La voce dell'agronomo

ATTENTI AI PREZZI, PER EVITARE UN ALTRO AUTUNNO CALDO

Le bollette aumentano, come pure la tariffe. Ritocchi, naturalmente al rialzo, per bolli e balzelli vari. Apprensione e preoccupazione invece per i generi alimentari e in particolare per l’ortrofrutta. Convocato un Comitato per la trasparenza, accordi e controlli su qualità e formazione dei prezzi

18 settembre 2004 | Alberto Grimelli

"I conti non tornano perché per ogni euro speso dai consumatori nell'acquisto di prodotti alimentari ben 48 centesimi vanno al commercio e ai servizi, 31 all'industria alimentare e solo 22 centesimi alle imprese agricole". È quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Nomisma. Si tratta di una situazione che sta determinando con gravi difficoltà nei campi ma senza adeguati benefici i consumatori con prezzi equi. In quest’annata si sono verificate riduzioni record nei prezzi pagati agli imprenditori agricoli, che per alcuni prodotti come le pesche sono più che dimezzati.
Nonostante gli sforzi e gli investimenti sulla qualità delle nostre aziende, la competizione dei Paesi dove la manodopera, che rappresenta ancora la preponderante voce di spesa in agricoltura, costa decisamente meno è talmente forte da incidere anche sulle abitudini alimentari degli italiani. È infatti un dato consolidato il forte calo nel consumo di frutta e verdura, che riguarda soprattutto le giovani generazioni che in meno della metà dei casi (45%) consumano frutta tutti i giorni.

Nonostante la scarsa remunerazione per l’impresa agricola, alle volte inferiore persino al costo di produzione, si prospetta già un autunno caldo sul fronte prezzi per frutta e verdura.
È allora stato convocato, da parte del ministro Alemanno, un tavolo di filiera, il Comitato per la trasparenza, accordi e controlli su qualità e formazione dei prezzi, che dovrebbe proporre idee e soluzioni per contenere gli aumenti, salvaguardando così il potere d’acquisto delle famiglie, ma anche le caratteristiche qualitative e la correttezza dell'informazione in etichetta per garantire le condizioni di trasparenza nel passaggio degli alimenti dai campi alla tavola.

Un problema non solo italiano ma che coinvolge anche altre nazioni europee.
Il Ministro delle Finanze Nicolas Sarkozy ha annunciato che sarà applicato in Francia un meccanismo che impone un tetto ai margini della distribuzione commerciale, in modo che “i consumatori continuino a beneficiare di prezzi di vendita attraenti” ed ha chiesto alla grande distribuzione, agli spedizionieri ed ai grossisti di assumere le iniziative necessarie per remunerare gli agricoltori con un prezzo che non può essere inferiore al costo di produzione.
Perché, forse è bene ricordarlo anche alla nostra classe politica, non solo i consumatori sono da tutelare. Anche gli agricoltori hanno il diritto di veder remunerato, in maniera equa, il loro lavoro quotidiano.

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