La voce dell'agronomo 11/03/2006

IL CONDONO AGRICOLO S’HA DA FARE, MA NON IN QUESTA LEGISLATURA

Dopo le perplessità che hanno portato il Capo dello Stato a rimandare il provvedimento alle Camere, il decreto legge 2/2006 è stato definitivamente convertito in legge qualche giorno fa. Sono tuttavia state stralciate le misure volte a regolarizzare i debiti pregressi Inps


L'aula della Camera ha approvato definitivamente l’8 marzo, accogliendo le modifiche introdotte dal Senato, che cancellano il condono Inps per le aziende agricole, il decreto legge numero 2 del 10 gennaio 2006, recante interventi urgenti per i settori dell'agricoltura, dell'agroindustria, della pesca, nonche' in materia di fiscalità d'impresa.

Sarà una Commissione del prossimo Parlamento a valutare il condono agricolo.
Nel frattempo, fino al 31 luglio, gli atti ingiuntivi e i pagamenti relativi a crediti Inps sono sospesi.
Tutto rimandato, un’altra volta.

“Sulla riforma della previdenza agricola – dichiara Alemanno – abbiamo salvato tutte le norme che riguardano il futuro, e che riducono di 28 punti percentuali il peso della previdenza agricola al Sud e di 5 punti percentuali nelle aree di montagna, ed abbiamo bloccato gli aumenti previsti dalla riforma Dini.”

“Ancora una volta – afferma la Cia - le aspettative degli imprenditori agricoli sono andate deluse. lo stralcio delle misure volte a regolarizzare i debiti pregressi Inps rischia di aggravare i già complessi problemi delle aziende, con costi ed oneri che diventano sempre più asfissianti. per quanto riguarda invece l'emergenza aviaria gli interventi, pur importanti, risultano insufficienti vista la rilevante dimensione dei danni subiti dal settore".

La Confagricoltura, “pur con qualche amarezza, sottolinea l'approvazione definitiva del decreto legge sugli interventi urgenti in agricoltura da parte del parlamento che lo ha modificato accogliendo i rilievi del Capo dello Stato”. L'amarezza riguarda "la mancata regolarizzazione contributiva. E’ venuto meno uno dei cardini del disegno di riforma della previdenza proposto dal Ministro Alemanno, che tendeva ad alleviare il costo del lavoro, a chiudere le pendenze del passato, sono comunque da valutare positivamente le misure previdenziali per il futuro.”

“Il consenso sui contenuti del provvedimento – sottolinea la Coldiretti - dimostra l'obiettiva importanza delle norme e la gravità di una situazione che è stata affrontata con responsabilità dalle istituzioni per rendere operativi interventi rilevanti e urgenti per consumatori e per i nostri imprenditori che per molti giorni in migliaia hanno presidiato con successo i lavori del Parlamento.”

di Alberto Grimelli