La voce dell'agronomo 16/09/2006

DOPO TELECOM, LO STATO PRENDA ANCHE IL SETTORE AGRICOLO E IL COMPARTO AGROALIMENTARE

Svelato qualche giorno fa il piano segreto di Prodi per acquisire la rete fissa nazionale. In attesa degli sviluppi sulla vicenda, chiediamo al Governo di stilare un programma di takeover anche per il settore agricolo, ugualmente strategico per il sistema Paese e ugualmente pieno di debiti


10 miliardi di euro, un terzo della finanziaria 2006, tanto costerebbe alla Cassa Depositi e Prestiti acquisire la rete telefonica fissa italiana. Un’operazione apparentemente a costo zero per il Ministero del Tesoro grazie a oscuri giochi fiscali.
Trenta pagine di un documento segreto, stilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e da fedelissimi di Prodi è stato pubblicato sul Corriere della Sera soltanto qualche giorno fa.
Telecom Italia, a causa di un indebitamento record (40 miliardi di euro) e dei continui ribassi del titolo in borsa, sarebbe esposta a una scalata ostile da parte di imprenditori esteri o fondi di investimento.
Si tratterebbe, secondo la nota consegnata a Tronchetti Provera da Prodi, di un danno al sistema Paese, danno che, ci si affretta a precisare, non sarebbe imputabile a una cattiva gestione e amministrazione della società.
Così, usando lo stesso metro di giudizio, anche le aziende agricole e le industrie agroalimentari, sono esempi di virtù gestionale. Parmalat docet.
Perché allora non salvare l’intero comparto agricolo e agroalimentare italiano da possibili acquisizioni straniere mettendolo sotto l’ombrello dello Stato italiano? Sarebbe il modo e la maniera per evitare che altri marchi e aziende prendano il volo, diretti in Spagna (Carapelli e Sasso) o altrove.
Statalizziamo l’agricoltura italiana, un bel piano quinquennale darebbe respiro a molti Iap (imprenditori agricoli professionali) che non sanno più che pesci pigliare a causa delle continue riforme della politica agricola comunitaria. Nessun rischio, nessun investimento, decide tutto lo Stato.
Il settore agricolo e quello agroalimentare non sono forse strategici per il sistema Paese? Lo sono eccome, come ha ribadito più volte lo stesso Prodi nel corso della campagna elettorale e, più recentemente, preparando il Dpef.
Politi (Cia), Vecchioni (Confagricoltura), Bedoni (Coldiretti) e Rossi di Montelera (Federalimentare) si preparino quindi a ricevere una proposta di takeover (acquisizione) da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Certo sarebbe un bel salto per l’agricoltura italiana…

di Alberto Grimelli