La voce dell'agronomo

UN IMBARAZZANTE E ELOQUENTE SILENZIO AVVOLGE LE PROSSIME ELEZIONI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DI AGRONOMI E FORESTALI

Cosa sta accadendo nell'Ordine? Apparentemente nulla. Tutto tace. Si stanno confrontando due diverse coalizioni ma è davvero così? Nel corso dell’ultima Assemblea il dibattito è stato interessante e maturo, come fanno intendere alcuni, oppure è stato evitato e soffocato, come credono altri?

27 ottobre 2007 | Alberto Grimelli

Non c’è alcun dibattito pubblico sul futuro della categoria e sulle prossime elezioni per il rinnovo del Conaf.
Si tratta di un’evidenza talmente lampante che è assai difficile da confutare.
Scarsi e scarni gli interventi sui forum, al contrario di quanto avvenuto qualche anno fa, poco informati la maggioranza dei colleghi e persino alcuni consiglieri provinciali.

Se langue il confronto pubblico, immaginavo, invece, fervesse a livello istituzionale.
L’Assemblea dei Presidenti degli Ordini provinciali, convocata dal Conaf alla vigilia delle elezioni, pensavo dovesse servire proprio a questo: un serio, anche animato, confronto tra diverse posizioni e programmi.
Apparentemente così non è stato. Il clima in seno all’Assemblea è stato molto tranquillo, alcuni l’hanno persino definito soporifero.
Qualcuno ha interpretato la mancanza di qualsiasi polemica e di un dibattito serrato come un segno di maturità della categoria, capace di dialogare senza contrasti. In tempi di elezioni sarebbe tuttavia normale un po’ di animosità, dovuta alla passione ordinistica che ravviva, o dovrebbe ravvivare, le discussioni.
Perché allora tanta pacatezza?
Mi è stato confidato che i “giochi” per le elezioni si tengono in luoghi diversi dall’Assemblea che è, tutt’al più, una passerella per candidati meno conosciuti e l’occasione per incontri riservati durante i coffee break.
Non sono tanto candido e inesperto da meravigliarmi di tale comportamento ma forse sono tanto ingenuo da essere scandalizzato da tale rivelazione.
E’ inutile parlare di democrazia, di partecipazione, di creazione di una “rete” se poi tutto si risolve in intrighi e complotti, metodi carbonari in una guerra tra guelfi e ghibellini.
Onore al merito a chi, durante l’Assemblea, al di là dalle appartenenze, ha avuto il coraggio di esporsi, di esprimere le proprie idee e le proprie convinzioni, onorando così la sede istituzionale dell’Assemblea dei Presidenti d’Ordine provinciale, cogliendone l’importanza, ovvero facendone il fulcro e il centro della vita ordinistica.

Probabilmente è tardi, sicuramente è andata perduta un’eccellente occasione di confronto, quale è stata l’Assemblea, ma vorrei una campagna elettorale meno silenziosa, ove i programmi non vengano fatti circolare con parsimonia, quasi si trattasse di documenti riservati, ove i leader mostrino apertamente la propria forza e il proprio carattere, ove vi siano pubblici dibattiti sulle questioni ordinistiche e d’interesse per la categoria.

L’Ordine non è una loggia massonica.

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