La voce dell'agronomo 17/12/2005

WTO E BILANCIO UE. QUANTO E’ DIFFICILE TROVARE UN ACCORDO QUANDO SI DEVONO DIFENDERE INTERESSI DI PARTE

Dopo il sereno torna la tempesta. I governanti hanno sfoggiato larghi sorrisi e un cauto ottimismo, contando che fossero gli altri a cedere. Ognuno invece resta arroccato sulle sue posizioni. Per trovare un compromesso quanto tempo occorrerà ancora aspettare?


Tanto a Bruxelles quanto a Hong Kong continuano incessanti le riunioni e gli incontri.
In Europa si discute del bilancio comunitario per i prossimi anni, in Asia delle future regole del commercio internazionale.
Discussioni che si intrecciano, ipotesi che circolano e vengono smentite, ferme prese di posizione poi ammorbidite. Materiale per riempire pagine e pagine di giornali, minuti di telegiornale. C’è tutto il repertorio della politica in questi meeting, eppure è calato uno strano e inconsueto silenzio mediatico. Come se giornali, Tv e radio conoscessero già l’esito di queste giornate di lavoro.
Niente di peggio per un mezzo di comunicazione che informare il pubblico che nulla è, di fatto, accaduto.
E’ infatti probabile che il risultato sia quello che i politici di tutto il mondo più temono e più bramano: il rinvio.
Rimanda a domani ciò che puoi fare oggi, questo il filo conduttore tanto a Bruxelles quanto a Hong Kong.

Si è già infatti concluso con un nulla di fatto e reciproci scambi di accuse il primo round di negoziati di un gruppo di 36 paesi rappresentanti i diversi blocchi e regioni dell'organizzazione mondiale del commercio (Wto) sull'agricoltura.
I negoziati si sono bloccati per l'opposizione dell’Unione europea e della Svizzera, quando si è trattato di fissare una data per l'eliminazione dei sussidi all'esportazione, gesto chiesto da India e Brasile, leader del gruppo g-20 dei paesi in via di sviluppo.
Nella riunione si è parlato anche dell'accesso ai mercati per i prodotti industriali, ma anche qui non si è registrata nessuna novità.

Nella riunione del Consiglio europeo che conclude il semestre di presidenza britannica. Stati membri, Commissione e Presidenza hanno tutti sottolineato la necessità di giungere ad un accordo per non concludere con un altro fallimento un anno già stato molto difficile per l'Ue, con le bocciature della costituzione in Francia ed Olanda. ma le prospettive non sono delle migliori.
Di "negoziato molto difficile" hanno parlato il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, che ha aggiunto: "qui finisce che si passa la mano".
La proposta di Blair è stata intanto già bocciata da tutti i capigruppo al Parlamento europeo che hanno fatto sapere al Premier inglese che l'assemblea "non la accetterà mai" così come formulata.

di Alberto Grimelli