DIRITTI DEGLI ANIMALI. ORA ARRIVANO LE AGOGNATE FERIE. POI, CHISSA', FORSE LA PENSIONE
In Austria varata una legge per la protezione anche delle bestie da allevamento. Così non solo cani e gatti godranno di privilegi e tutele. Sono stati previsti infatti periodi di riposo all’aria aperta per cavalli, vacche e capre. Inoltre a partire dal 2009 sarà vietato l’allevamento in batteria dei polli
I partiti politici austriaci, con una larga convergenza, hanno varato un’avanzatissima norma a protezione degli animali. Tanto i nostri adorati, talvolta idolatrati, fido e micio quanto le più bistrattate bestie da cortile o da allevamento godranno di tutele ma anche, ed è questo il punto che ha suscitato più di una perplessità, di una sorta di umanizzazione.
Un freno alle sevizie, all’abbandono e a tutti gli eccessi propri degli esseri umani non solo è utile, ma assolutamente doveroso. Una severa regolamentazione delle attività circensi, delle macellazioni rituali o anche dell’addestramento con collari elettrici è assolutamente auspicabile, anche da parte di altre nazioni, compresa naturalmente l’Italia.
Se, quindi, è imperativo che gli allevatori usino tecniche e metodi che non nuocciano oltre misura agli animali, è eccessivo che il legislatore intervenga stabilendo, ad esempio, un periodo di riposo obbligatorio all’aria aperta, ovvero ferie di tre mesi per cavalli, vacche e capre.
Estendere le garanzie proprie del lavoratore anche alle bestie implica una modifica del loro ruolo, dei loro compiti e delle relazioni che questi hanno con il padrone. Sanzionare quest’ultimo, con multe da duemila a quindicimila euro, per non aver concesso all’animale una tregua dal lavoro, significa non riconoscere più il rapporto di proprietà tra animale e essere umano.
Se si intraprenderà questa strada, presto l’allevatore diverrà semplicemente il datore di lavoro della bestia la quale avrà diritti e doveri, al pari di un operaio.
Resterà naturalmente da stabilire l’età pensionabile dell’animale e l’ammontare del vitalizio.