La voce dell'agronomo

MEGLIO UN BUON INSACCATO DI UN PROFUMO, PAROLA DI CONSUMATORE ITALIANO

Se già da qualche anno si è diffusa la moda del regalo alimentare, mai come quest'anno si bada all'utile più che al futile, viva quindi i prodotti genuini, tipici e salubri

20 dicembre 2003 | Alberto Grimelli

Profumi, gioielli, abiti, hi-tech? Meglio salumi, formaggi, vini, oli purchè buoni e caratteristici. Non è un fenomeno emerso in queste festività, già da diverso tempo sono in commercio graziosi e costosi pacchi alimentari natalizi, già da qualche anno le aziende usano regalare ai dipendenti cibarie varie per il Natale.
Tuttavia crisi economica, paura di gettare soldi al vento in regali futili ed inutili, ma anche moda, gioco e gusto della buona tavola stanno facendo aumentare gli acquisti di prodotti alimentari tipici, salubri, meglio se poco conosciuti e diffusi. Non si viaggia più solo dentro e fuori da boutique d’abbigliamento, da rivendite di telefonini o computer, da profumerie e librerie, ma si passa anche da una enoteca a un’altra, da una gastronomia a un negozio di specialità, scoprendo un mondo di sapori, profumi molto variegati e chiedendosi se l’amico o il parente apprezzerà maggiormente il salame di cinghiale o il lardo di colonnata, un extravergine siciliano o un barolo piemontese.
L’alimento non è più solo genere di prima necessità, ma anche piacere, quindi un bene volutturario. Da questo nuovo rapporto col cibo nasce anche il desiderio di scoprire, avventurarsi lungo i sentieri del gusto, ricercare sapori e profumi della propria infanzia oppure essere inebriato da aromi nuovi ed inconsueti. Ecco allora che la ricerca del prodotto diventa anche gioco, un piacevole momento di svago che stimola la nostra curiosità e i nostri sensi.
Non si può neppure escludere l’effetto moda, il campo alimentare è in gran parte inesplorato, si può ancora stupire, e molto, ricercando e trovando piccole chicche, prodotti di nicchia che distinguano per originalità ed inventiva chi li omaggia.
Poi, pensandoci bene, quale regalo più personale ed intimo di qualcosa che verrà assorbito dal nostro stesso organismo offrendoci prima emozioni e piacevoli sensazioni? Tra l’altro, in un momento storico in cui domina l’insicurezza alimentare, dovuta ai numerosi scandali emersi negli ultimi anni che hanno creato molto turbamento, regalare un prodotto genuino, tipico e magari certificato significa mostrare un interesse preciso non solo per il palato ma anche per la salute dell’amico o parente.
Non stupitevi quindi troppo se sotto l’albero troverete qualche regalo alimentare, rendetene grazie, perlomeno non sarete costretti a conservarlo, relegandolo in qualche pertugio della cantina, del sottotetto o dell’armadio, sarà sufficiente mangiarlo o berlo in compagnia, per il piacere della buona tavola e della convivialità.

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