La voce dell'agronomo 11/09/2004

QUANDO LA NATURA È PIÙ FORTE DELLA MANO DELL’UOMO

È servita la forza di un tifone, con venti che hanno soffiato a più di 200 chilometri all’ora, per abbattere una storica pianta di paulonia sopravvissuta alla bomba nucleare sganciata su Hiroshima nel 1945 dagli americani. Per noi esseri umani non è solo un albero ma anche un simbolo e un testimone di eventi tragici


Il tifone Songda, abbattutosi sul Giappone del sud, ha abbattuto uno dei due alberi sopravvissuti al bombardamento atomico di Hiroshima nel 1945.
L'esplosione ne tranciò di netto il tronco, ma le parti rimaste, pur carbonizzate e soggette al tremendo effetto delle radiazioni, continuarono miracolosamente a dare germogli ed erano tuttora in vita. Questo fatto sconvolgente fu un segnale di grande speranza e conforto per i sopravvissuti all'olocausto nucleare, che aspettavano giungesse la loro ora, mentre contavano a decine gli amici e i parenti che ogni giorno morivano tra lancinanti dolori sotto l'effetto delle radiazioni. quella pianta che resisteva mostrava loro che persino in quello scenario di morte la vita poteva continuare.
I due alberi di paulonia erano da allora conservati come preziosa testimonianza a fianco del Museo commemorativo della bomba nel Parco della Pace. Raffiche di vento fino a 216 km orari hanno abbattuto uno dei due storici alberi. I giardinieri del Parco si sono subito riuniti in consulta per vedere se è possibile salvarlo.



Non è solamente un albero, un essere vegetale vivente, ma rappresenta per noi umani un testimone di eventi che hanno segnato profondamente la vita di un’intera nazione e la storia del pianeta.
Al pari di altre piante, come le gigantesche sequoie californiane, alcune alte fino a 80 metri, questi monumenti danno il senso e la misura della resistenza e della forza della natura a confronto con la potenza tecnologica dell’Homo sapiens sapiens.
L’ambiente sopporta e si adatta ai mutamenti indotti dall’uomo, alle sue violenze, ai suoi ladrocini. Rinasce, rigermoglia, rifiorisce e sottosta alle sue regole.
Ma nulla è eterno, neanche le piante, che pure hanno un sistema fisiologico ed anatomico in grado di garantir loro l’immortalità, poiché sono sottoposte al pari di tutti gli altri esseri viventi a fattori esogeni, esterni. Il tifone che ha abbattuto la paulonia di Hiroshima non è che una delle tante condizioni, assolutamente riconducibili nell’ordine naturale, che possono segnare la fine di un’esistenza seppur lunga e segnata da inusitate brutalità.
Si nasce e si muore, in fondo è proprio questa la prima, fondamentale legge della natura.

di Alberto Grimelli