Emozioni di gusto

Il sogno di domani per l'olio d'oliva italiano, si parte da Tufara

Una serata al lume di candele e di torce, con l’olio grande protagonista in un territorio vocato all’olivo ed alla sua varietà eletta, lo Sperone di gallo. Pensando all'abbinamento e alla nascita di una nuova figura professionale: gli educatori di olio extra vergine d'oliva

20 luglio 2018 | Pasquale Di Lena

Non so se è già moda, ma so, se non ancora lo è, che presto verrà il tempo in cui si parlerà sempre più di abbinamento dell’olio al cibo, cotto o crudo, e quando ciò accadrà si parlerà soprattutto di oli e sempre meno di olio. Stanno per nascere, in Italia e nel mondo, generazioni di educatori di Olio di oliva (non solo assaggiatori), che spiegheranno le origini della qualità di un olio, - nel senso di territorio, varietà e professionalità del produttore - delle sue preferenze e delle sue scelte, in cucina e a tavola.

So che qualche sera fa di questa seconda metà di luglio mi sono ritrovato dentro un Castello Longobardo, nato come Fortezza, a vivere sulle sue terrazze che: da una parte, dominano la piazza e la Collina che ombreggia la chiesetta di San Giovanni l’Eremita, un antesignano di Francesco di Assisi, vissuto a cavallo dell’XI secolo, che è nato qui e morto, a Foiano, in provincia di Benevento; dall’altra le scalinate che affiancano la Chiesa di San Pietro e Paolo (poco dopo il mille) puro stile romanico, il campanile di una Chiesa più moderna e, oltre, il paesaggio segnato dal fiume Fortore e i monti della Daunia, in provincia di Foggia. Sto parlando di Tufara, uno dei 136 paesi del Molise, incastrato tra la Puglia e la Campania, che ha secoli da raccontare, cose belle da far vedere e un territorio da visitare, con la campagna ricca di bontà, oltre che di paesaggi belli.

A Tufara, sulle terrazze del suo antico Castello, tavoli arredati per una cena medievale a base di Baccalà in crema di ceci, condito con un olio monovarietale, delicato, il “Gentile di Larino” dell’Oleificio Bruno Mottillo della Città frentana; una zuppa di legumi (a pezzènte), esaltata da un olio leggermente più fruttato, della cultivar “Sperone di gallo”, ricavato dai mille olivi dell’azienda locale, Masseria Vittore di Giuseppe Veredice. A seguire una degustazione di latticini e formaggi freschi, che hanno trovato nelle gocce sperse di questi due oli il piacere di stare insieme.

Investito del compito di presentare questi azzeccati abbinamenti, matrimoni perfetti, e memore della difficoltà a parlare e farsi ascoltare da persone sedute a tavola (per l’occasione erano più di duecento i commensali), ho sentito più timore del solito prima di iniziare, ma il silenzio improvviso l’ha fatto volare via, oltre le mura possenti del Castello.

Il racconto dell’olio di oliva e della sua capacità di esaltare ortaggi crudi al pinzimonio o un’insalata mista, un brodetto di pesce o un’insalata di mare; un primo al pomodoro, al ragù, o, anche, semplicemente aglio e olio; un minestrone o un piatto di riso con un uovo sbattuto e girato prima di spegnere il gas; una ciabbotta o peperonata; le buone verdure spontanee oltre quelle dell’orto, i latticini e i formaggi freschi, le carni bianche e le carni rosse; uova fritte o sode.

Il migliore abbinamento è quello offerto dal territorio con tutto quello che riesce a far nascere e vivere insieme con l’olivo. Il territorio non sbaglia in fatto di abbinamento/i, e, ancor più, quando sono scandite le stagioni.

L’abbinamento dell’olio, come quello del vino, è il rispetto di regole dettate dallo studio, la ricerca, la pratica.

Poche parole per ridare voce al dialogo che la tavola sempre crea e spazio a Giovanni ed ai suoi collaboratori, che hanno smontato e montato due volte i tavoli per colpa di un temporale che, per fortuna si è stancato subito di buttare acqua con i secchi.

Una serata al lume di candele e di torce, con l’olio grande protagonista in un territorio vocato all’olivo ed alla sua varietà eletta, lo “Sperone di gallo”, una delle 19 che formano la biodiversità olivicola molisana. Un territorio vocato che solo un rilancio dell’agricoltura e della sua olivicoltura può salvare dall’abbandono e mettere nelle condizioni di valorizzare i suoi ambienti e paesaggi, le ricche testimonianze storico-culturali e la bontà della sua gastronomia, avvalendosi della risorsa più nota che ha, il diavolo della tradizione, la maschera eletta del suo Carnevale. Il diavolo della pelle di capra, a rappresentare, Dioniso, il dio greco della vegetazione, quello che muore rinasce, ma, anche, del vino, sobrio e ubriaco, saggio e folle.

Bisogna tornare a Tufara, il paese nato su una roccia tufacea, per continuare a spiegare e vivere il rito dell’olio e del suo abbinamento, ma, anche, per fare dell’olivo e della sua olivicoltura il sogno del domani di questo piccolo paese che ha tante cose da far vedere e raccontare

Potrebbero interessarti

Emozioni di gusto

Olio di Giò: il buon cuore di Olearia San Giorgio per la Fondazione Clara Travia Cassone

Per ogni acquisto è stato devoluto 1 euro alla Fondazione Clara Travia Cassone, che opera in Malawi offrendo strutture, formazione e rette scolastiche ai bambini in difficoltà

14 aprile 2025 | 10:00

Emozioni di gusto

Olea, cultivar stories: l'unione di tre donne per raccontare l'olio di oliva

Tre produttrici, tre territori, tre cultivar: con la collezione OLÈA - Cultivar Stories, Bonverre celebra l’eccellenza dell’olio extravergine d’oliva attraverso il lavoro e la passione di Stefania Cannavera, Federica Pascali e Daniela Diliberto

05 marzo 2025 | 16:00

Emozioni di gusto

L’olio “Inclusivo” al G7 dell’Umbria di ottobre

L’olio “Inclusivo” sarà offerto nel corso della degustazione presso il Castello di Solfagnano dedicata ai ministri rappresentanti dei sette paesi membri il prossimo 15 ottobre

10 ottobre 2024

Emozioni di gusto

Harmonia Mundi, il primo spumante prodotto a San Francesco della Vigna, il vigneto urbano più antico di Venezia

Santa Margherita, iconico marchio vinicolo veneto, rafforza il legame con Venezia e con lo storico convento francescano producendo 1.107 bottiglie numerate

06 giugno 2024

Emozioni di gusto

Olio extra vergine di oliva nel caffè: Starbucks ha fatto da apripista

Anche Almazaras de la Subbética si lancia nella proposta di un olio extra vergine di oliva che può integrarsi nel caffè o in qualunque altra bevanda calda, tanto che il motto è “portare il vostro latte a un altro livello"

12 febbraio 2024

Emozioni di gusto

Oltre alla Nocellara del Belice c'è di più, alla scoperta delle varietà minori di olivo siciliane

Tonda Iblea e Nocellara del Belice rappresentano probabilmente le varietà più conosciute ma Moresca, Rizza, Crastu sono la nuova frontiera degli oli extra vergini di oliva siciliani

01 febbraio 2024 | Giosetta Ciuffa

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati