La voce dell'agronomo 31/01/2004

AGROTECNICI E AGROTECNICI LAUREATI

È nata solo da pochi anni - l’Albo è stato istituito nel 1986 - questa professione intellettuale strettamente legata al mondo rurale. “Umiltà, tenacia e senso del dovere” sono per Roberto Orlandi, presidente nazionale degli Agrotecnici, gli attributi principali per il successo


Il titolo di studio di agrotecnico si consegue con la frequenza di un corso di scuola secondaria superiore di durata quinquennale, ed è valido per l'accesso alle carriere di concetto nelle Pubbliche Amministrazioni, per l'esercizio di una autonoma attività, per l'insegnamento negli Istituti secondari superiori e per l'impiego nel ruolo tecnico di aziende private. Ma non è questo l'unico canale di accesso all'Albo; anche i possessori di un diploma universitario (c.d. "laurea breve") in materie agrarie od attinenti ed i laureati di primo livello di una delle seguenti "Classi delle lauree" - 1° Biotecnologie, - 7° Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale, - 8° Ingegneria civile e ambientale, - 17° Scienze dell'economia e della gestione aziendale, - 20° Scienza e tecnologie agrarie e forestali, - 27° Scienza e tecnologie per l'ambiente e la natura, - 40° Scienze e tecnologie zootecniche e delle produzioni animali.

Iscrizione all’Albo
La legge professionale è del 6 giugno 1986, n. 251, e prevede l’"Istituzione dell'Albo professionale degli Agrotecnici".
Per diventare "Agrotecnico ed Agrotecnico laureato" e svolgere attività in forma autonoma, oltre ad aver conseguito un idoneo titolo di studio tra quelli sopra indicati, occorre aver superato un esame di Stato.
Ricordo che tale titolo professionale è riconosciuto in Europa ed integrato in un sistema di riconoscimento reciproco, con gli altri paesi partners dell'Unione, al livello più alto possibile.
I requisiti per l’accesso all’esame di abilitazione professionale sono:
- per i diplomati di una scuola secondaria superiore aver svolto per almeno due anni pratica professionale presso uno studio tecnico di un Agrotecnico, di un Perito agrario o di un Agronomo, oppure aver svolto per almeno tre anni attività tecnica subordinata con mansioni tipiche del diploma di Agrotecnico o anche avere svolto un corso IFTS di quattro semestri coerente con le attività libero professionali di Agrotecnico.
- per i laureati di primo livello avere svolto un semestre di pratica professionale, salvo alcuni casi di esenzione.
- Nulla è richiesto per i diplomi universitari.

Ambiti di competenza
Le competenze degli agrotecnici sono molto simili e sovrapponibili a quelle di altri professionisti del settore agricolo, quali agronomi e periti agrari. Per necessità di sintesi ne elencherò solo alcune particolarmente significative.
Gli Agrotecnici possono assumere la direzione e l'amministrazione di cooperative di produzione, commercializzazione e vendita di prodotti agricoli o anche di piccole-medie aziende agrarie e zootecniche, ivi comprese le funzioni contabili, quelle di assistenza e rappresentanza tributaria e quelle relative all'amministrazione del personale dipendente dalle medesime aziende.
Possono anche predisporre piani colturali, di miglioramento fondiario aziendali ed interaziendali, anche ai fini della concessione dei mutui fondiari, ai sensi di tutti i Regolamenti dell'Unione Europea e delle attuali leggi regionali. È previsto che possano prestare la propria assistenza alla stipulazione dei contratti agrari e nei patti in deroga, come pure che possano stilare perizie di stima.
Non ci si ferma tuttavia al solo ambito agricolo, infatti possono dirigere, progettare e provvedere alla manutenzione di parchi ed aree verdi in aree urbane.

Per conoscere meglio questa professione intellettuale, pertanto tutelata sia dalla Costituzione sia dal Codice civile e penale, abbiamo incontrato il Dott. Roberto Orlandi, Presidente del Collegio nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati.

- Le competenze assegnate agli agrotecnici sono molto simili a quelle degli agronomi e forestali. Non c'è il pericolo di pericolosi accavallamenti ed eccessiva competizione?
Le professioni di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato e Agronomo incidono effettivamente, per gran parte, nello stesso segmento di mercato, ma questo non produce alcun rischio di sovrapposizione, nel senso che le due figure possono operare, e noi lo auspichiamo vivamente, in maniera complementare.
Vi è peraltro da rappresentare che il numero di tecnici adeguatamente preparati ad assistere le imprese agricole ed ambientali in un mercato sempre più competitivo è ancora assai limitato.
- Quali sono le competenze chiave per l'agricoltura di domani?
L’agricoltura moderna si sta evolvendo in specifici segmenti di specializzazione, oltrechè intersecarsi in maniera molto stretta con il territorio e l’ambiente; inoltre diverse attività prima svolte dalla PP.AA. tendono, almeno nella loro componente tecnica, ad essere esternalizzate a tecnici agricoli professionisti.
Pertanto le competenze indispensabili per un tecnico agro-ambientale debbono essere anch’esse di natura specialistica, meglio se collocate in un ambito multidisciplinare.
In questo senso stiamo assistendo, con sempre maggiore frequenza, alla costituzione di studi associati, dove più professionisti, ciascuno con specifica specializzazione, uniscono i loro saperi per fornire alle aziende un servizio globale e completo.
A ciò si deve aggiungere che la categoria degli Agrotecnici ha molto investito anche in servizi tecnologici di supporto all’attività dei tecnici agricoli; al riguardo si deve ricordare la nascita di “CANAPA”, il CAA-Centro Agricolo di Assistenza della categoria, che nel 2003 è riuscito, tramite la rete dei propri professionisti associati (oltre 100 “sportelli” accreditati), ad intermediare più di 10.000 “fascicoli del produttore” ed un numero ancora maggiore di pratiche di contributi.
Cifre ancora modeste, è vero, ma indicative della serietà dello sforzo, ove si consideri che, a fronte dei 10.000 “fascicoli” intermediati da CANAPA, il CAA degli Agrotecnici, stanno ad esempio i neppure 1.000 “fascicoli”,dieci volte meno, intermediati dallo stesso arco di tempo da “SISA”, il CAA di riferimento degli Agronomi.
- Tre attributi per descrivere un buon agrotecnico?
Umiltà, tenacia e senso del dovere.
- Il libro indispensabile nella biblioteca dell'agrotecnico?
Non uno, ma due libri, un buon manuale tecnico ed “Il Gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach; questo ultimo da rileggere di tanto in tanto, per rammentarsi di non credere ai pregiudizi e del valore della legge morale.

di Alberto Grimelli