La voce dell'agronomo
Quel caos chiamato Epap va alla roulette elettorale
Si avvicina la data del voto e aumenta il grado di fibrillazione. Tra “chiarimenti sugli investimenti” che non chiariscono e annunci di ricorsi giudiziari. Nel frattempo il Conaf si sfila dalla corsa per l'Epap
24 aprile 2015 | Alberto Grimelli
Tra le notizie da segnalare per l'ormai prossima tornata elettorale di rinnovo degli organi statutari dell'Epap vi è certamente l'assenza del Conaf, ovvero il Consiglio nazionale dell'ordine dei dottori agronomi e forestali, dalla corsa.
Nel 2010, viceversa, fu caldeggiata e ampiamente promozionata dal Conaf una lista unica, denominata Epap 2050 – Progetto Futuro, che ottenne un ottimo risultato elettorale, con l'elezione dei due membri del Consiglio di amministrazione e numerosi membri del Consiglio di indirizzo generale.
C'è da chiedersi cosa sia andato storto in quell'avventura, visto che non è prevista la riproposizione della formula. Obiettivamente vi è stato qualche problema di squadra visto che i due membri del consiglio di amministrazione hanno diviso subito le loro strade: l'uno al governo e l'altro all'opposizione.
Fallita l'esperienza della squadra, forse vale la pena, oggi, affidarsi agli uomini. Non un voto di appartenenza o di categoria, ma un voto individuale, sulla fiducia.
Peggio di così dubito si possa fare.
Sì, mi rivolgo proprio al Presidente Pirrello, sempre al centro di qualche diatriba e contestazione. Mi risulta che gli siano venute più sollecitazioni ad evitare una nuova candidatura che, invece, è puntualmente arrivata. Una candidatura che ha suscitato qualche malumore e forse anche qualcosa di più, visto che pendono anche ricorsi giudiziari. Non vorremmo che queste lezioni Epap si giochino più nei tribunali che nelle urne, visto che pendono anche ricorsi sulla legittimità del regolamento elettorale, quanto ad ammissione delle candidature.
Intanto, però, la campagna elettorale si baserà certamente sui numeri dell'Epap, ovvero sui risultati di bilancio. Gli ultimi dati diffusi dal Presidente Pirrello nel suo ultimo comunicato, “chiarezza sugli investimenti” del 14 aprile 2015, riguardano il 2013. Con essi scopriamo che la tattica comunicazionale che verrà utilizzata si basa tutta sullo sbandieramento dei dati assoluti, ovvero dei 20 milioni di euro di proventi dalla gestione finanziaria ottenuti sia nel 2012 sia nel 2013.
Il dato, così proposto, parrebbe confortante, se non fosse che è certamente meno esaltante se lo guardiamo da un altro punto di vista.
Il patrimonio netto dell'Epap è circa 630 milioni di euro. I proventi della gestione finanziaria sono di 20 milioni di euro. Il rendimento è quindi del 3%.
Leggo, da un articolo de IlSole24Ore: “La riscossa dei fondi pensione: +8% nel 2012”. E ancora: “Fondi pensione: nel 2013 i rendimenti battono il Tfr” dove si evidenzia che “i fondi pensione negoziali hanno reso in media il 5,4% mentre il rendimento dei fondi pensione aperti hanno registrato un rendimento medio dell'8,1 per cento.”
Ogni ulteriore commento è inutile.
Sarà una campagna elettorale dove non mancheranno di certo i colpi bassi. Ragione di più per tenere gli occhi aperti, visto che si tratta dei nostri soldi.
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