La voce dell'agronomo 21/11/2014

Più paghi e meno avrai di pensione. E' quanto accadrà per gli iscritti all'Epap

Più paghi e meno avrai di pensione. E' quanto accadrà per gli iscritti all'Epap

Il paradosso della rivalutazione negativa rischia di abbattersi pesantemente su Agronomi, Geologi, Chimici Attuari. Senza utili la Cassa di previdenza dovrà applicare la legge così com'è e allora, anziché incrementare, i montanti diminuiranno, a danno delle pensioni future


Ho letto il bilancio 2013 dell’EPAP, il mio Ente di previdenza, al quale, come altri Dottori Agronomi, Geologi, Chimici ed Attuari, verso i contributi previdenziali che concorreranno a determinare la mia pensione.

Apparentemente, ad una prima veloce lettura, sembra andare tutto bene, vi è un attivo di gestione di € 19.757.966 ed un aumento del fondo di riserva, che passa da € 11.474.000 a € 28.555.294. Finalmente, penso, nel 2013 c’è stato un miglioramento della gestione.

Andando però a rileggere l’importo destinato alla rivalutazione dei montanti nel 2012, mi accorgo che questo ammonta ad € 5.703.864, mentre quello del 2013 è pari ad € 888.011 con una differenza pari ad € 4.815.853. Ora, se questo importo lo sottraggo dall’utile di gestione del 2013 (€ 19.757.966) ottengo un valore inferiore all’avanzo di gestione 2012 (€ 17.081.198) cioè € 14.942.113 (pagina 33 Bilancio EPAP 2013). Quindi, in realtà, se l’EPAP avesse dovuto effettuare una rivalutazione dei montanti pari a quella dell’esercizio precedente avrebbe avuto un risultato di gestione inferiore a quello del 2012 di ben 2.139.085 euro.

Quindi, pur aumentando l’importo complessivo gestito, passato da € 647.886.066 ad € 706. 738.731, cioè ben 58.852.665 € in più rispetto al 2012, l’attivo a parità di somma destinata alla rivalutazione dei montanti è inferiore.

Eppure il 2013 è stato un anno caratterizzato da risultati positivi su tutti i mercati finanziari del mondo ed in particolare negli U.S.A., dove è investito il 51,56% del portafoglio azionario EPAP (pagina 24 Bilancio EPAP 2013). Una percentuale molto più alta rispetto all’anno precedente. Infatti, nel 2012 negli U.S.A era investito il 33.56% del portafoglio azionario EPAP (pagina 28 Bilancio EPAP 2012).

Presidente Pirrello, come vengono scelti i nostri investimenti?
Con quali modalità e criteri vengono scelte le società che investono i nostri risparmi?

Nel 2008 il fallimento della Lehaman Brothers incise pesantemente sul bilancio dell’EPAP; ora ai creditori italiani è stato rimborsato circa il 46% dell’importo perso: quanto ha inciso questo nei risultati degli ultimi due esercizi?

L’esigenza di avere dei risultati di gestione adeguati agli investimenti diventa adesso ancora più impellente che in passato, perché per la prima volta il coefficiente di rivalutazione dei montanti ha assunto valore negativo, essendo previsto, per l’anno 2014, in misura pari a - 0,1927.

In tale contesto le procedure di rivalutazione dei montanti utilizzate fino ad ora dall’EPAP determineranno dei valori negativi.

Mi chiedo allora cosa farà l’EPAP: seguirà ancora quanto previsto dall’art. 1 comma 9 della legge 8 agosto 1995 n. 335, in base al quale la rivalutazione dei montanti “….è dato dalla variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL) nominale, appositamente calcolata dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), con riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare”, o finalmente si assumerà la decisione di rivalutare i montanti secondo quanto deliberato nel 2013 ignorando quanto previsto dalla legge Dini?
Oppure prima applicherà la norma, come ha fatto nel 2013, e poi aspetterà la risposta dei ministeri competenti sulla validità della delibera?
Se così fosse, coloro che hanno un montante individuale maggiore paradossalmente avranno una detrazione più alta rispetto a quelli che, in questi anni, hanno versato di meno.

Leggo che altre casse previdenziali quali l’Enpaci (Consulenti del lavoro) e l’Inarcassa (ingegneri) hanno chiesto ai ministeri competenti di utilizzare un coefficiente di rivalutazione diverso rispetto a quello fino ad oggi utilizzato che tenga conto dei risultati.
Anche l’Enpap (psicologi) sta studiando un meccanismo che consenta l’utilizzo di un coefficiente di rivalutazione dei montanti diverso da quello finora utilizzato per garantire comunque un minimo dell’1,5% .

Qual è la proposta dell’EPAP? Che futuro ci aspetta?
Altre casse di previdenza, come quella degli Agrotecnici, con maggiore oculatezza, hanno già deliberato fin dal 2011 aumenti dei coefficienti di rivalutazione maggiori di quelli previsti dalla riforma Dini
Anche la cassa previdenziale dei Biologi (Enpab) ha preso le proprie misure deliberando, per il 2012, di destinare 3.000 euro ad ogni montante individuale del professionista iscritto alla cassa.

Noi invece abbiamo atteso il 2013 per deliberare una rivalutazione dei montanti aggiuntiva rispetto a quella prevista, come riportato dal Presidente Pirrello nel suo comunicato n° 3/2014 pubblicato sul sito dell’EPAP , in cui si dice che “Attesa la rivalutazione così esigua, a fronte di rendimenti soddisfacenti, ci siamo avvalsi dell’art. 12 del nostro regolamento e abbiamo fatto un provvedimento per il quale, nel caso in cui i rendimenti effettivamente conseguiti siano maggiori dell’aliquota di rivalutazione il 50% della differenza andrà a riserva e il restante 50%, dovrà essere usato per rivalutare ulteriormente i montanti.”

Lei Presidente Pirrello ha affermato che tale delibera non è stata approvata dai Ministeri vigilanti.

Ebbene, ora che è intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato n° 3859/2014 del 18/07/2014 che ha consentito di superare quanto previsto dall’art. 1 comma 9 della legge 8 agosto 1995 n. 335, la delibera è stata riproposta?

Le mie preoccupazioni, Presidente Pirrello trovano riscontro nelle risposte che lei mi ha sempre dato in ogni intervento pubblico, organizzato dal mio Ordine professionale, ossia che era la norma di legge sopracitata che impediva all’EPAP di incrementare il coefficiente di rivalutazione. Però poi, nel 2013, mi si dava ragione, allorché i soldi erano presenti nel fondo di riserva, pur pochi, ma sufficienti per un incremento del coefficiente di rivalutazione.

Ora in presenza di un coefficiente di rivalutazione negativo – 0,1927 - trovano conferma tutte le mie preoccupazioni più volte espresse cioè che L’EPAP ha poche risorse per incrementare i coefficienti di rivalutazioni dei montanti.

Inoltre, la tardiva modifica del comma 8 dell'art. 12 dello statuto fa sì che i montanti individuali potranno essere rivalutati, nella migliore delle ipotesi, solo a partire dal 2013.

La domanda è sempre la stessa: a chi va imputato tutto ciò ?

La risposta, a breve, la daranno gli iscritti all’EPAP.

di Roberto Accossu

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