Emozioni di gusto 02/09/2022

Assaggiare l'olio extra vergine di oliva: il più bel lavoro del mondo

Assaggiare l'olio extra vergine di oliva: il più bel lavoro del mondo

L'esperienza del Leone d'Oro, un panel professionale unito dall'amicizia e un concorso che sa fare gruppo, ampliando di anno in anno le occasioni di business e commercializzazione per i produttori


Il viaggio del Leone d’Oro, iniziato 31 anni fa, continua.

Più che un viaggio un “camino”, un passo dopo l’altro, a volte prendendo sentieri sbagliati, a volte divagando per vedere diversi paesaggi.

Ma la strada iniziata cinque anni fa, da quando ho preso le redini della Competizione, non è mai stata abbandonata.

Il Leone d’Oro sta finalmente viaggiando, senza marketing ma con la forza del passaparola, nel variegato mondo dei concorsi come una seria competizione che premia pochi ma indubitabilmente buoni, una specie di Olimpiade dell’olio che aiuta non solo a ricercare la perfezione ma anche a vendere.

Sette mesi di assaggi, sempre lo stesso Panel, dal 2019 riconosciuto come professionale dal Mipaaf, dal prossimo anno numero delle etichette contingentato (massimo 300, di più non riusciremmo, visto che assaggiamo massimo 8 campioni a giornata), nessuno sponsor, voto minimo per essere ammessi 85/100, voto minimo per entrare in finale 94/100.

Da due anni, visto l’incredibile numero di campioni di Coratina ricevuti, è nata una categoria a parte, divisa tra piccoli produttori (max 3000 lt di produzione totale aziendale) e gli altri, per selezionare le migliori due coratine prima di farle concorrere nelle altre categorie.

Ma quest’anno c’è stato un problema, le prime 5 Coratine erano a pochi centesimi l’una dall’altra, allora ho provato a fare un esperimento che è piaciuto molto: nella terza sessione degli assaggi guidati durante la festa del Leone, quando erano presenti ben 54 persone tra produttori, assaggiatori, buyers e pubblico vario, ho dato ad ognuno di loro i cinque bicchierini e il migliore è stato scelto contando i voti divisi in sensazioni olfattive e gustative. Il risultato è stato unanime e nelle Coratine ha vinto CRUX, una sinfonia aromatica, complessa e con l’amaro perfetto di Fattoria Ambrosio.

Altra novità la collaborazione con Bordoni 1845, storico marchio di produzione di oli che ha ideato questa bellissima bottiglia/lingotto d’oro personalizzabile per private labels e che ha deciso di puntare, oltre che sul vestito, sull’indiscutibile qualità dell’anima utilizzando solo oli accuratamente scelti tra la Selezione Leone dell’anno.

Alla premiazione la sorpresa: per il Leone Monovarietale, Biologico e Piccoli Produttori ecco in regalo una bottiglia personalizzata con il nome del produttore e della varietà unita all’acquisto di 50 litri degli oli vincitori, che sarà commercializzata in uno speciale lotto numerato. Una vendita che non cambia la vita, ma veicola la possibilità di un grande ritorno di marketing, se ben giocata.

Potrebbe diventare una bella consuetudine anche per gli anni a venire.

La collaborazione per aiutare @seashepherd, il nostro gemellaggio tra difensori della biodiversità olivicola e guerrieri a salvaguardia della biodiversità marina continua e si evolve.  Durante la festa ha riscosso grande successo la Lotteria del CiarpaLeone, che ha messo in palio bottiglie di olio da tutto il mondo e ciarpami vari, una grande occasione per far si che i produttori si portassero a casa campioni di profumi e culture altrui e a me di iniziare a svuotare la soffitta.  E così tra oliere di vetro trasparente, coccodrilli di plastica e sculture in ceramica di “incommensurabile valore” i presenti hanno raccolto, divertendosi parecchio, settecento euro che sono stati immediatamente donati all’organizzazione.

