalla lavorazione di questa pianta.

Il convegno nazionale “La canapa. Le radici del futuro” ha aperto la prima giornata con il coinvolgimento in un unico tavolo di confronto esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale e culturale che ruotano intorno alle problematiche ma anche alle risorse che possono derivare da un rinnovato utilizzo di questa pianta così antica ma mai, come oggi, così attuale e innovativa nell’ottica di una green economy per un’economia ecosostenibile.

Una proposta di legge sul rilancio della coltura, già assegnata alla commissione agricoltura del Senato, è stato presentata dal senatore Francesco Ferrante, responsabile del PD per le politiche relative al cambiamento climatico e commentata da imprenditori e rappresentanti delle istituzioni. Si tratta di incentivare e facilitare la coltivazione, trasformazione e utilizzo in tutte le sue parti la pianta che oggi, date le rigidità normative esistenti a causa delle norme antidroga, ha maggiori colli di bottiglia di altre attività agricole e agroindustriali.

Proprio per dimostrare quanto interesse ci sia sul mercato, a Sant’Anatolia è stata organizzata una mostra mercato che ha raccolto tutte le maggiori esperienze pubbliche e private legate al settore già pronte a dialogare e a mettere in rete le proprie realtà, visitata da moltissimo pubblico. Quindi prodotti tessili, per la bioedilizia, carta di pregio, rivestimenti per auto e trattori, biocarburanti, fitoterapici e olio alimentare, imballaggi sono stati mostrati o se ne è parlato in alcuni tavoli con il pubblico.

I rappresentanti della ricerca e delle tecnologie hanno ipotizzato nuove linee di azione per ottimizzare le fasi di lavorazione e trasformazione della canapa, sviluppando quanto già fatto negli anni scorsi da Università e enti regionali.

 

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