La voce dell'agronomo

E’ già ora di affrontare la questione idrica, prima di arrivare all’emergenza estiva

Abbiamo già i primi dati sulla piovosità dei mesi autunno-vernini e sono sconfortanti. Si tratta di campanelli d’allarme da non sottovalutare, se non si vuole rincorrere, un’altra volta, l’emergenza tra sei mesi...

19 gennaio 2008 | Alberto Grimelli

Abbiamo già i primi dati sulla piovosità dei mesi autunno-vernini e sono sconfortanti. Si tratta di campanelli d’allarme da non sottovalutare, se non si vuole rincorrere, un’altra volta, l’emergenza tra sei mesi.

Secondo un rapporto dell’Inea le scarse precipitazioni piovose e i bassi livelli idrologici dei principali corsi fluviali e dei principali laghi e invasi del Centro Nord, anche in quest’ultima fase del 2007, hanno confermato la già deficitaria situazione idrologica, mettendo in evidenza, in quest’area del Paese, un quadro delle disponibilità idriche piuttosto preoccupante.

Il mese, oltre alle scarse precipitazioni, è stato caratterizzato da temperature in calo e gelate diffuse che, tuttavia, non hanno causato evidenti problemi all’agricoltura.

L’analisi dei dati idrologici del fiume Po, nell’area della Pianura Padana, a causa delle limitate precipitazioni registrate sull’arco alpino ed appenninico, ha continuato ad evidenziare un trend dei livelli e delle portate in diminuzione.
Anche per altri bacini nazionali, in conseguenza delle scarse precipitazioni, si sono ridotti i livelli e le portate.

Dopo l’emergenza rifiuti di Napoli e della Campania e prima della questione della legge elettorale sarà bene che il governo e il parlamento inizino a discutere come prevenire una possibile crisi idrica estiva.

Speriamo bene… non vorremmo arrivare, a giugno o luglio, a esclamare: noi l’avevamo detto!

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