La voce dell'agronomo 17/09/2005

LA PORAZZINI E' STATA SOSPESA PER DICIOTTO MESI. LA STAGIONE DEI VELENI CONTINUA

Si prospetta un autunno caldo. La ex Presidente del Conaf minaccia fuoco e fiamme a mezzo stampa. Intanto, a seguito della sentenza e delle dimissioni di Paolo Ferrari, si insediano ora due nuovi consiglieri nazionali. Si tratta di Saverio Tropea e Renzo Trevisin


L'estate si è conclusa con una inaspettata sorpresa, la condanna disciplinare, 18 mesi di sospensione dall'esercizio della professione e quindi anche dai diritti elettorali attivi e passivi, comminata dal Consiglio Nazionale alla ex Presidente Porazzini.
Una vicenda che nasce nel 2004, quando, dopo il commissariamento, la Porazzini scrive una e-mail infuocata in cui attaccava il Governo, il sottosegretario alla Giustizia Vietti, il Ministro Castelli e l’Ordine di Caserta denunciando un "complotto politico". Espressioni del tipo: "i motivi reali del commissariamento sono da attribuire ad un intervento forte di una parte politica di Caserta", "casertizzare l’ordine nazionale", e ancora più avanti "evidentemente dalle sue parti si usa così", costituiscono un attacco non solo all'Ordine di Caserta, ma a un'intera provincia, offese che certo il Consiglio dell'Ordine di Caserta non poteva ignorare. Una lettera probabilmente scritta d'impulso, in un frangente particolarmente delicato, ma queste non sono ragioni sufficienti per perdonare certi atteggiamenti, oltre che una più che evidente caduta di stile e toni che hanno ben poco di istituzionale.
Tanto più che nessuna delle presunte irregolarità e cospirazioni denunciate dalla Porazzini nella sua lettera ha trovato un riscontro oggettivo. E' da segnalare, infatti, che il Ministero di Giustizia, Organo di vigilanza degli Ordini, rispondendo ad alcune interrogazioni parlamentari, a conclusione degli accertamenti ministeriali, ha ribadito "di non intraprendere alcuna iniziativa" in quanto "nessuna delle indicazioni contenute nell’atto di sindacato ispettivo trova riscontro".
Alla luce di tutto questo, l'Ordine di Caserta, come parte offesa, ravvisava nelle affermazioni della Porazzini un "comportamento non consono alla dignità e al decoro della professione" e ricorreva prima all'Ordine di Perugia (dove è iscritta la Porazzini) e, in seconda istanza, al Conaf.
Il Consiglio Nazionale, con sentenza del 5 agosto (depositata il 13), accoglie le tesi dell'Ordine di Caserta ritenendo che la e-mail del 4 luglio "costituisce comportamento non consono alla dignità ed al decoro della professione ed idoneo ad arrecare discredito al prestigio della professione e dell’Ordine" e sospende la Porazzini per 18 mesi.
Nulla però trapela fino ai primi di settembre.
La vicenda, con insolito e inconsueto (visti i tempi) rispetto della privacy, non viene divulgata. Nulla viene lasciato trapelare alla stampa.
E' "Il Sole 24 ore" a pubblicare la notizia il 3 settembre. Da fonte "anonima", alla giornalista Chiara Conti giunge la succulenta notizia, prontamente pubblicata e corredata da una lunga dichiarazione della Porazzini che contesta, in modo perentorio, la sentenza. Dichiara il procedimento illegittimo perchè l'Ordine di Caserta, a suo parere, non aveva titolo per presentare il ricorso e perchè la delibera è stata assunta da soli tre consiglieri su undici.
Il Conaf si avvale della consulenza di avvocati competenti, oltre che dei pareri del Ministero della Giustizia, Organo di vigilanza dell'Ordine. Mi pare quindi alquanto strano che il Consiglio possa aver operato in maniera tanto sfacciatamente irregolare. Tra l'altro la sentenza è ormai stata depositata da più di un mese, e non mi risulta che il Ministero della Giustizia o altri Organi istituzionali l'abbiano impugnata o annullata.
Nel frattempo, a seguito delle dimissioni, per motivi personali, del consigliere dell'Emilia Romagna Paolo Ferrari e della successiva decadenza dalla carica della Porazzini, sono subentrati due consiglieri di primo insediamento: Saverio Tropea dell'Ordine di Catanzaro e Renzo Trevisin dell'Ordine di Treviso.
C’è da augurarsi naturalmente che, con questi ultimi cambiamenti in seno al Consiglio, la situazione si normalizzi e che il Conaf trovi modo di operare più serenamente. Infatti i contrasti, come dichiaratomi dal Presidente Pantaleo Mercurio, anche se non hanno limitato l'attività del Consiglio, l'hanno certamente resa "più difficile e laboriosa, oltre che spiacevole".
Gli agronomi italiani meritano un vertice che operi attivamente non solo per il bene della categoria, ma che sappia portare il proprio fattivo contributo anche per il futuro del settore agroalimentare italiano. Un'attività gravosa, tanto più in epoca di riforme e cambiamenti storici. Mi auguro quindi che il Consiglio possa concentrare tutta la propria attenzione su questi strategici argomenti piuttosto che su penose vicende disciplinar-giudiziarie, sterili liti e improduttive lotte interne.
Purtroppo temo che questo idilliaco scenario sia di là da venire.
Infatti, se il Conaf dà segno di non voler acuire le polemiche, considerando la vicenda chiusa, il gruppo degli oppositori, guidato dalla Porazzini e composto da Giuseppe Pulina, Daniele Zanzi, Antonio Lucotti e Sandro Castelli, annuncia battaglia, fuoco e fiamme.
L'autoconvocata riunione del Consiglio, annunciata a mezzo stampa ("Il Sole 24 ore") per l'8 settembre non si è tenuta.
Resta da vedere che sarà dell'esposto presentato da Porazzini, Pulina, Zanzi, Luccotti e Castelli al Tribunale di Roma, un'azione che gli stessi si sono preoccupati di divulgare attraverso "L'Informatore agrario" n. 34 e un sito internet.
Non sarebbe il caso che si riflettesse un po' sulle conseguenze di tali atteggiamenti? Qualcuno dovrà pur fare un passo indietro per il bene stesso dell’Ordine degli agronomi. All’esterno non si da' certo una immagine positiva. Si chiede, quindi, buon senso e un deciso alt a particolarismi fuori luogo. Attendiamo ovviamente i vostri commenti al riguardo.

di Alberto Grimelli