Altra collaborazione che continua con successo e sta consolidando i rapporti con molti produttori entrati in Selezione Leone è il brand Olioveto, che dal prossimo anno commercerà esclusivamente oli selezionati dal Leone d’Oro negli Stati Uniti e alle Hawaii.

Come tutti gli anni il buffet collezionato tra tutti i presenti è stato ricco e molto vario. Causa le condizioni climatiche della scorsa campagna olivicola nelle altre regioni, la presenza di squisitezze pugliesi è stata massiccia, ma non sono mancati cibi e vini veneti, emiliani e lombardi, Malvasia istriana e aperitivi Corsi. La scelta di condividere per una giornata non solo la cultura olivicola di tutti i partecipanti, ma anche quella eno-gastronomica si rivela sempre più azzeccata e gradita.

Nuove amicizie, momenti di sana goliardia, incontri che sboccheranno in opportunità commerciali, tutto questo è la Festa dei Produttori, che culmina con le premiazioni, ormai da anni rigorosamente sotto la pioggia battente.

Quest’anno la parola d’ordine del Panel di assaggio è stata: valorizzare la biodiversità, cercare oli di carattere con storie da raccontare e profumi che sorprendano.

I tre Leoni stranieri:

- Monovarietale di Pajarera spagnola di Hispania Food Company, un olio morbido e avvolgente, una macedonia di frutta tropicale, pera e banana verde. Foglia di pomodoro ed erba tagliata rinfrescano naso e bocca lasciando una bella sensazione di erba cipollina e mentuccia dei prati.

- Per i blend vince Romano, un’ottima fusione di Busa, Rosignola e Leccino di OPG Chiavalon, uno dei migliori produttori e frantoiani dell’Istria. Delle loro quattro etichette assaggiate questa è la meno intensa ma ci è piaciuta perchè molto equilibrata, accompagna i profumi prevalenti di mandorla verde, carciofo e cicoria con note croccanti di rapanello e mela verde per poi chiudere a sorpresa con un leggero accenno di frutti rossi. Un olio che non spaventa il consumatore neofita ma che riesce a stupire l’assaggiatore esperto

- Nei biologici vince con grandissima sorpresa un olio tunisino, il monovarietale di Chetoui di Adonis Olive Oil. Al naso ti immerge in una foresta tropicale, ingentilita di profumi di albicocche, fiori e note esperidate, ma quando lo si assaggia esplode in bocca il gambo di carciofo, la mandorla verde e il rosmarino. Ci è piaciuto proprio per questo accostamento inconsueto, e anche se l’amaro è un poco aggressivo, nell’insieme funziona perché riequilibra la sensazione di dolcezza iniziale.

I Leoni italiani confermano Masciantonio sull’unico podio dei Monovarietali con il Crognale, da olive di Crognalegno, perfettamente interpretate in frantoio da Tommaso, che regala un olio Elegante, complesso e pulito, una palette di note verdi di mandorla, erba, legumi e tante erbe aromatiche che si chiudono con uno splendido amaro avvolgente e un piccante equilibrato.

Il miglior Biologico è una new entry; da Miceli & Sensat arriva una Nocellara del Belice diretta magistralmente da Duccio Morozzo della Rocca. Al naso foglia di pomodoro, erba, lattuga e mela verde, fiori che in bocca si fondono con un piccante affilato di rapanello e un bell’amaro (meno intenso ma davvero buono) di mandorla verde.

Il miglior DOP/IGP è la Dop Terre di Bari delle Tre Colonne di Salvatore Stallone, un blend medio intenso di Ogliarola Barese e Coratina con tanta mandorla, verde e dolce, cuore di carciofo, rosmarino e foglia d’olivo che al naso entra balsamico e con quel profumo di caffè tostato che contraddistingue le Coratine fatte bene bene.

