La voce dell'agronomo

GLI STATI UNITI FANNO IL DOPPIO GIOCO. PROPONGONO L’ELIMINAZIONE DEI SUSSIDI AGRICOLI MA ANNUNCIANO 1,7 MILIARDI DI DOLLARI DI AIUTI PER IL 2006

Si tratta di contributi concessi ad agricoltori e allevatori per la conservazione dell’ambiente. Uno stanziamento record, che potrebbe persino aumentare. Non sono forse forme di sostegno diretto all’agricoltura?

22 ottobre 2005 | Alberto Grimelli

Non è di molto tempo fa l’annuncio che gli Stati Uniti proporranno al prossimo incontro del WTO l’eliminazione dei sussidi agricoli entro il 2010.
A pochi giorni di distanza il Segretario all’Agricoltura americano annuncia uno stanziamento record: 1,7 miliardi di dollari che, in buona parte, finiranno direttamente nelle tasche degli agricoltori e allevatori statunitensi.
Il programma, per la conservazione dell’ambiente (suolo, acqua, aria, flora e fauna locale), è su base volontaria e assomiglia in maniera impressionante ai tanto contestati aiuti europei per l’agricoltura integrata e biologica.

"Stiamo concretizzando l'impegno del presidente Bush volto a proteggere le nostre risorse naturali. Finanziando i produttori all'inizio dell'anno diamo ai coltivatori ed agli allevatori più tempo per sviluppare programmi e investimenti efficaci per la conservazione della natura prima della prossima stagione di semina” ha detto Chuck Conner, Segretario all’Agricoltura
Volendo essere maligni, si potrebbe affermare che trattasi di un assegno in bianco, soldi che finanziano la prossima campagna agricola.

Coerenza avrebbe voluto che da qui al 2010, i proponenti di un annullamento di ogni sostegno agricolo iniziassero a ridurre gli stanziamenti. Stanno invece inondando le campagne di soldi.
Quasi che il Presidente Bush, con un’operazione demagogica, tenda ad accontentare da una parte gli Stati poveri, promettendo quanto più bramano, la fine dei sussidi agricoli nei Paesi industrializzati e, nel medesimo tempo, gli agricoltori e allevatori americani concedendo loro, a piene mani, fondi pubblici in sostegni diretti.
Sarà poi il prossimo presidente a occuparsi delle conseguenze di una politica così strabica.

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Lo disse, se non ricordo male, proprio un altro politico…

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