La voce dell'agronomo 10/04/2015

Una foglia di Fi.Co. si nasconde nei bilanci dell'Epap

Una foglia di Fi.Co. si nasconde nei bilanci dell'Epap

L'ente di previdenza di agronomi, geologi, chimici e attuari, ha messo 8 milioni di euro nella Fabbrica Italiana Contadina di Bologna, ovvero il più grande centro al mondo per la celebrazione della bellezza dell’agro-alimentare italiano. Investimento o speculazione?


Il primo aprile è stato pubblicato sul sito dell’EPAP il comunicato n° 5/15 del Presidente Pirrello dal titolo “CHIAREZZA SUI MONTANTI E SULLE PENSIONI” che evidenzia in modo lineare sia il pensiero del Presidente sia l’attività svolta dall’EPAP per cercare di aumentare il coefficiente di rivalutazione dei montanti e le difficoltà che tale processo comporta a livello legislativo.

Nel comunicato si legge al punto 9: “Nelle more dell’esito del ricorso al Tar sulla rivalutazione dei montanti (di cui ai punti 4 e 7) ed essendo, intanto il valore della rivalutazione comunicato dall’Istat negativo per il 2014, sempre avvalendosi dell’art.12 comma 8, l’Epap ha recentemente varato un nuovo provvedimento per usare fino ad un massimo del 60% della differenza tra il rendimento netto annuo e il valore della rivalutazione comunicato dall’Istat per impinguare i montanti individuali…” pertanto, se tutto va bene avremo per il 2014 un coefficiente di rivalutazione ben più alto di quanto finora prospettato, avendo ormai assodato che per gli anni precedenti non avremo nulla.

Più volte in passato ho avuto modo di dire che se il patrimonio dall’EPAP (bilancio 2013 oltre 700.000.000 di euro) fosse stato gestito in modo diverso oggi non ci troveremmo ad avere un fondo di riserva pari ad € 28.555.294 (bilancio 2013) che corrisponde al 63% del fondo di riserva che aveva l’EPAP nel 2007 cioè € 44.928.441 (bilancio 2007).

E’ peraltro curioso come Lei Presidente Pirrello da un lato evidenzi nel suo comunicato che “il montante contributivo individuale ogni anno viene rivalutato di un’aliquota che è assolutamente indipendente dal rendimento degli investimenti ma che, per legge, è pari alla variazione media quinquennale della del Prodotto Interno" e per contro ricorrendo a quanto previsto dall’art 12 del Regolamento utilizzi parte del rendimento netto annuo “per impinguare i montanti individuali".

Ciò significa, mi corregga se sbaglio, che maggiori sono i rendimenti maggiore è la differenza che va ad integrare i montanti.

E’ chiaro che se tale politica di rivalutazione fosse stata attuata dal Consiglio di Amministrazione negli scorsi anni, oggi avremmo risultati diversi.

Quindi, pur essendo l’aliquota di rivalutazione dei montanti indipendente dai rendimenti, è indubbio ed incontrovertibile che maggiori rendimenti significano maggiori risorse a disposizione per chi nel prossimo futuro dovrà gestire la cassa.

Ho sempre criticato il modo con cui venivano impiegati i nostri soldi e, speravo, che finalmente ci fosse una maggiore oculatezza ed attenzione - visto quanto è successo in passato - nell’effettuare certi investimenti finanziari.

Purtroppo, la realtà supera la mia fantasia.

Leggo infatti sul Corriere di Bologna del 21 gennaio 2015 (Bologna economia) che l’EPAP, definita come la cassa di previdenza degli agronomi e dei forestali, ha stanziato 8 milioni nel cantiere di F.I. CO –Eatalyworld.

La Fabbrica Italiana Contadina (F.I.CO) che ha come obiettivo quello di creare a Bologna, all’interno dell’edificio del CAAB Mercato Ortofrutticolo, il più grande centro al mondo per la celebrazione della bellezza dell’agro-alimentare italiano.

Circa 80.000 mq. destinati a diventare il punto di riferimento museale e gustativo di un pubblico molto vasto. Un progetto tanto ambizioso che dovrebbe portare presso il capoluogo emiliano milioni di visitatori.

Più precisamente l’EPAP dovrebbe investire in un fondo che investe nei parchi agroalimentari italiani (Pai), riporto testualmente dal Corriere di Bologna del 21 gennaio 2015 (Bologna economia): “L’Epap investirà nel fondo Parco agroalimentari italiani (Pai), gestito da Prelios Sgr, che si occupa dello sviluppo del progetto, 8 milioni così suddivisi: 4,5 nel comparto A per Fico e 3,5 nel comparto B per la nuova area mercatale”.

Afferma Fabio Roversi Monaco, Presidente di Banca Imi e componente del comitato consultivo di Eatalyworld: «È una dichiarazione di fiducia alla realizzazione di F.I.CO nei tempi stabiliti e alla serietà con cui si è lavorato».

Quindi l’EPAP investirà 8.000.000 di euro nella Fabbrica Italiana Contadina (F.I.CO) la cui apertura era prevista per fine ottobre 2015, dopo la chiusura dell’Expo; ma è molto probabile che l’apertura slitti al 2016.

Ma oltre all’entusiasmo degli ideatori del progetto ci sono anche numerose perplessità, e sono in molti a pensare che si tratti in realtà di un’iniziativa immobiliare altamente speculativa, per non parlare dei ricorsi che preannunciano i grossisti che operano all’interno del mercato di Bologna.

Presidente Pirrello, da iscritto all’EPAP, leggere queste notizie mi lascia sempre più perplesso sulle modalità con cui vengono scelti gli investimenti all’interno del Consiglio di Amministrazione dell’EPAP.

Il nostro Ente di Previdenza non ha certo brillato per risultati in questi ultimi anni, come evidenziato dalle osservazioni della Corte dei Conti e dai dati di Bilancio, ma aveva sempre effettuato degli investimenti in mercati nazionali ed internazionali su titoli ed obbligazioni note e con bilanci certificati.

Ora, improvvisamente, l’EPAP sceglie una strategia finanziaria molto più aggressiva.

Presidente, mi risponda:

- che percentuale di rischio è stata attribuita all’investimento denominato F.I.CO.?

- che percentuale di redditività sul capitale investito è stata data?

- quali sono le motivazioni che hanno indotto l’EPAP ad assumere il ruolo di un fondo di venture capital?

- è questa la nuova strategia che Lei Presidente, con l’attuale Consiglio di Amministrazione, intende perseguire?

Peraltro, l’EPAP, nel 2013, nella gestione dei futures su indici a copertura delle posizioni di mercato, ha avuto un risultato positivo di 1.829.666 euro a fronte di risultati negativi della gestione dei futures su indici a copertura delle posizioni di mercato per 7.070.811 euro (pag. 86 bilancio 2013) dimostrando di sbagliare parecchio nel prevedere gli scenari futuri.

Come Lei ben sa nell’ultimo bilancio è stata destinata alla rivalutazione dei montanti (Rivalutazione Legge 335/95 pag. 98 bilancio 2013) una cifra pari ad 888.011,00 euro circa 10 volte inferiore all’investimento in F.I.CO.

Presidente Pirrello, io ritengo l’operazione F.I.CO altamente speculativa, al pari di un futures su indici a copertura delle posizioni di mercato, più idonea ad un fondo di venture capital che ad un Ente di Previdenza.

Concludendo, non vorrei che l’investimento in F.I.CO facesse la fine del Consorzio Iridium, con la differenza che a perdere i soldi non sarebbero degli azionisti ma i liberi professionisti iscritti all’EPAP.

di Roberto Accossu

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