La voce dell'agronomo 27/05/2006

L’ORTROFRUTTA ITALIANA SI CONFERMA LA PIU’ SANA E SICURA

Dal settore agricolo non soltanto e non sempre brutte notizie. Nel 2005 unicamente l’1% dei campioni controllati è risultato irregolare, un record storico da festeggiare. Dati tanto più positivi se si considera che l’Italia risulta in costante miglioramento. Niente più pesticidi nel piatto


L’agricoltura italiana si conferma all’avanguardia per il rispetto della salute dei consumatori.
Su 9.258 campioni analizzati nel corso del 2005 (circa il 7,5% di campioni in più rispetto al 2004) sono stati riscontrati l’1% dei campioni irregolari (1,4% nel 2004), il 28% entro i limiti di legge (32,3% nel 2004) ed il 70,6% senza residui.
Si tratta di dati ufficiali, diramati da Legambiente, nel suo tradizionale rapporto “Pesticidi nel piatto” che raccoglie i riscontri del sistema dei controlli delle Asl, del Ministero della Salute e del Ministero delle Politiche agricole.

Le indagini effettuate dall’Osservatorio Nazionale Residui, istituzione privata che si occupa di monitorare i residui negli alimenti, confermano che il dato positivo non è stabile nel tempo ma è in costante miglioramento: negli ultimi dieci anni i campioni senza residui sono passati dal 34,1% al 66,4%, i campioni con residui entro limiti di legge da 62,3% al 30,3%, i campioni irregolari da 3,6% al 3,3%.

Anche in Europa si consolida questo nostro invidiabile privato.
Da dati della Commissione europea si evince che l’Italia presentava soltanto l’1,2% di campioni irregolari, ovvero con contenuti di pesticidi sopra la norma. Meglio di noi solo la Gran Bretagna con l’1%, oggi valore raggiunto, molto peggio Spagna (4%), Francia (4,7%), Germania (3,8%) e soprattutto Olanda (7,6%).

Possiamo consumare in piena serenità la nostra frutta e verdura, prodotti salubri.
Secondo la Fao e l’Oms bisognerebbe mangiare ogni giorno 400 grammi di frutta e verdura per mantenere sotto controllo il peso e proteggersi dalle molte malattie determinate da una scorretta alimentazione, come quelle cardiovascolari, l'obesità e alcune forme di tumore.
Purtroppo anche in Italia si sta perdendo questa buona abitudine.
I consumi familiari di ortofrutta si sono ridotti di circa il 20 per cento, più alti i valori tra le giovani generazioni, dove l'obesità e il soprappeso coinvolge il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni.

di Alberto Grimelli