La voce dell'agronomo

SCARSA FIDUCIA NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE CHE BATTAGLIA SUI PREZZI. SARA’ LA VENDITA DIRETTA A SALVARE LA NOSTRA AGRICOLTURA?

Bassa qualità, sottocosto, offerte e promozioni, di tutto un po’. Il mondo rurale cerca canali commerciali alternativi, primo fra tutti la vendita diretta, che nell’arco degli ultimi cinque anni ha fatto segnare una crescita record del 25 per cento

15 luglio 2006 | Alberto Grimelli

La grande distribuzione si sta rilevando un partner scarsamente affidabile e poco remunerativo per l’agricoltura italiana.
"Molti centri di distribuzione - dice il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello - nei giorni in cui la calura invoglia al consumo di prodotti freschi, vendono i prodotti ortofrutticoli sottocosto, utilizzandoli come civetta per richiamare i consumatori. In alcuni centri si trovano in vendita prodotti fino al metà del costo di produzione: il rischio è che si tratti di prodotti di dubbia provenienza e di bassa qualità.
In questo periodo, in particolare vengono venduti sottocosto cocomeri e meloni: i primi in alcune catene di supermercati vengono venduti a 0,59 Euro/Kg contro un prezzo alla produzione di 1,00 Euro, il prezzo di vendita dei secondi è di 0,26/0,29 Euro/Kg contro un prezzo alla produzione di 0,35. L'accentuarsi delle vendite sottocosto nella grande distribuzione provoca un abbattimento del prezzo pagato alla produzione, mettendo in crisi l'agricoltura.

Il mondo rurale cerca vie alternative, che possano garantire una giusta remunerazione.
La vendita diretta rappresenta un canale che, negli ultimi anni, si sta sempre più affermando segnando una crescita del 25% negli ultimi 5 anni.
E’ di 2,4 miliardi di euro il valore degli acquisti di vini, ortofrutta, olio, formaggi, e altre specialità effettuati direttamente nelle aziende agricole. Il fenomeno degli acquisti in campagna, che registra un vero boom durante le vacanze estive 2006, è diffuso su tutto il territorio nazionale e coinvolge il 5 per cento delle imprese agricole italiane iscritte alle Camere di Commercio con una quota maggiore nel nord-ovest (8 per cento) e nel centro Italia (6,3 per cento) mentre notevoli opportunità di crescita si riscontrano nel nord est (4 per cento) e nel mezzogiorno (3,9 per cento).
Sette italiani su dieci hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dal produttore agricolo giudicandoli in maggioranza convenienti. Accanto alla ricerca del risparmio è stata sopratutto la qualità e la freschezza dei prodotti acquistati a spingere il trend positivo.

Gli spazi vendita in città e il “porta a porta” rappresentano inoltre segmenti in rapida crescita per superare le difficoltà che riscontrano i consumatori negli spostamenti in campagna, ma anche per venire incontro ai bisogni di un numero crescente di cittadini come gli anziani che necessitano del servizio di consegna. L’individuazione di spazi nelle città è una realtà in rapida espansione in tutti i Paesi sviluppati con i cosiddetti Farmers Market, i mercatini degli agricoltori nelle città, che - riferisce la Coldiretti - stanno riscuotendo un grande successo in Francia, Inghilterra e Stati Uniti dove il loro numero è cresciuto nell'arco di cinque anni del 30 per cento passando da circa 3000 agli oltre 3700 interessando anche le aree di prestigio di grandi centri come New York.

La nuova frontiera? Internet, l’on line. Sono molte le cascine, e i casali che si stanno specializzando sul direct marketing, puntando cioè su elementi distintivi e facendo toccare con mano qualità, genuinità, origine e tecnologie utilizzate.

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