La voce dell'agronomo
IL RILANCIO DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO PASSA DA PARMA
L’Agenzia Ue per la sicurezza alimentare rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese purchè non si trasformi nel solito baraccone mangiasoldi. Intanto per l’agenzia nazionale si riparte da autorità provvisorie e commissioni di saggi: la storia infinita
13 marzo 2004 | Alberto Grimelli
Parma può divenire un puntello fondamentale per la crescita del comparto agroalimentare italiano. Tutti i cittadini europei guarderanno al capoluogo italiano per ciò che concerne la salvaguardia dei loro diritti in materia nutrizionale-salutistica. Si guarderà quindi all’Italia che potrebbe diventare leader riconosciuto e incontrastato in materia di sicurezza alimentare.
Per compiere questo passo servono rigore, serietà, flessibilità amministrative e burocratica, tutte doti in cui purtroppo non eccelliamo.
La più lampante dimostrazione sta nell’iter scelto per la formazione della nostra agenzia per la sicurezza alimentare.
“Per costruire l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare credo sia necessario programmare una strategia in due tempi. In termini immediati – ha spiegato il Ministro Alemanno - è essenziale costituire un’Autorità che coordini le strutture già esistenti, tra cui l’Istituito Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale per la Nutrizione e gli Istituti Zooprofilattici. Inoltre sarà necessario individuare una sede attraverso una commissione di saggi che valuterà le diverse candidature, tra cui oggi le più prestigiose mi sembrano Verona e Torino.”
Quindi ci si affida, nella migliore tradizione italiana, ad autorità provvisorie e a commissioni di saggi. Ben sapendo come il temporaneo ha la tendenza a diventare definitivo attraverso proroghe e deroghe non possiamo stare allegri, nonostante le rassicuranti parole di Alemanno: “la nascita di una vera e propria Agenzia per la Sicurezza Alimentare, che deve essere varata con la legge oggi in discussione in Parlamento, deve essere anche dotata di adeguate risorse finanziarie per non trasformarsi in un baraccone inutile. Dobbiamo procedere gradualmente cominciando subito con una interfaccia snella, giungendo nell’arco di poco tempo alla piena funzionalità di un’Agenzia autonoma che non duplichi inutilmente strutture già esistenti.”
Parole già udite da così tanti ministri che crederci diverrebbe più atto di fede che di ragionevolezza.
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