La voce dell'agronomo

IL CLIMA SI TROPICALIZZA, AUMENTANO I DANNI DA FENOMENI ATMOSFERICI ECCEZIONALI. GLI AGRICOLTORI SCOPRONO UNA DIFESA IN PIU’: L’ASSICURAZIONE AGRICOLA

I fondi contro le calamità atmosferiche risultano spesso insufficienti, senza considerare le lungaggini burocratiche. Si guarda con maggiore interesse alle nuove polizze pluririschio e multirischio

01 settembre 2007 | Alberto Grimelli

Ormai in ogni stagione i bollettini dei danni all’agricoltura si susseguono senza sosta.
L’estate, ovviamente, non fa eccezione.
Dopo i roghi che hanno devastato le campagne del Sud, ecco il maltempo che ha martoriato i campi al Nord.

Negli ultimi giorni sono state scoperchiate serre e stalle, allagate cascine, sradicati alberi, abbattuti campi di granoturco e distrutte coltivazioni soprattutto orticole nel bergamasco, milanese ed in altre zone della Lombardia.

“I funzionari regionali sono già al lavoro per rilevare i danni causati dai nubifragi e dalle violente grandinate di questi giorni che hanno colpito la zona della Doc Valpolicella e Soave”. Lo ha fatto sapere in una nota il Vicepresidente della giunta regionale del Veneto e assessore all’agricoltura Luca Zaia, assicurando il suo personale intervento per affrontare al meglio le conseguenze del violento nubifragio e delle grandinate che nelle ultime ore hanno colpito le campagne e le pregiate colline del Nord-Est

Lombardia e Veneto hanno già richiesto un incontro urgente con De Castro per attivare le misure previste in caso di calamità naturali.
Si tratta tuttavia di procedure complesse, che richiedono il nullaosta di Bruxelles, e i tempi di erogazione degli aiuti sono molto lunghi, anche alcuni anni.

Non stupisce allora che l’Ismea, nel suo "Rapporto sull'assicurazione agricola agevolata in Italia", rilevi che l’agricoltura italiana guarda con più interesse ai nuovi strumenti assicurativi introdotti con la riforma del 2004.
Nel 2006 l'incidenza delle polizze pluririschio (per la copertura dei rischi connessi a più eventi calamitosi) e multirischio (strumenti che coprono la mancata resa per calamità naturali), sul valore complessivamente assicurato in agricoltura, ha oltrepassato il 22%, dall'8% del 2004.
Rispetto al 2005 il valore assicurato si è ridotto però del 10,7% per le garanzie monorischio rappresentate prevalentemente dalla polizza grandine. E' invece aumentato rispettivamente del 32 e del 67 per cento per le pluririschio e le multirischio.

A livello di comparto è emersa, per l'insieme degli strumenti assicurativi a disposizione degli agricoltori italiani, una flessione per gli ortaggi e le colture industriali e, in misura minore, per la viticoltura e la frutticoltura. In forte crescita i valori assicurati nei comparti vivaistico e olivicolo, a fronte di una sostanziale tenuta per i cereali.

Il 2006 ha segnato anche l'introduzione in Italia delle polizze agevolate nell'allevamento bovino con un bilancio incoraggiante: sono stati assicurati 565.000 capi bovini per un controvalore di 205 milioni di euro.
Nel complesso, è ammontato a 176 milioni di euro il contributo pubblico sui premi versati dagli agricoltori per le coperture assicurative agevolate. Un importo - spiega l'Ismea - corrispondente al 67% del premio complessivo, contro il 66% del 2005 e il 57% del 2004.

Un più diffuso utilizzo delle polizze assicurative, sempre che vi sia un vigile controllo da parte della autorità, potrebbe portare a un'ulteriore riduzione dei premi da versare, rendendo lo strumento assicurativo più appetibile per un'agricoltura sempre più soggetta alle intemperie e alle bizze del tempo.

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