Emozioni di gusto 02/02/2013

Un Chianti Riserva che parla Pisano. Succede anche questo in Toscana

Un Chianti Riserva che parla Pisano. Succede anche questo in Toscana

Una storia centenaria che scopre il gusto dell'internazionalità e di affacciarsi sul palcoscenico mondiale grazie a un'eccellente produzione enoica tra cui “La Rocca”, un Sangiovese di carattere ma che non scorda le buone maniere


Accade che in quel delle colline pisane, a metà strada tra Pisa, Lucca e Volterra, ti puoi imbattere in una realtà storica, di immenso valore culturale per tutta la Toscana.

Un pezzo di storia del Rinascimento in un piccolo comune, Palaia. Una tenuta fiorente, fondata nel 1500 dalla famiglia Riccardi, nientemeno che banchieri dei i Medici.

Oggi l'azienda è di proprietà inglese e l'enologo, Jonathan Rodwell, ha dato un tocco di internazionalità alla produzione enoica, improntata a un tradizionalismo che sfociava nell'apatia.

E' difficile, però, non cogliere i profumi e non farsi coinvolgere dalla storia locale, anche se le tue esperienze ti hanno portato a confrontarti con le viticolture di mezzo mondo.

Certo, vi sono i vitigni internazionali, certo vi è stata un'attenta cura e selezione sui terrori così trovando un mix perfetto di nove microambienti per nove diversi vitigni.

 

Oggi però vogliamo concentrarci su un classico, più precisamente un Chianti riserva delle Colline pisane. Si chiama “La Rocca”. E' ottenuto con uva Sangiovese (minimo 85%) raccolta a mano, a seguito di un lungo invecchiamento di due anni in botte.

Il nome del vino deriva dall'antica chiesa di San Leonardo della Rocca risalente al X secolo, i cui resti si trovano all’interno della tenuta di Villa Saletta.

La Rocca è un vino di carattere. Un toscanaccio con i suoi 14 gradi di gradazione alcolica. Il fatto di essere prodotto in gran parte con uve sangiovese, poi, lo rende ruvido ma la sapienza e la mano dell'uomo, in campo e cantina, hanno saputo ammorbidirne i tratti. E' quindi fruttato, morbido al palato, con un piacevole retrogusto di ciliegia.

Un sangiovese reinventato in chiave moderna, mai comunque quanto la novità choc dell'azienda, che verrà presentata a fine febbraio. Poche bottiglie, per veri estimatori. Uno spumante Metodo Classico da uve sangiovese. Questa sì che è inventiva ma ne parleremo più approfonditamente in una prossima occasione.

 

Per ulteriori informazioni: www.villasaletta.com

di Silvia Mellini