La voce dell'agronomo 10/12/2005

CHI HA UCCISO L’OLIO TOSCANO?

I prezzi all’ingrosso di olio Igp Toscano si mantengono bassi, al di sotto dei costi medi di produzione. Il vistoso e sostanziale calo della produzione regionale non ha portato a un balzo delle quotazioni, infiammate solo dall’arrivo dell’olio novello. Cronaca di un mercato preda degli speculatori


L’ultima quotazione disponibile dell’Ismea indica un prezzo all’ingrosso, per l’olio Igp Toscano, di 5,90 euro al chilogrammo.
Tale quotazione si riferisce a scambi tra grossisti, siano essi frantoiani o commercianti, che, quindi, devono ricavare un guadagno dalla vendita. Se ne deduce che il prezzo di conferimento, ovvero quanto pagato all’olivicoltore, sia più basso.
Così, lo ribadisco per l’ennesima volta, non si coprono i costi di produzione.
Si può, anzi si deve cercare di risparmiare, razionalizzare le spese e le operazioni colturali, in primis raccolta e potatura, ma i miracoli gli olivicoltori non li possono davvero fare.
Ecco allora che, già quest’anno, taluni hanno preferito non raccogliere. Non ne valeva la pena e la fatica. Resistono i vecchi per i quali lasciare i frutti sulle piante è uno spreco inammissibile. Resistono le imprese olivicole che hanno creato una propria rete di commercializzazione, svincolandosi dal conferimento “obbligato” al frantoio. Resistono sì, ma soffrono, perché i prezzi all’ingrosso restano comunque un riferimento, sia per la Grande Distribuzione, sia per l’Horeca.

Le speculazioni, le battaglie commerciali, le lotte intestine che hanno grandemente influenzato l’andamento del mercato per buona parte del 2005, non si placano e gli effetti continuano a protrarsi ancora oggi.
Sebbene la produzione di extra vergine in Toscana sia, di fatto, dimezzata rispetto all’anno passato, le quotazioni faticano a salire e difficilmente riusciranno a riattestarsi ai valori di due anni fa (circa 7 euro/kg).

Di solito preferisco guardare oltre, ovvero non soffermarmi su dietrologie o indagini inquisitorie su presunti colpevoli.
Il caso in questione è diverso, perché qualcuno ha ucciso l’olio Toscano.
Un grave atto di cui nessuno tra le Istituzioni si occuperà, nemmeno la magistratura, ma che non per questo può restare impunito. Lasciare tutto com'è significa infatti affidare a speculatori e affaristi, con pochi scrupoli, le sorti di un intero settore produttivo regionale.
È intollerabile.

Cercare, individuare ed esporre alla pubblica "gogna" e al "dileggio" gli autori di simili atti significa proteggere e difendere gli interessi della nutrita collettività di olivicoltori.
Chi, se non i primi e maggiori danneggiati, gli olivicoltori, devono allora pretendere che venga fatta chiarezza? Chi, se non gli olivicoltori, deve esigere un’indagine approfondita?
Non è difficile individuare chi e come ha causato perturbazioni del mercato. È infatti sufficiente rispondere ad alcune semplici domande:
- chi ritira e acquista le maggiori quantità di olio Igp Toscano?
- chi confeziona le maggiori quantità di olio Igp Toscano?
- chi commercializza le maggiori quantità di olio Igp Toscano?
Tre sono le domande, non molti di più i responsabili dell’attuale situazione di mercato.

di Alberto Grimelli