Emozioni di gusto 24/09/2011

Questo limoncello è proprio da “Nastro d’Oro”

Questo limoncello è proprio da “Nastro d’Oro”

E’ il liquore più gradito dai giovani. Lo rivela una recente ricerca. Evidentemente soddisfa un pubblico che ha bisogno di affetto e lo trova nella dolcezza e setosità. Intanto, a fare la differenza è soprattutto il limone. Quelli di Sorrento, dalla forma ovale, trasferiscono nell’alcool anche l’anima del luogo


Tutto ruota intorno al "femminiello”, che, badate bene, nel caso del liquore limoncello nulla ha a che vedere con la tradizionale figura dell’effemminato, persona rispettatissima, seppur talvolta presa alla berlina nei quartieri popolari del centro storico di Napoli. In questo caso specifico il riferimento è a un limone, il “femminiello ovale sorrentino", tipica espressione varietale della penisola sorrentina che da’ luogo al celebre limoncello.

I liquori limoncelli, si sa, sono oggi tra i più apprezzati, soprattutto da una fascia di pubblico giovane. Come oltretutto dimostra una recente ricerca condotta dal Centro Studi Assaggiatori. Motivo? Il gusto dolce e morbido. I ragazzi tra i 20 e i 28 anni ne vanno pazzi. Tant’è che il professor di analisi sensoriale Luigi Odello, sostiene che ad attrarre i giovani è in particolare l’aroma terpenico tipico dei limoni. Odello traccia addirittura una connotazione a sfondo piscologico: “è come se le nuove generazioni fossero alla continua ricerca di affetto”. Da qui le sensazioni tattili e gustative di morbidezza e dolcezza, le note carezzevoli e setose al palato.

Si può aggiungere anche che i limoni di Sorrento, che hanno tra l’altro ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta, hanno con ogni probabilità una marcia in più. Essendo io stessa una grande estimatrice di limoncelli, perché in fondo tutti abbiamo avuto mamme così generose e pazienti da preparare in casa un limoncello. Ebbene sì, posso effettivamente riconoscere che ci sono limoncelli che catturano sul piano sensoriale molto più di altri. Che dipenda dalla materia prima utilizzata - dalle varietà dei limoni, appunto - oltre che dalla capacità di chi li realizza? Penso proprio di sì.

Intanto per voi ho provato una serie di limoncelli e mi sono soffermata in particolare su quello della Distilleria Nastro d’Oro. Nel sito internet dell’azienda si legge che il "femminiello ovale sorrentino” grazie alla sua forma conferisce all'infuso di alcol puro ottenuto solo con le sue bucce un profumo e un colore inconfondibili. Ovviamente non è solo una questione di forma e dimensione. la spessa buccia del limone femminiello è particolarmente ricca in oli aromatici e ciò li rende unici nell'apportare perfino l'anima dei luoghi. Sarà forse che sono innamorata degli scenari da sogno di quei luoghi? Non credo,  la sola bellezza non è sufficiente. Per un grande limoncello è necessaria una capacità professionale che forse in alcuni luoghi ce l'hanno nel Dna. Chissà.

Intanto abbiamo effettuato una degustazione prestando la massima attenzione possibile. Non mi sono fermata al puro approccio epidermico, strettamente legato al piacere sensoriale: mi piace, non mi piace. Ho pensato a una valutazione con un approccio più scientifico, dettato dai criteri che sono alla base di ogni analisi sensoriale.

 

L ' A S S A G G I O

Al momento dell'assaggio possiamo effettivamente dire che  colpisce sia alla vista, per un colore giallo netto, sia al momento della prova olfattiva, con le sue note alcoliche pulite, fresche e nette;  come pure colpisce la buona percezione successiva, quella che si avverte al palato, dove si ritrova puntuale, trasferita al gusto, la medesima freschezza olfattiva, oltre che una sensazione tattile e chinestetica morbida e vellutata, unitamente a una gradevole cremosità e a una nota di elegante dolcezza. In chiusura, non meno importante, va segnalato l'ottimo equilibrio complessivo, determinato dall'avvolgente nota alcolica che diventa ancora più evidente quando il limoncello viene servito freddo.

Lo stabilimento della Distilleria Nastro d’Oro si trova a Massa Lubrense, ed esattamente nella frazione di Termini, la quale prende il nome dalla sua collocazione posta all'estremità della penisola sorrentina, unico passaggio per i sentieri che conducono a Punta della Campanella e a Monte di San Costanzo.

L’azienda Nastro d’Oro avverte inoltre che l'eventuale presenza al collo di oli essenziali di limone è garanzia di genuinità. Tra gli ingredienti riporta le seguenti voci: infuso idroalcolico di scorze di limoni freschi, zucchero antiossidante: acido ascorbico. Il grado alcolico: 32%.

Non resta che auguravi buon limoncello a tutti.

 

di Maria Carla Squeo

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Commenti 1

Vincenzo Lo Scalzo
Vincenzo Lo Scalzo
24 settembre 2011 ore 09:41

Se vi capita - ma non vi capita, potete deciderlo voi - gli amanti del limoncello e dei limoni prendano il traghetto per Procida, isola di limonaie e di pescatori: ognuno si fa il proprio. E' come il misterioso vin santo delle antiche fattorie toscane, è un vino per gli amici più cari e per il prete. Non so del prete, ma gli amici sono le persone gentili con gli abitanti autoctoni, che non hanno nè microfoni nè amici potenti tanto da essere poco conosciuti anche dalla Napoli bene. Prova: l'ambiente e la natura sono ancora umani e affettuosamente ospitali. L'avevo saputo dall'estero, e ne mantengo un ricordo di paradiso terrestre...

Enzo