E a proposito di Coratine, dopo il premio a Massimo Ambrosio è arrivata sul podio delle “Coratinas” dei Piccoli Produttori la spettacolare produzione dell’Az.Agr.Maselli che dopo anni di oli buonissimi ma parecchio aggressivi quest’anno ha inanellato tre monovarietali uno piu’ equilibrato dell’altro, al Leone ha mandato solo la Coratina ed è salito sul podio con un balzo.

Nei Blend il panel si è spaccato su due oli completamente diversi, ambedue molto interessanti, visto che la votazione era equivalente al centesimo abbiamo deciso per un premio aexequo.

Un premio coraggioso alla qualità di un prodotto medio-leggero, bilanciato e pulito in bocca, con sentori di foglia di pomodoro, carciofo, pompelmo rosa, mandorla verde e fiori fatto in un anno terribile per la produzione del Veneto unendo quel poco di Grignano prodotto con l’acquisto della migliore Peranzana possibile -arrivata nel frantoio degli Orlandi dopo un migliaio di chilometri-

A dimostrazione che bisogna superare la vecchia concezione che solo le proprie olive valgono l’olio migliore, che non serve “imbrogliare” l’acquirente (o i concorsi) sulla provenienza delle olive. Sono tempi molto difficili per tutta l’olivicoltura nazionale, i cambiamenti climatici e i nuovi parassiti hanno lasciato il nord Italia con una produzione bassissima nel 2021, e quest’anno non sarà molto meglio. Il Leone d’Oro ha premiato la famiglia Orlandi non solo per l’ottimo Fioi, ma anche per il coraggio di non aver mollato, di aver lottato per far funzionare comunque il frantoio aziendale e per non aver ceduto alla seduzione del facile guadagno comprando al prezzo piu’ basso la materia prima.

Il secondo Blend premiato è ancora di Fattoria Ambrosio che con Riserva realizza la quadratura del cerchio dei profumi.

Utilizzando Coratina e Itrana regala una miscela fluida e perfettamente equilibrata che esprime praticamente tutti i profumi dell’alfabeto sensoriale dell’olio.

Per i Piccoli Produttori uno dei migliori oli di quest’anno, secondo noi…e sicuramente uno dei piu’ stabili perché assaggiato pochi giorni fa ancora esprime al massimo la sua freschezza. La vibrante Cima di Bitonto di Amore Coltivato. Passione, amore e tutte le sfumature del verde si incontrano in quest’olio che rivela senza bisogno di ulteriori dettagli l’incredibile livello qualitativo che ha raggiunto la produzione di evoo negli ultimi anni.

Ultimo premio, non per importanza ma solo in ordine temporale, il Leone Best Packaging che come anno vuole valorizzare il miglior vestito, ma solo se l’interno è di altissima qualità. Quest’anno il premio è andato alla Tenuta Querciamatta per il loro Annozero. Tutta la linea è contraddistinta da Etichette con grafica minimalista estremamente elegante, impreziosita da lavorazioni nobilitate. Nella cura dei dettagli abbiamo notato la carta velina personalizzata con il logo e i contenitori di cartone alveolare semplici e funzionali. Bellissimi.

L’invito, come sempre, è di cogliere l’occasione per comprare ed assaggiare questi oli che -vi assicuro- garantiscono un’esaustiva esperienza sensoriale della piu’ alta qualità.

E’ vero, l’articolo esce tardi, molti oli forse saranno terminati e ormai tutti guardano già alla produzione 2022-23…ma segnatevi i nomi e supportate i produttori, perché non si vince il Leone con la fortuna, e le etichette che vi ho raccontato sono ad un livello tale che sicuramente potranno deliziarci anche l’anno prossimo.

Un grande in bocca al lupo a tutti i produttori per il prossimo raccolto (ne abbiamo bisogno) e il Panel del Leone vi aspetta da Ottobre in poi per ricominciare il piu’ bel lavoro del mondo: l’analisi organolettica dei vostri oli.

di Maria Paola Gabusi