La voce dell'agronomo

L’EUROPA SI SCOPRE IMPORTATRICE DI CEREALI E DECIDE DI SOSPENDERE I DAZI DOGANALI SULL’IMPORTAZIONE

Il prossimo 18 dicembre il Consiglio europeo dovrà esprimersi sulla proposta della Commissione. Il voto appare scontato. Fino al giugno 2008 niente più dazi doganali. Una misura estrema per compensare la povertà dei raccolti, ma il futuro è incerto

01 dicembre 2007 | Alberto Grimelli

E’ una notizia, ma non si può certo dire sia una sorpresa la proposta della Commissione europea di sospendere i dazi doganali sull’importazione di cereali fino al 30 giugno 2008.

Il Consiglio europeo si occuperà della questione il 18 dicembre, ma il voto sembra scontato, anche perché le riserve strategiche di cereali si sono pericolosamente assottigliate per via di una campagna desolante, con una calo del 3,5% rispetto ad anno precedente.

E’ così che l’Unione europea, da esportatore netto, si scopre importatore di cereali. Sono state 5,2 milioni di tonnellate quelle entrate negli ultimi tempi, quantità destinate ad aumentare, almeno fino al prossimo raccolto che si spera sia generoso.

Nel frattempo, però, occorrono misure urgenti ed eccezionali, che contrastino il caro pane, il caro pasta…

La sospensione, temporanea, dei dazi doganali è assolutamente indispensabile, oggi.
Cosa accadrà però domani?
Se fra due o tre anni assisteremo a un raccolto povero si applicheranno nuovamente misure straordinarie?

L’Unione europea sta diventando schizofrenica.
Da una parte riduce gli aiuti agli agricoltori, favorendo l’abbandono delle campagne, in nome di politiche di risparmio di bilancio, d’altra parte invoca l’autosufficienza alimentare come un obiettivo da salvaguardare, pronta in ogni caso a introdurre provvedimenti compensativi eccezionali, come, appunto, la sospensione dei dazi doganali.

Non abbiamo più una direzione di marcia perché abbiamo perso la bussola o è il contrario?
Oppure abbiamo smarrito entrambe?

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